
Altro caso di giudizio alla
maturità ribaltato dal Tar. Questa volta la protagonista è una studentessa, originaria del Bresciano, che si è rivolta ai giudici amministrativi dopo un voto non soddisfacente all'
Esame di Stato.
A tre anni dall'esame il provveditore è chiamato a nominare una nuova commissione per valutare di nuovo l'elaborato.
Ecco la ricostruzione della vicenda.
Una studentessa modello, ma all'Esame di Stato brutto voto nel tema
Lisa (nome di fantasia)
è una ragazza con un percorso scolastico brillante. Alla fine del quinto anno ha una media di 8.82, dunque voti da 8 a 10 (8 proprio in italiano). A giugno 2018 svolge la maturità (con gli scritti e l'orale). Nella prova di italiano, però, accade che prenda
solo 8 su 20, praticamente un 4. Un votaccio che le abbassa la media e le compromette l'esame e anche l'accesso all'università. Infatti la sua valutazione complessiva è soltanto di
78 su 100, un voto che pregiudica corsi di laurea di facoltà prestigiose. La studentessa, però, non si arrende e fa ricorso al Tribunale amministrativo.
"Giudizio molto duro", i giudici danno ragiona alla studentessa
Con l'accesso agli atti, la famiglia può visionare il giudizio che accompagnava il tema. Righe molto dure nei confronti della ragazza.
"Insufficiente l'ideazione e pianificazione del testo, la padronanza lessicale, la correttezza grammaticale, l'uso della punteggiatura, la coerenza del percorso ragionativo". Il caso, così, finisce in Tribunale. Per i giudici i docenti sono stati molto severi nei confronti della commissione:
"Non occorre una specifica qualificazione o competenza professionale per riscontrare l'erroneità o comunque l'irragionevolezza e l'arbitrarietà (se non il travisamento dei fatti) di taluni giudizi". Pertanto è stato accolto il ricorso della famiglia disponendo una nuova commissione che riesaminerà il tema. Dunque, a distanza di tre anni, il
punteggio della studentessa viene messo in discussione. Ora si attende l'esito della nuova valutazione.