
Dopo mesi di attesa, per oltre 500 mila maturandi del 2024 è tempo di affrontare i temuti esami di Stato. Si parte il 19 giugno con la prima prova dedicata a Italiano, mentre il giorno successivo sarà la volta della prova d’indirizzo.
Per la vera resa dei conti, però, i ragazzi dovranno aspettare di sostenere il colloquio orale.
Lo step conclusivo della Maturità, prevede uno scontro diretto con i professori della commissione, che sottoporrano ai maturandi un materiale a partire dal quale dovrà essere elaborato un discorso interdisciplinare. Uno dei macro argomenti più gettonati è la follia. Riusciresti a collegare questo tema con tutte le altre materie?
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La follia all’esame orale
La follia è un argomento che può facilmente trovare connessioni con molte discipline e ben si presta ad essere la colonna portante di un discorso multidisciplinare come quello che dovrai affrontare all’esame orale. Ma come funziona esattamente quest’ultima fase della Maturità? Il cuore dell’orale sarà, appunto, il discorso in chiave pluridisciplinare che ti sarà chiesto di elaborare a partire da un materiale fornito dalla commissione. Quest’ultimo può essere di vario genere: una citazione, un breve testo, un’immagine, eccetera. Il giorno del colloquio, potrai prenderti qualche minuto per pensare ai vari collegamenti o per appuntarti una mappa concettuale che tocchi le varie discipline e, poi, dovrai esporre le tue riflessioni ai professori. Il discorso dovrà essere fluido e disinvolto, caratterizzato da collegamenti coerenti e meno forzati possibili. Facciamo un esempio pratico a partire dal tema della follia.
Follia e Letteratura italiana
Come abbiamo scritto, un tema così ampio come la follia attraversa le discipline più disparate. In Letteratura italiana, ad esempio, la si può trovare spesso nelle opere di Luigi Pirandello. In un romanzo come Uno, nessuno e centomila o in un dramma teatrale come Enrico IV (ma anche in moltissime sue Novelle), la follia è un elemento determinante. Nella vastissima produzione pirandelliana, l’autore si riferisce alla pazzia come all’unica vera forma di libertà, perché consente agli uomini di rinunciare ad indossare una maschera nel tentativo di farsi accettare dalla società. Chi è folle è destinato ad essere escluso dalla società, ma allo stesso tempo è l’unico che può liberarsi da ogni pregiudizio ed essere davvero sé stesso.
Follia e Letteratura inglese
Il tema della follia si trova immerso anche in opere di letteratura inglese, come in quelle di Virginia Woolf. Considerata una delle principali figure della letteratura del XX secolo, fu una scrittrice, saggista e attivista inglese. In uno dei suoi romanzi principali, Mrs. Dalloway, pubblicato nel 1925, il tema della follia è rappresentato dal personaggio di Septimus, che si contrappone a quello della protagonista, Clarissa, che invece è considerata l’emblema della razionalità.
Follia e Filosofia
Per quanto riguarda la Filosofia, il collegamento con Freud e i suoi studi sull’isteria è quasi automatico. Il padre della psicoanalisi, attraverso l’analisi dell’inconscio, attribuì la causa dell’isteria a traumi pregressi, soprattutto legati all’infanzia e alla sessualità, poi dimenticati e repressi, imponendo delle restrizioni al proprio Io, che possono degenerare in forme di follia.
Follia e Storia
In Storia, invece, ci si può riferire alla follia del nazismo e alla follia omicida di Hitler, che ha contribuito a diffondere in tutta Europa un’ideologia razzista e antisemita. In questo senso, può essere esposta una riflessione sul Mein Kampf, il saggio pubblicato nel 1925 e in cui lo stesso Hitler definì il suo pensiero politico e delineò il programma del partito nazista.
Follia e Arte
Uno degli artisti associato alla follia è Vincent Van Gogh. Il pittore olandese è stato ritenuto folle e mentalmente disturbato e nel corso della sua vita fu ricoverato in diversi ospedali psichiatrici. Spesso definito “il genio folle”, Van Gogh è tuttora uno degli artisti più importanti e apprezzati del mondo e nel corso della sua breve vita ha realizzato quasi novecento dipinti.