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Commissario interno Maturità

Manca sempre meno all’Esame di Stato 2025, che inizierà ufficialmente mercoledì 18 giugno alle 8:30 con la prima prova scritta di italiano, comune a tutti gli indirizzi. Il giorno successivo, giovedì 19 giugno, sarà la volta della seconda prova, specifica per ogni percorso di studi. Una volta concluse le prove scritte, prenderanno il via i colloqui orali, che potranno cominciare a partire da lunedì 23 giugno

Intanto, in tutte le scuole superiori italiane è in corso un passaggio fondamentale: la designazione dei commissari interni da parte dei Consigli di classe delle quinte. Una procedura che, come ogni anno, deve concludersi entro la scadenza indicata dal Ministero: venerdì 4 aprile, secondo quanto stabilito dalla nota n. 11942 del 24 marzo 2025

Molti istituti hanno già provveduto durante i consigli di classe coincisi con la fine del primo quadrimestre, altri stanno finalizzando le nomine proprio in questi giorni.

Indice

  1. Chi sono i commissari interni e come vengono scelti
  2. Commissari esterni e discipline affini: un nodo delicato
  3. Alcuni esempi ricorrenti
  4. Una situazione che richiede chiarezza

Chi sono i commissari interni e come vengono scelti

I commissari interni sono tre, e vengono nominati dal Consiglio di classe secondo quanto stabilito dall’art. 11 del DM n. 6 del 17 gennaio 2007. La scelta deve ricadere su docenti che insegnano nella classe discipline non già affidate a commissari esterni e appartenenti al Consiglio della classe collegata alla commissione d’esame. 

Inoltre, si devono rispettare alcuni criteri importanti, quali: garantire un’equa distribuzione delle discipline rappresentate, tener conto della valorizzazione delle lingue straniere ed evitare sovrapposizioni e squilibri all’interno della commissione. La composizione della commissione è infatti definita dalla normativa, che prevede tre membri interni, tre membri esterni e un presidente, quest’ultimo sempre esterno all’istituto. 

Presidente e membri esterni sono comuni a due classi, mentre i membri interni variano perché sono espressione della singola classe.

Commissari esterni e discipline affini: un nodo delicato

La pubblicazione del DM n. 13 del 28 gennaio 2025 ha reso note le discipline oggetto di seconda prova, determinando allo stesso tempo quali discipline saranno affidate ai commissari esterni. Ad esempio, Lingua e letteratura italiana risulta tra le materie assegnate all’esterno. 

Ma giustamente sorge un dubbio, sollevato da ‘OrizzonteScuola’: cosa succede quando, in una stessa classe, le discipline Italiano e Storia sono insegnate da due docenti distinti? È possibile nominare il docente di Storia come commissario interno, dato che formalmente si tratta di una disciplina diversa da quella affidata al commissario esterno?

La questione è più complessa di quanto sembri. Secondo quanto indicato all’art. 2, comma 4 del DM n. 13/2025, ogni commissario – interno o esterno – può condurre l’esame anche su altre discipline per cui possiede titolo, senza limitarsi esclusivamente alla materia per cui è stato formalmente nominato. In questo senso, se un docente esterno di Italiano ha anche titolo per l’insegnamento di Storia, può intervenire nel colloquio orale anche su quella disciplina. 

Di conseguenza, nominare il docente interno di Storia in una situazione simile rischia di creare un accavallamento e di compromettere l’equilibrio tra le materie nella commissione, che dovrebbe essere il più possibile variegata. Ma è anche vero che non esiste alcun divieto in tal senso.

Alcuni esempi ricorrenti

Il caso Italiano/Storia non è isolato. Ci sono diverse situazioni in cui due discipline affini appartengono alla stessa classe di concorso o sono insegnate da docenti che, per titoli, possono coprire entrambi gli ambiti. Ecco alcuni esempi tipici:

  • Matematica e Fisica al Liceo Scientifico (A-27)

  • Diritto ed Economia Politica all’Istituto Tecnico Economico, indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing (A-46)

  • Diritto e Relazioni Internazionali all’indirizzo Relazioni Internazionali per il Marketing (A-46)

  • Filosofia e Storia al Liceo delle Scienze Umane o al Liceo Artistico (A-19)

  • Lingua e letteratura italiana e Latino al Liceo Scientifico e al Liceo delle Scienze Umane (A-11)

In tutti questi casi, se una delle due materie è assegnata a un commissario esterno, è opportuno evitare di nominare come interno il docente dell’altra disciplina, soprattutto se esiste una sovrapposizione di titoli d’accesso o se il commissario esterno ha comunque competenza anche sull’altra materia. Questo per non compromettere la pluralità disciplinare della commissione e per rispettare lo spirito della normativa, che punta a favorire una conduzione del colloquio aperta, interdisciplinare e priva di rigidità.

Una situazione che richiede chiarezza

Nonostante le indicazioni dei decreti ministeriali, in molte scuole continuano a sorgere dubbi interpretativi. Il fatto che non esista un divieto esplicito alla nomina di docenti come interni in presenza di discipline affini lascia spazio a interpretazioni diverse, che talvolta sfociano in situazioni problematiche. 

Un chiarimento ufficiale e univoco da parte del Ministero potrebbe evitare errori di valutazione e garantire una maggiore uniformità nelle scelte delle scuole. In attesa di eventuali indicazioni aggiuntive, resta fondamentale per i Consigli di classe procedere con attenzione, tenendo conto non solo delle norme, ma anche del buon senso e dell’equilibrio complessivo della commissione.

Data pubblicazione 26 Marzo 2025, Ore 11:02
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