
Tutti esterni, tutti interni, oppure misti. Cambiano i ministri, cambiano i commissari d’esame per la maturità. E ogni volta il mondo della scuola si interroga per capire quale potrebbe essere la formula migliore per gli studenti, per superare l’esame di Stato al meglio.
Per alcuni una commissione composta solo da interni influirebbe in modo positivo sui ragazzi che si sentirebbero più tranquilli. Per altri, amanti dell’imparzialità, una commissione composta solo da docenti esterni sarebbe l’ideale. Altri ancora scelgono una via di mezzo, così come accade da qualche anno e come avverrà per esame di maturità 2018. Per la maturità di qualche anno fa ad esempio sembrava che la commissione dovesse tornare ad essere tutta interna, salvo il presidente, scelto tra i presidi di una scuola esterna. Poi il dietro - front. Ma che cosa cambia realmente per gli studenti? Poco o niente. Per quanto riguardo il binomio promozioni-commissari, stando alle statistiche, la relazione non è poi così evidente. Guardando un po’ indietro negli anni, analizzando i dati, si capisce che l’andamento delle promozioni è pressoché costante. Di conseguenza la presenza dei commissari esterni 2018, all'interno della commissione della maturità non influisce sulle promozioni. Lo stesso discorso vale per le materie seconda prova maturità 2018!
Commissari esterni Maturità: un pò di storia
Dal 1969 al 1997 la commissione d’esame era composta da tutti commissari esterni, salvo un docente interno. Con quali risultati? Prendiamo gli ultimi 3 anni: all’esame di maturità 1996 venne bocciato il 6,7% dei candidati, nel ’97 il 6,2% e nel 1998 il 5,4%. Una percentuale decisamente alta rispetto a quelle più recenti. Ma andiamo per ordine. Con la riforma del ministro Berlinguer si passa alla commissione mista, per metà formata da prof interni e per metà da prof esterni, e resta tale fino al 2001. La composizione mista alzò la media dei promossi facendo scendere i bocciati al 5% del ’99, al 4% nel 2000 e al 3,2% nel 2001. Poi arrivò la riforma dell’allora ministro Moratti che riportò in commissione tutti membri interni fino al 2007, con il risultato che la percentuale di non diplomati tra il 2002 e il 2006 rimase tra il 3 e il 4%. Senza subire particolari scossoni, quindi.
Commissari Maturità: l'effetto Fioroni
Un vero scossone arrivò, invece, nel 2007 con l’allora ministro Fioroni che, in nome del rigore, ritornò alle commissioni di maturità miste che rimasero tali fino al 2010. E il risultato fu impressionante, ma solo per il primo anno: nel 2007 infatti la soglia dei bocciati si impennò, passando dal 3,5% del 2006 a un sonoro 6,6%.
Commissari maturità: bocciature in calo
Ma l’effetto Fioroni svanì ben presto, già nel 2008 la media dei respinti tornò al 3% e nel 2009 scese al 2,1%. Nel 2010, l’anno della Gelmini, con la commissione di maturità mista la media dei bocciati sfiorò a mala pena il 2% anche se la vera stretta si registrò nei non ammessi che furono il 6,6%. Ma lì la commissione di maturità non aveva responsabilità. Dal 2011 in poi la media oscilla sull’1% di non promossi. A luglio 2014 la soglia è scesa allo 0,8% e alla Maturità 2015 addirittura allo 0,6%, mantenendo comunque la commissione di maturità mista.
Commissati esterni maturità 2018: niente paura...
Praticamente alla maturità non si boccia, il rischio esiste solo in rarissimi casi. Meno dell’1% e sembra un calo inesorabile negli anni, a prescindere dalla composizione della commissione di maturità. E allora che cos’è che potrebbe davvero spaventare i maturandi 2018? L’incognita sulle modalità di svolgimento della prova. Infatti, da qualche anno con il nuovo esame di maturità sono cambiate un po' di cose perché hanno debuttato all'esame di Stato i nuovi indirizzi della riforma Gelmini. Questo fa sì che la seconda prova sia più in linea ai diversi indirizzi. In più, anche la rosa delle materie seconda prova è cambiata: allo scientifico, per la prima volta, potrebbe uscire proprio la tanto temuta Fisica!