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di paolodifalco01
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100 giorni prima della MaturitàSi avvicina sempre di più per i maturandi del 2023 l'appuntamento tradizionale dei 100 giorni prima dell'Esame ma, quando saranno?

Quest'anno cadranno di lunedì 13 marzo e, sicuramente, dopo quasi tre anni di festeggiamenti limitati a causa della pandemia, la voglia di festeggiare è tanta ma, da dove viene questa tradizione e solitamente come si festeggia? Andiamo a vederlo insieme.

Da dove nascono i 100 giorni?

Il 13 marzo mancheranno esattamente 100 giorni all'Esame di Maturità 2023 ma da dove nasce la tradizione di festeggiare questa "ricorrenza"? Secondo Raiscuola, questa tradizione deriverebbe da un'esclamazione fatta da un allievo dell'Accademia Militare di Torino, Emanuele Balbo Bertone, nel 1840. Quest'ultimo, quando gli fu comunicato il decreto regio per cui i corsi si sarebbero conclusi entro tre anni, esclamò: "Mac pi tre ani!" ovvero "Ancora soltanto tre anni!".

Da allora gli allievi iniziarono a tenere il conto alla rovescia dei giorni festeggiando in particolar modo l’arrivo del Mak P 100. Attraverso il passaparola successe che in breve tempo tutte le scuole militari iniziarono a festeggiare i 100 giorni che poi si sono trasformati nel famoso countdown che tutti i maturandi di ogni tempo hanno imparato a conoscere.

Come si festeggiano i 100 giorni? Le tradizioni

I 100 giorni all'esame di Maturità si festeggiano in maniera diversa in base alle città e alle regioni: basti pensare che alcuni maturandi girano le strade delle città per raccogliere i soldi per organizzare una cena con i docenti, mentre altri preferiscono organizzare un weekend al mare o in montagna per divertirsi prima del lungo periodo di studio che li attende.

Diversi sono anche i riti portafortuna: per gli studenti toscani fondamentale è andare a toccare la lucertolina in Piazza dei Miracoli a Pisa oppure fare ben 100 giri intorno alla famosa torre pendente. Altri maturandi invece preferiscono festeggiare i 100 giorni in spiaggia dove scriveranno sulla sabbia il voto che sperano di prendere all'esame. Quest'ultimo però dovrà essere cancellato dalle onde del mare altrimenti, dice la leggenda, il maturando prenderà dieci punti in meno.

Sulla riviera adriatica le discoteche di Rimini e Riccione, invece, aprono le porte a tutti i maturandi con feste a loro dedicate. Gli studenti che sperano in un vero e proprio miracolo invece si recano in luoghi come il santuario di San Gabriele dell'Addolorata in provincia di Teramo, ai piedi del Gran Sasso, dove solitamente si fa un "ritiro spirituale con preghiera, confessioni, messa e momenti di festa" cont anno di "benedizione delle penne" che verranno usate durante le due prove scritte.

Allo stesso santuario si recano anche i maturandi dell'Aquila ma prima, quest'ultimi, organizzano una vera e propria battaglia con lanci di uova e farina nella zona di Colle Sapone. Gli studenti di Livorno invece vanno al Santuario di Montenero dove devono "salire i gradini in ginocchio, saltellare per la "piazzetta" su una gamba tante volte quante il voto desiderato, tirare (girati di schiena) la monetina al di sopra dell'arco con la speranza che l'attraversi, accendere il cero dopo aver scritto il voto desiderato e metterlo nella cappella della Madonna e fare la preghierina nel Santuario".In Sardegna, infine, si balla l'inno sardo a cui si aggiunge un rito celtico, che sembra funzionare.

Paolo Di Falco