3' di lettura 3' di lettura
seconda prova professionali maturità 2023L'anno scolastico è appena cominciato tuttavia arrivano già importanti novità per quanto riguarda la Maturità 2023.

Con una nota del 19 settembre 2022, il Ministero dell'Istruzione interviene infatti sulla seconda prova degli istituti professionali.
Di recente i percorsi professionali sono stati investiti da una riforma che mira ad una ridefinizione e aggiornamento degli indirizzi. I nuovi Istituti Professionali si articolano in 11 indirizzi, con percorsi personalizzati in base alle caratteristiche del territorio e alle esigenze del mercato del lavoro di riferimento.

Maturità 2023, novità seconda prova Professionali: sarà differenziata in base ai singoli percorsi

La nuova riforma necessita di un adeguamento delle modalità della seconda prova: ”occorre passare dalla giustapposizione delle due “parti” della prova alla loro integrazione, in quanto la parte nazionale della prova non sarà più concepita in relazione ad articolazioni, opzioni, “curvature” (che nel nuovo ordinamento non esistono più), ma dovrà riferirsi all’indirizzo e nel contempo prestarsi a essere declinata in relazione a percorsi diversi. Le seconde prove devono vertere non su discipline ma sulle competenze in uscita e sui nuclei fondamentali di indirizzo correlati” specifica la nota ministeriale.

Di conseguenza, la seconda prova d’esame dei professionali di nuovo ordinamento ”non si comporrà più di due “sottoprove”, correlate ma in parte indipendenti, ma sarà un’unica prova integrata, di cui il Ministero decide una parte (la “cornice generale di riferimento”), e la commissione, entro questa cornice, definisce l’altra parte, ossia le specifiche richieste per lo specifico percorso attivato dalla scuola”. Una formula che garantisce una struttura unitaria della prova a livello nazionale, e allo stesso tempo dà facoltà agli istituti di differenziare in piena autonomia il test in base ai percorsi degli studenti.

Maturità, come funziona la seconda prova degli Istituti Professionali

La riforma, che sarà valida già nel 2023, impone quindi un profondo ripensamento delle ”modalità di formulazione della seconda prova dell’esame di Stato dei nuovi Professionali e dei correlati Quadri di riferimento” si legge nella nota ministeriale. Fino alla maturità 2022, la seconda prova d’esame dei Professionali è stata costituita da due parti: la prima predisposta dal Ministero, mentre la seconda preparata dalla Commissione d’esame. La prima parte, a carattere nazionale, era nei fatti una prova a sé stante: gli studenti cominciano a svolgerla appena viene trasmessa dal Ministero, nel frattempo la commissione predispone la seconda parte, che viene svolta di seguito alla prima, o addirittura in alcuni casi può essere svolta anche il giorno successivo.