redazione
Genius
3 min. di lettura
Vota
Dato un rettangolo, con la base e l’altezza di misura rispettivamente b ed h, individuare il triangolo rettangolo circoscritto ad esso (con il vertice dell’angolo retto coincidente con un vertice del rettangolo) di area minima; trovare poi la relazione fra b ed h in modo che tale triangolo sia la metà di uno equilatero.Problema di minimo: area rettangolo articolo

I segmenti AB e CD misurano b, i segmenti AD e BC misurano h; indichiamo con x la misura di BE (deve essere

[math]x \gt 0[/math]
). Dalla similitudine dei triangoli BCE e CDF risulta che DF : BC = CD : BE, da cui, passando alle misure, si ha:
[math] \overline{DF} : h = b : x [/math]
, da cui
[math] \overline{DF} = \frac{bh}{x}[/math]
.

I segmenti AE ed AF misurano quindi rispettivamente

[math]b+x , h + (bh/x)[/math]
e l’area del triangolo AEF (che è quella da minimizzare) risulta

[math] y = (b+x)(h + \frac{bh}{x}) [/math]

da cui

[math] \begin{cases} y = hx + \frac{b^2h}{x} + 2bh, \text{ con } x \gt 0 \end{cases} [/math]
(1)

La derivata di tale funzione è

[math] y' = h - \frac{b^2h}{x^2} = \frac{hx^2-b^2h}{x^2}[/math]
che esiste per ogni
[math] x
e 0[/math]
, si annulla per
[math]x \pm b [/math]
(interessa solo
[math]x = b[/math]
) , è negativa se
[math]-b \lt x \lt 0 \vee 0 \lt x \lt b[/math]
, è positiva se
[math]x \lt -b \vee x \gt b[/math]
; la funzione y ha quindi, nell'intervallo
[math](0; +\infty)[/math]
minimo relativo ed assoluto in (x = b).

Il triangolo di area minima cercato ha quindi i cateti AE ed AF di misura rispettivamente 2b e 2h.

Per minimizzare la funzione y si poteva anche evitare di ricorrere al calcolo differenziale utilizzando il “metodo delle proprietà note”. Osservando y nella (1) si nota che, essendo il terzo addendo costante, ci si può limitare a minimizzare la somma dei primi due addendi; questi sono positivi con prodotto costante (guale a

[math]b^2h^2[/math]
) pertanto, in base ad una delle “proprietà note”, la loro somma è minima quando essi sono uguali, il che accade se x = b.

Affinché un triangolo rettangolo sia la metà di uno equilatero, occorre e basta che uno dei suoi angoli acuti abbia ampiezza 60°; nel triangolo in questione si deve quindi imporre che tale ampiezza sia quella dell’angolo in E o dell’angolo in F.

Deve quindi risultare:

[math] \overline{AF} = \overline{AE} \cdot \tan 60° \mbox{ ossia } 2b = 2h \cdot \sqrt{3} \text{ da cui } b = h\sqrt{3} [/math]

oppure

[math] \overline{AE} = \overline{AF} \cdot \tan 60° \mbox{ ossia } 2h = 2b \cdot \sqrt{3} \text{ da cui } h = b\sqrt{3} [/math]


  1. Cfr. ad esempio M. Dedò, Matematiche elementari , vol. I, parte III, cap. I, Liguori Editore (1962)

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community