Concetti Chiave
- Padre Cristoforo si confronta con don Rodrigo usando solo le armi della religione per dissuaderlo dal rapire Lucia.
- Il frate attraversa una campagna segnata dalla carestia, con il palazzotto di don Rodrigo che domina minaccioso.
- Padre Cristoforo viene accolto nel palazzo di don Rodrigo, dove si discute di duelli e politica in modo frivolo.
- Durante il banchetto, la guerra tra Francia e Spagna è vista come una partita tra potenti leader politici.
- La nobiltà lombarda del Seicento appare cinica e insensibile, ignorando la carestia e incolpando i fornai per l'aumento dei prezzi.
Indice
Padre Cristoforo affronta don Rodrigo
Dalle informazioni ottenute da Agnese sul pesante intervento intimidatorio di don Rodrigo, padre Cristoforo sa tutto ormai; ma non avendo altre armi che quelle della religione, decide di affrontare il prepotente nel tentativo di dissuaderlo in nome dei principi morali e religiosi dal proposito di rapire Lucia.
Dalla casa di Lucia il tratto di campagna che attraversa è per il frate motivo di costernazione: dappertutto i segni della carestia, il palazzotto del signorotto, segno di forza e di potenza, sorge tetro sulla cima di un poggio quasi come minaccioso custode della gente disseminata nei paesi sottostanti.
Discussioni frivole e argomenti politici
Per il formale (anche i prepotenti sono ipocritamente pronti a rendere omaggio agli uomini di religione) ossequio che gli si deve in quanto cappuccino, padre Cristoforo non solo è introdotto nel palazzo, ma addirittura ammesso alla sala da pranzo dove don Rodrigo banchetta con alcuni ospiti: c'è il cugino Attilio, più vivace che mai, il podestà di Lecco, l'Azzeccagarbugli e altri uomini di minore rilievo. Si discute in modi frivoli di un argomento violento: dei duelli, sui quali si chiede, dato il contrasto di opinioni tra gli ospiti, il parere del frate. Questi riconferma come inalienabile la legge evangelica della non violenza. Altro argomento, questa volta politico, è quello della guerra tra Francia e Spagna scatenata in conseguenza della mancanza di un erede diretto nel ducato dì Mantova. La Francia sostiene un Gonzaga da tempo trasferitosi al di là delle Alpi e fattosi francese: altro è il candidato della Spagna. La guerra da quei loro discorsi appare come una partita di scacchi ingaggiata da due abili giocatori: da un lato il cardinale Richelieu, dall'altro il conte duca, che i commensali servilmente dicono grande ministro del re di Spagna.
La nobiltà lombarda del Seicento
Alla fine si sfiora anche l'argomento della carestia. Per loro non esiste: è solo il risultato malefico dell'intervento dei fornai che imboscano la farina per ottenerne prezzi più alti. Se si dovesse giudicare della nobiltà lombarda del Seicento da questi rappresentanti accolti intorno ad una tavola, li si dovrebbe dire non solo cinici e perversi, ma insensibili e intelligenti. Ad un certo momento don Rodrigo che mal sopporta la vista di quel frate concentrato e silenzioso si decide a dargli udienza.
Domande da interrogazione
- Qual è l'obiettivo di padre Cristoforo nell'affrontare don Rodrigo?
- Quali argomenti vengono discussi durante il banchetto a cui partecipa padre Cristoforo?
- Come viene descritta la nobiltà lombarda del Seicento nel testo?
Padre Cristoforo intende dissuadere don Rodrigo dal proposito di rapire Lucia, utilizzando i principi morali e religiosi come unica arma.
Durante il banchetto si discutono argomenti frivoli come i duelli e questioni politiche come la guerra tra Francia e Spagna per la successione nel ducato di Mantova.
La nobiltà lombarda del Seicento è descritta come cinica, perversa, insensibile e intelligente, soprattutto in relazione alla loro indifferenza verso la carestia.