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Concetti Chiave

  • Il capitolo si apre con la descrizione minuziosa del paesaggio del lago di Como e del borgo di Lecco, abitato da soldati spagnoli.
  • Don Abbondio, un parroco codardo, incontra due "bravi" che lo minacciano di non celebrare il matrimonio tra Renzo e Lucia.
  • I "bravi", al servizio di Don Rodrigo, intimano a Don Abbondio di rispettare i loro ordini, altrimenti ci saranno conseguenze.
  • Manzoni sottolinea la debolezza di Don Abbondio attraverso una metafora e una digressione sulle leggi inefficaci e la corruzione del tempo.
  • Il capitolo termina con Don Abbondio che, dopo aver confessato l'accaduto a Perpetua, comprende che dovrà affrontare la situazione da solo.

Indice

  1. Descrizione del Lago di Como
  2. Incontro con i Bravi
  3. Minaccia di Don Rodrigo
  4. Carattere di Don Abbondio
  5. Confessione a Perpetua

Descrizione del Lago di Como

Il capitolo inizia con una descrizione estremamente dettagliata del luogo in cui ci troviamo: il lago di Como, che ha la forma di un “y” a testa in giù. Manzoni ne descrive il paesaggio poi inizia a raccontare di un borgo di Lecco dove vi abitano dei soldati spagnoli con il loro comandante.

Usando frasi ironiche Manzoni ci riferisce il comportamento scorretto dei soldati.

Incontro con i Bravi

Passa poi a parlare di strade e si sofferma su una in particolare: quella in cui vi sta camminando tranquillamente Don Abbondio, tenendo in mano un breviario. Il parroco imbocca una via e, dando un'occhiata al tabernacolo, rimase sorpreso nel vedere due uomini con due pistole attaccate alla cintura. Quei due uomini erano dei bravi: guardie del corpo di persone ricche e nobili che venivano utilizzati per ottenere con la forza quello che desideravano i loro capi.

Nel corso degli anni si sono susseguite infinite gride (leggi contro i vagabondi e bravi) ma non sono servite a nulla. I bravi stavano aspettando qualcuno, e quel qualcuno era proprio Don Abbondio, perché quando lo videro, si scambiarono un cenno d'intesa e gli andarono incontro.

Don Abbondio, mentre cercava di apparire tranquillo, pensava a tutte le possibilità che aveva per riuscire a scappare, ma vi rinuncia poiché anche se avesse iniziato a correre, lo avrebbero raggiunto sicuramente.

Minaccia di Don Rodrigo

Don Abbondio si trovò difronte ai due uomini e inizia a parlare con loro: uno dei bravi, rimproverandolo, gli chiede se ha intenzione il giorno seguente di celebrare il matrimonio tra Renzo Tramaglino e Lucia Mondella. Don Abbondio cerca di dare la colpa ai ragazzi e un bravo, con tono di comando, gli dice che questo matrimonio non si farà né domani né mai. Il parroco vuole farli ragionare ma i bravi lo minacciano. Rivelano poi di essere sotto il comando di Don Rodrigo e appena Don Abbondio sentì quel nome, fece per istinto un gran inchino e dice ai bravi che rispetterà gli ordini. I due bravi, compiuto il loro incarico, se ne andarono e Don Abbondio riprese la strada che lo portava a casa.

Carattere di Don Abbondio

Manzoni descrive con una metafora il carattere di Don Abbondio. Parte poi una digressione storico-sociale riguardo le leggi che venivano emanate ma non rispettate, poiché coloro che avrebbero dovuto farle rispettare venivano corrotti e c'era la possibilità di sfuggire alle punizioni per non aver ubbidito a esse.

Manzoni riprende poi a parlare del parroco con una litote (figura retorica per dire delle qualità spiacevoli, ammorbidire la verità) ovvero “Non era nato con un cuor di leone” il che voleva dire che era codardo. Don Abbondio in quella società era come l'anello debole della catena. Quando i suoi parenti gli avevano consigliato di diventare prete, lui aveva ubbidito perché far parte del clero gli garantiva una certa sicurezza. Però non lo proteggeva da qualsiasi cosa quindi il suo sistema consisteva nell'evitare tutti gli ostacoli e cedere a quelli che non poteva evitare. E se, per esempio, due persone litigavano, lui si schierava dalla parte del più potente e lo difendeva anche se compieva dei soprusi.

Confessione a Perpetua

A Don Abbondio torna in mente l'incontro con i bravi e pensa a cosa può fare, ma sa che a ogni modo dovrà dare delle spiegazioni perché Renzo è uno che non si manda via con un semplice no, si fa rispettare. Il parroco si pente poi di non aver detto ai bravi di andare a parlare direttamente con Renzo e Lucia.

Giunge poi a casa e quando entra chiama Perpetua, la sua serva fedele che, appena lo vede, gli chiede cosa è successo. Don Abbondio le dice che non è successo niente, ma lei non ci crede. Dice poi che andrà a chiedere in giro cosa è accaduto e, sentendo queste parole, Don Abbondio si spaventa.

Decide di raccontagli la verità, solo dopo aver fatto giurare parecchie volte a Perpetua di non farne parola con nessuno, visto che era pettegola. Lei gli consiglia allora di scrivere una lettera all'arcivescovo, ma il parroco sa che non servirebbe a nulla.

Perpetua lo rimprovera perché se avesse risposto ai bravi, non sarebbe in questa situazione.

Don Abbondio capisce che dovrà pensarci da solo e mentre va nella sua camera si mette un dito sulla bocca e si gira verso Perpetua per dirle di non parlare.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la descrizione del Lago di Como nel testo?
  2. Il testo inizia con una descrizione dettagliata del Lago di Como, che ha la forma di una "y" a testa in giù, e del paesaggio circostante, inclusa la presenza di soldati spagnoli nel borgo di Lecco.

  3. Chi sono i bravi e quale ruolo svolgono nella storia?
  4. I bravi sono guardie del corpo di persone ricche e nobili, usati per ottenere con la forza ciò che i loro capi desiderano. Incontrano Don Abbondio per minacciarlo di non celebrare il matrimonio tra Renzo e Lucia.

  5. Come reagisce Don Abbondio alla minaccia dei bravi?
  6. Don Abbondio, spaventato, cerca di apparire tranquillo e alla fine cede alle minacce dei bravi, promettendo di rispettare gli ordini di Don Rodrigo e di non celebrare il matrimonio.

  7. Qual è il carattere di Don Abbondio secondo Manzoni?
  8. Manzoni descrive Don Abbondio come un uomo codardo, usando la litote "Non era nato con un cuor di leone". È descritto come l'anello debole della società, che cerca di evitare i conflitti e si schiera con i più potenti.

  9. Cosa consiglia Perpetua a Don Abbondio dopo aver saputo la verità?
  10. Perpetua consiglia a Don Abbondio di scrivere una lettera all'arcivescovo, ma lui ritiene che non servirebbe a nulla. Lei lo rimprovera per non aver risposto ai bravi, mettendolo in questa situazione.

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