Concetti Chiave
- Don Abbondio è un prete di campagna dalla vita tranquilla, il cui unico desiderio è evitare complicazioni.
- Viene minacciato da due "bravi" al servizio di Don Rodrigo, che gli ordinano di non celebrare il matrimonio tra Renzo e Lucia.
- Rappresenta una figura meschina e paurosa, priva di ideali, più interessata alla propria sicurezza che agli obblighi del suo ruolo.
- La sua scelta di diventare prete è motivata da convenienza sociale, non da vocazione spirituale.
- Manzoni lo descrive con ironia e comprensione, evidenziando le sue debolezze umane.
Dopo una dettagliata e realistica descrizione dei luoghi in cui è ambientata la storia dei Promessi sposi, Manzoni presenta il primo personaggio del suo romanzo: Don Abbondio, un povero prete di campagna la cui unica aspirazione è vivere tranquillo. Don Abbondio appare sullo sfondo del paesaggio mentre torna tranquillo e senza pensieri dalla sua solita passeggiata, ma il destino gli ha preparato un brutto tiro.
L'incontro con i bravi
Appostati a un bivio della strada lo stanno aspettando due brutti ceffi, due uomini che dall’aspetto egli riconosce subito come “bravi” , cioè fuorilegge al servizio dei potenti, da cui non c’è d’aspettarsi nulla di buono.
Il povero prete cerca un modo per evitare l’incontro ma redendosi conto di non avere via di scampo affretta il passo verso i due, che lo fermano e gli intimano di non celebrare il matrimonio fra Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, fissato per il giorno seguente . Don Abbondio tenta una debole resistenza cercando delle scuse, ma quando sente nominare Don Rodrigo, potente signorotto del luogo, si dichiara pronto all’obbedienza.Carattere e motivazioni di Don Abbondio
Don Abbondio è una figura meschina, un uomo privo di slanci ideali, pauroso, tutto teso a difendere la propria tranquillità dalle minacce di una realtà esterna violenta e ingiusta. Si è fatto prete non per vocazione ma per garantirsi un futuro agiato e per la protezione che deriva dall’appartenere a una classe sociale forte e riverita, senza pensare agli obblighi del suo ministero. Manzoni lo descrive con ironia, ma anche con una certa bonarietà, compatendolo per la sua piccolezza e viltà ma anche cogliendone tutta la contradittoria umanità.