Concetti Chiave
- La lettera di Manzoni al marchese D’Azeglio risponde alle critiche sul concetto di "romantico", definito sulla rivista torinese La Pentecoste.
- Manzoni si oppone all'imitazione e alle regole classiche, proponendo un'arte basata su utilità, verità e interesse.
- L'arte deve avere un fine educativo, riflettendo la realtà storica, spirituale e psicologica umana.
- Il coinvolgimento emotivo della borghesia e l'esperienza diretta dei lettori contemporanei sono fondamentali per l'arte.
- Manzoni rifiuta la letteratura tradizionale, sottolineando che la verità estetica porta alla bellezza e all'etica.
La lettera al marchese Cesare d’Azeglio sul Romanticismo
La Lettera al Marchese
La lettera al marchese D’Azeglio (22 settembre 1823) fu scritta in risposta al marchese che aveva pubblicato su una rivista torinese La Pentecoste le sue perplessità riguardo la definizione di “ romantico “ usata da Manzoni. la lettera pubblicata nel 1846 a Parigi, espone la concezione dell’arte che sta alla base della poetica del Manzoni.
Principi del Romanticismo di Manzoni
Manzoni è contro l’imitazione, le regole classicheggianti e la mitologia ed è a favore di un sistema letterario che abbia tre principi: l’utile per iscopo, il vero per soggetto e l’interessante per mezzo.
L’utile per iscopo significa che il fine dell’arte è l’educazione civile e morale. Il vero per soggetto significa che l’arte deve esprimere la realtà umana in senso storico e in senso spirituale e psicologico. l’interessante per mezzo significa che l’arte per educare deve ispirarsi al sentimento della moltitudine(la borghesia) e all’esperienza diretta dei lettori contemporanei. La verità inoltre è fine a se stessa ed ha il fine estetico di raggiungere la bellezza. l’arte non deve essere un divertimento della fantasia fine a se stesso ma deve prefiggersi uno scopo etico proprio da ragioni morali ed estetiche deriva il rifiuto della letteratura tradizionale. nel momento in cui percepiamo il falso, il diletto e l’interesse spariscono automaticamente.