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Habilis
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Concetti Chiave

  • I romantici italiani, ispirandosi al movimento illuminista, vedevano la letteratura come uno strumento educativo e civico.
  • Il Romanticismo italiano enfatizzava la verità rifiutando le forme e i contenuti percepiti come artificiali nel passato.
  • Manzoni e i suoi contemporanei rigettavano la mitologia e l'imitazione pedissequa delle opere antiche.
  • I romantici promuovevano l'imitazione dello spirito creativo piuttosto che delle forme tradizionali.
  • Shakespeare, seguito da Manzoni, sfidò le convenzioni classiche come le regole Aristoteliche della tragedia.

Indice

  1. Principi del Romanticismo Italiano
  2. Concezione Utilitaria della Letteratura
  3. Rifiuto delle Forme Passate

Principi del Romanticismo Italiano

Il passo tratto dalla lettere a Cesare d’Azeglio, importante patriota italiano, fissa in forma sintetica i principi fondamentali a cui si ispira il Romanticismo italiano.

Concezione Utilitaria della Letteratura

L’utile per scopo: I romantici ereditano la concezione utilitaria ed educatica della letteratura che era già propria della generazione illumistica del Caffè, a cui esplicitamente fanno riferimento.

Ne deriva che alla letteratura sono assegnati fini di diffusione dei lumi, di educazione morale, di sollecitazione civile e politica.

Rifiuto delle Forme Passate

Il vero per soggetto: Manzoni stesso riconosce che il concetto di vero non è agevolmente definibile. Si definisce più semplicemente in negativo, come rifiuto dei contenuti e delle forme della letteratura del passato, sentita come falsa, artificiosa, vuota e fredda. Ad esempio i romanticisti rigettano la mitologia e la tendenza a imitare le opere degli antichi. Sono invece favorevoli ad imitare lo spirito creativo degli stessi. Rifiutano inoltre i canoni, i paletti; ad esempio le regole Aristoteliche della tragedia: la tragedia dove presentare 5 atti, unità di luogo, di tempo e di azione, ovvero dovevano essere presenti pochi personaggi, tutti legati a un tema centrale e degli episodi che avvengono in uno stesso luogo in una giornata. Il primo ad infrangere codeste regole fu Shakespeare, seguito da Manzoni.

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