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Concetti Chiave

  • Il romanzo "Un sacchetto di biglie" di Joseph Joffo racconta l'infanzia dell'autore ebreo in Francia durante l'occupazione nazista, focalizzandosi sulla fuga dei due fratelli, Joseph e Maurice, attraverso il paese.
  • I fratelli, aiutati da un prete e un uomo di nome Raymond, riescono a raggiungere la zona libera di Mentone, dove si ricongiungono con i loro fratelli maggiori e iniziano una nuova vita.
  • La narrazione si complica con la deportazione dei genitori in un campo, ma Henri riesce a liberarli, portando la famiglia a riunirsi temporaneamente a Nizza prima di doversi spostare nuovamente.
  • In una colonia chiamata Nuovo Raccolto, Joseph e Maurice affrontano nuovi pericoli quando vengono scoperti dalla polizia tedesca, ma riescono a dimostrare la loro falsa identità grazie a documenti contraffatti.
  • Alla fine, dopo varie peripezie, i fratelli tornano a Parigi, ora libera, per ritrovare la famiglia, scoprendo però la tragica morte del padre per mano dei nazisti.
Recensione di italiano su Un sacco di biglie. “Un sac de billes”, in italiano “Un sacchetto di biglie” è un romanzo pubblicato dallo scrittore francese Joseph Joffo nel 1937 che narra in maniera autobiografica l’infanzia dell’autore, bambino ebreo cresciuto in Francia sotto l’occupazione tedesca.
Un sacchetto di biglie: trama del romanzo articolo

Indice

  1. La trama: la fuga verso la terra libera
  2. Il campo di deportazione tedesco e l’arrivo a Nizza
  3. La colonia e di nuovo la fuga
  4. Il sacchetto di biglie: Parigi libera

La trama: la fuga verso la terra libera

Il romanzo di Joseph Joffo, di cui sono state fatti anche degli adattamenti cinematografici, è ambientato a Parigi durante la Seconda guerra mondiale.

A quel tempo la città era occupata dai tedeschi nazisti e i protagonisti della vicenda, due fratelli di origini ebraiche, Joseph (l’autore) e Maurice, in pericolo, sono costretti a fuggire. Dovranno attraversare tutta la Francia per dirigersi verso la terra “libera”. Così, salgono su un treno dove vengono aiutati da un prete a nascondere la propria identità e superare i controlli. Dopo infinite peripezie in compagnia di un uomo di nome Raymond che li ha aiutati, i due fratelli arrivano nella zona libera, raggiungono Mentone, nella regione della Costa Azzurra. Qui ritrovano i loro due fratelli maggiori, Henri e Albert che già si erano ambientati nella cittadina. Anche Joseph e Maurice trovano lavoro (Joseph come aiuto contadino e Maurice come panettiere) e iniziano a trascorrere una vita apparentemente tranquilla.
Per ulteriori approfondimenti sull’occupazione tedesca in Francia vedi qui

Il campo di deportazione tedesco e l’arrivo a Nizza

Un giorno però i quattro fratelli vengono a conoscenza del fatto che i loro genitori sono stati deportati in un campo, mentre provavano a fuggire. Così, Henri parte di nuovo per provare a salvarli. Intanto Joseph e Maurice iniziano a frequentare la scuola del paese. Quando Henri arriva nel campo in cui sono i suoi genitori, tenta in tutti i modi di farli liberare, rivendicando anche le loro origini nobili (la madre era imparentata con la famiglia imperiale dei Romanov). A fatica, egli riesce a far liberare i genitori, che si trasferiscono a Nizza. Così i quattro fratelli decidono di mettersi di nuovo in viaggio e di raggiungerli lì (il rischio era di nuovo quello di finire nelle mani dei tedeschi).
Mentre sono tutti insieme però, la situazione politica cambia. In Italia Mussolini viene arrestato, e al posto dei soldati italiani, a Nizza arrivano i tedeschi. Così i due protagonisti vengono mandati dal padre al sicuro in una colonia francese.
Per ulteriori approfondimenti sul Regime di Vichy vedi qui

La colonia e di nuovo la fuga

Le peripezie dei due giovani non finiscono, arrivano in questa nuova colonia, chimata Nuovo Raccolto e ci rimangono a lungo. Sembrano aver trovato la tranquillità che speravano lì: sono con altri ragazzi, e insieme al capo della colonia, il signor Subinagui. Joseph e Maurice fanno amicizia con un ragazzo, Ferdinand, che giornalmente andava e tornava da Nizza con un camioncino. Decidono così, insieme ad altri ragazzi, di provare a tornare dai genitori, per ritornare il mattino successivo. Ma le cose non vanno come speravano, e la polizia tedesca li trova, li prende e li porta all’Hotel Excelsior. I giovani avevano messo in conto questa eventualità così si erano preparati per rispondere all’interrogatorio dei soldati tedeschi. Tuttavia, emergono dei problemi: per dimostrare di non essere ebrei come dicono, ma anzi di essere stati battezzati, verranno sottoposti a controlli medici (per verificare un’eventuale circoncisione) e verrà loro richiesto il certificato di battesimo.
I soldati permettono a Maurice di partire per prendere questi certificati, tenendo Joseph in ostaggio. Se il primo non dovesse tornare, il fratello verrà deportato in un campo. Dopo essere miracolosamente riuscito a farsi falsificare i documenti, Maurice torna all’Hotel. Purtroppo, però non viene creduto e avrà bisogno della conferma del prete e del vescovo. La questione comincia a complicarsi e per non andar contro la Chiesa, il capo nazista decide di credergli e di lasciare che i due ragazzi tornino al campo “Nuova Raccolta”.
Anche lì però sono arrivati i tedeschi e per la paura che possano trovare dei documenti che attestino il loro essere ebrei, i due ragazzi fuggono di nuovo, verso Montluçon, dove si era stabilita la loro sorella Rosette.
Un sacchetto di biglie: trama del romanzo articolo
Per ulteriori approfondimenti sulla Seconda guerra mondiale vedi qui

Il sacchetto di biglie: Parigi libera

I due ragazzi arrivano a Montluçon, senza vestiti e in balìa del freddo. Inizialmente trovano ospitalità dalla proprietaria di un negozio di vestiti, poi alloggiano dalla sorella Rosette e le raccontano che il padre è stato di nuovo catturato dai nazisti. Vista la precarietà della guerra e la prepotente occupazione tedesca, Rosette consiglia ai due fratelli di andar via da Montluçon, troppo sotto il controllo nazista. Così i due si mettono di nuovo in viaggio, verso Aix-les-Bains, dove si erano stabiliti i fratelli. Arrivano così dalla famiglia Mancelier e anche qui trovano un lavoro per mantenersi, Joseph in libreria, Maurice in un hotel. Passa il tempo e quando finalmente i due fratelli leggono sul giornale “Parigi Libera” decidono, come molti francesi ebrei, di tornare nella loro città. Lì incontrano di nuovo tutta la famiglia, tranne però, il padre, che scoprono essere stato ucciso dai nazisti.
Alla fine del romanzo, l’autore Joseph Joffo, ci parla ormai adulto, mentre stringe in mano la biglia che il padre gli aveva regalato.
Per ulteriori approfondimenti sul Nazismo vedi qui

Domande da interrogazione

  1. Qual è la trama principale del romanzo "Un sacchetto di biglie"?
  2. La trama principale del romanzo segue la fuga di due fratelli ebrei, Joseph e Maurice, attraverso la Francia occupata dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale, cercando di raggiungere una terra libera.

  3. Come riescono i fratelli a superare i controlli durante la loro fuga?
  4. I fratelli riescono a superare i controlli grazie all'aiuto di un prete che li aiuta a nascondere la loro identità e a un uomo di nome Raymond che li assiste nel loro viaggio.

  5. Quali difficoltà incontrano Joseph e Maurice a Nizza?
  6. A Nizza, i fratelli devono affrontare l'arrivo dei tedeschi dopo l'arresto di Mussolini e vengono mandati dal padre in una colonia francese per sicurezza.

  7. Come riescono i fratelli a evitare la deportazione dai tedeschi?
  8. Maurice riesce a falsificare i documenti di battesimo e, con l'aiuto del prete e del vescovo, convince il capo nazista a lasciarli andare, evitando così la deportazione.

  9. Qual è il destino finale della famiglia di Joseph e Maurice?
  10. Alla fine del romanzo, i fratelli tornano a Parigi, ormai libera, e si riuniscono con la famiglia, scoprendo però che il padre è stato ucciso dai nazisti.

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