Il fu Mattia Pascal - Luigi Pirandello (7)

Il Fu Mattia Pascal è uno dei romanzi più rappresentativi dell’intera letteratura pirandelliana.

Mattia Pascal è un uomo piuttosto semplice, ma molto insoddisfatto della vita che conduce: una vita soffocante, una sorta di trappola, soprattutto per quanto concerne la moglie, costretto a sposarla dopo alcune vicissitudini. La vita familiare era insostenibile, anche perché vi era la costante presenza della suocera e il modesto impiego di bibliotecario non lo appagava minimamente.

Tuttavia un giorno gli si presenta un’occasione che avrebbe cambiato la sua vita, ma, come vedremo, solo illusoriamente: Mattia, infatti, fugge e riesce a vincere una grossa somma di denaro a Montecarlo. Contestualmente apprende la notizia della sua presunta morte: questa è l’opportunità che da sempre attendeva e cioè quella di cambiare vita.

La fuga e la nuova identità

Mattia con un’altra identità, quella di Adriano Meis, inizia a viaggiare, fino a quando non si stabilisce a Roma, dove avrebbe soggiornato nella pensione del signor Paleari. Qui si innamora della figlia, ma è proprio a questo punto che Mattia sperimenta tutto il suo fallimento: non può chiedere alla donna di sposarlo in quanto egli ha un’identità falsa e per lo stesso motivo non può denunciare un furto subito.

Il ritorno alla vecchia vita

Mattia Pascal comprende perfettamente che il suo tentativo è destinato a soccombere e così, una volta inscenato il suo suicidio, ritorna nella sua città natale, a Miragno. Nessuno lo riconosce: la moglie si è risposata ed è diventata madre. A mattia non rimane che ritornare nella sua triste vita da bibliotecario, portando di tanto in tanto dei fiori alla sua tomba, dove giace “il fu Mattia Pascal”.

Temi principali del romanzo

Senza dubbio nel romanzo di Pirandello emerge il tema del “doppio”, tanto caro alla letteratura, a partire dal famoso Sosia-Mercurio della commedia plautina. Aldilà di questo è presente anche il tema della maschera: Mattia, dopo essere stato Adriano Meis, acquisisce nuovamente quella maschera che da sempre aveva detestato e dalla quale aveva tentato di fuggire: la maschera di colui che passa nell’anonimato, di colui che si limita ad esistere, lontano dagli amori e dagli affetti. Mattia incarna il personaggio tipicamente pirandelliano: un uomo che tenta di cambiare, ma che è segnato dalla sconfitta, dal fallimento e che dunque è costretto a riabbracciare malvolentieri quell’esistenza che ha sempre detestato, chiuso in quella trappola che forse simboleggia quella vissuta dallo stesso Pirandello nella sua vita reale.