martabrentan
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Concetti Chiave

  • Artemisia - Passione estrema è un film del 1997 diretto da Agnes Merlet, che esplora la vita della pittrice Artemisia Gentileschi e il suo desiderio di dipingere nudi nonostante le restrizioni dell'epoca.
  • Il film racconta la storia di Artemisia, figlia del pittore Orazio Gentileschi, che si innamora di Agostino Tassi, il quale però la violenta, portando a un processo storico dopo la denuncia del padre.
  • Artemisia Gentileschi, influenzata dal padre e dalla scuola di Caravaggio, è riconosciuta per il suo realismo drammatico e per l'uso di modelli reali nelle sue opere.
  • Nonostante il trauma della violenza e il processo, Artemisia riuscì a stabilirsi a Firenze, dove entrò nell'Accademia delle arti e del disegno, diventando la prima donna a ottenere questo riconoscimento.
  • La vita di Artemisia si concluse presumibilmente a Napoli nel 1656, lasciando un'eredità di opere significative e un impatto duraturo nella storia dell'arte.
Recensione del film la Passione estrema - Artemisia di Agnes Merlet che tratta della vita della pittrice Artemisia Gentileschi e del processo subito.
La vita e le sfide di Artemisia Gentileschi nel film di Agnes Merlet articolo

Indice

  1. Passione estrema - Artemisia: il film
  2. Artemisia Gentileschi: vita
  3. La violenza di Agostino Tassi
  4. La nuova vita di Artemisia Gentileschi

Passione estrema - Artemisia: il film

Artemisia - Passione estrema

è un film del 1997, diretto da Agnes Merlet, ispirato dalla vita della pittrice Artemisia Gentileschi.
Artemisia vinse diverse Nomination in America e in Francia, mentre tutta la scenografia è ambientata a Roma, dove visse Artemisia.
L'anno è il 1610, Artemisia ha diciassette anni ed è figlia del già affermato pittore Orazio Gentileschi. Lei è una donna, dunque, seppure appassionata di pittura, sa già che non potrà fare di questo il suo lavoro. In particolare Artemisia vuole dipingere nudi, ma all'Accademia non è concesso né vedere né dipingere nudi femminili né maschili.
Il modello prediletto di Artemisia diventa, quindi, Fulvio, giovane pescatore innamorato della pittrice.
Un giorno entra a casa dei due pittori Agostino Tassi, pittore manierista italiano. Allora Artemisia chiede al padre di prendere lezioni da lui. Il padre glielo concede, ma presto le lezioni si faranno quasi violente: Agostino seduce Artemisia.
Il padre, venuto a conoscenza del fatto che Agostino aveva abusato di sua figlia Artemisia, decide di denunciarlo e per Agostino ci saranno due anni di reclusione a causa della violenza commessa. In realtà Artemisia è follemente innamorata di Agostino, dunque si infuria con il padre, lascia la dimora e si trasferisce a Roma dove inizia la sua carriera artistica.

Artemisia Gentileschi: vita

Artemisia Lomi Gentileschi

è stata una pittrice italiana della scuola di Caravaggio, il quale si stabiliva spesso a casa del padre per prendere materiali come le tele. Nacque a Roma nel 1593, da Orazio e Prudenzia, prima di sei figli.
Orazio Gentileschi è stato un pittore di Pisa che influenzò profondamente Artemisia, soprattutto per quanto riguardava le lezioni che egli teneva alla figlia su Caravaggio e l'importanza di utilizzare modelli reali per la composizione delle opere, producendo il realismo drammatico. Queste le sue parole: "Questa femina, come è piaciuto a Dio, avendola drizzata nelle professione della pittura in tre anni si è talmente appraticata che posso adir de dire che hoggi non ci sia pare a lei, havendo per sin adesso fatte opere che forse i prencipali maestri di questa professione non arrivano al suo sapere".
Artemisia crebbe senza madre e questo la portò sicuramente a una emulazione verso il padre, che egli riconobbe istruendola a dovere, per esempio sulla preparazione dei materiali: la macinazione dei colori, l'estrazione e la purificazione degli oli, la costruzione dei pennelli con setole e pelo animale, il posizionamento delle tele e la riduzione in polvere dei pigmenti.
Il periodo della Riforma Cattolica, ovvero quello in cui visse Artemisia, fu fondamentale per Roma perché donò alla città nuovi lavori (e dunque vennero chiamate a collaborare molte maestranze) per trasformarla da centro medievale a Urbe. Strade, chiese, piazze divennero sfarzose e rinnovate dall'angustia che aveva portato il Medioevo.
Oltre a ciò, Roma era, come oggi, occupata da moltissime persone dei più svariati ceti (prostitute, artisti, mendicanti, ladri, pellegrini) che garantivano alla città luci sempre diverse e ispirazione per i pittori.
Il primo grande quadro che si può attribuire ad Artemisia è Susanna e i vecchioni.

La violenza di Agostino Tassi

Al contrario di come viene descritto l'accaduto nel film, Artemisia subì una grave violenza nel 1611 da parte dell'amico pittore del padre: Agostino Tassi. Queste le parole della giovane pittrice: "Serrò la camera a chiave e dopo serrata mi buttò su la sponda del letto dandomi con una mano sul petto, mi mise un ginocchio fra le cosce ch'io non potessi serrarle et alzatomi li panni, che ci fece grandissima fatiga per alzarmeli, mi mise una mano con un fazzoletto alla gola et alla bocca acciò non gridassi e le mani quali prima mi teneva con l’altra mano mi le lasciò, havendo esso prima messo tutti doi li ginocchi tra le mie gambe et appuntendomi il membro alla natura cominciò a spingere e lo mise dentro. E li sgraffignai il viso e li strappai li capelli et avanti che lo mettesse dentro anco gli detti una stretta al membro che gli ne levai anco un pezzo di carne".
Agostino era detto "l'avventuriero", un pittore talentuoso ma dal carattere iroso e burrascoso: era già stato soggetto di diverse accuse giudiziarie, che lo vedevano protagonista di alcuni omicidi.
All'epoca, però, era possibile che una violenza sessuale fosse "sanata" dal cosiddetto "matrimonio riparatore", perché non era considerata lesa la persona, bensì solo la morale. Per questo Artemisia accettò di sposare Agostino, all'insaputa del padre che, una volta scoperto il fatto, decise di denunciare, anni dopo, l'accaduto a Papa Paolo V: "Una figliola dell'oratore [querelante] è stata forzatamente sverginata e carnalmente conosciuta più et più volte da Agostino Tasso pittore et intrinseco amico et compagno del oratore, essendosi anco intromesso in questo negozio osceno Cosimo Tuorli suo furiere; intendendo, oltre allo sverginamento, che il medesimo Cosimo furiere, con sue chimere, abbia cavato, dalle mane della medesima zitella, alcuni quadri di pitture di suo padre et in specie una Juditta di capace grandezza. Et perchè, B[eatissimo] P[adre], questo è un fatto così brutto et commesso in così grave et enorme lesione et danno del povero oratore et massime sotto fede di amicizia che del tutto si rende assassinamento".
Così iniziò il processo: anni e anni di violenze psicologiche per la pittrice che fu obbligata a visite ginecologiche atroci, le quali stabilirono la rottura dell'imene causata dallo stupro.
Ma questo non bastò, perché seguirono le "visite" giuridiche che furono ancora peggiori: Artemisia fu costretta alla tortura chiamata "della sibilla", che funzionava ponendo i pollici della fanciulla in fili che si stringevano sempre più, stritolando le falangi e potendo anche causare la perdita delle dita, fatto disastroso per una pittrice che viveva e lavorava con esse.
La vita e le sfide di Artemisia Gentileschi nel film di Agnes Merlet articolo

La nuova vita di Artemisia Gentileschi

Il processo terminò con l'incarcerazione di Tassi per cinque anni e l'esilio da Roma, che in realtà non avvenne mai. Artemisia vinse quindi in parte, perdendo inoltre definitivamente la rispettabilità che un tempo aveva tra i suoi compaesani.
Così il padre decise di farla sposare per riparare, almeno un po', la perdita di onorabilità subita. Artemisia si sposò con Pierantonio Stiattesi, giovane pittore, e insieme lasciarono Roma, con grande dolore per la pittrice che non poteva più vivere in quelle condizioni.
Firenze, però, mostrò una nuova luce alla pittrice che riuscì ad entrare nell'ambiente mediceo e a conoscere illustri intellettuali e artisti del tempo, forgiando la sua carriera futura. Conobbe infatti Galileo Galilei, di cui divenne amica, ma soprattutto Michelangelo Buonarroti, fondamentale per la sua maturazione pittorica.
Finalmente, nel 1616, Artemisia riuscì a entrare nell'Accademia delle arti e del disegno di Firenze e fu la prima donna a godere di questo diritto. Da lì seguì una serie di spostamenti tra Venezia, Napoli e Londra per le sue capacità artistiche.
Si presume, infine, che Artemisia morì di peste nel 1656, a Napoli.
Per approfondimenti su Artemisia Gentileschi vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Di cosa tratta il film "Passione estrema - Artemisia"?
  2. Il film del 1997, diretto da Agnes Merlet, è ispirato alla vita della pittrice Artemisia Gentileschi e al processo che subì, ambientato a Roma nel 1610.

  3. Chi era Artemisia Gentileschi e quale fu il suo contributo all'arte?
  4. Artemisia Gentileschi era una pittrice italiana della scuola di Caravaggio, nota per il suo realismo drammatico e per essere stata la prima donna a entrare nell'Accademia delle arti e del disegno di Firenze.

  5. Quali furono le conseguenze della violenza subita da Artemisia Gentileschi?
  6. Dopo la violenza da parte di Agostino Tassi, Artemisia subì un processo doloroso e fu costretta a sposarsi per recuperare la rispettabilità, ma riuscì comunque a costruire una carriera artistica di successo.

  7. Come influenzò la vita di Artemisia il processo contro Agostino Tassi?
  8. Il processo portò all'incarcerazione di Tassi, ma causò anche la perdita di rispettabilità per Artemisia, che dovette lasciare Roma e ricostruire la sua vita e carriera altrove.

  9. Quali furono i successi di Artemisia Gentileschi dopo il trasferimento a Firenze?
  10. A Firenze, Artemisia entrò nell'ambiente mediceo, conobbe intellettuali come Galileo Galilei e Michelangelo Buonarroti, e divenne la prima donna a entrare nell'Accademia delle arti e del disegno.

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