Karmabelle
Sapiens
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Concetti Chiave

  • Elie Wiesel, noto per il suo impegno per i diritti umani e insignito del Nobel per la pace nel 1986, ha vissuto e raccontato l'orrore dei campi di concentramento.
  • "La notte" è un'autobiografia che esplora la perdita della fede e la lotta per la sopravvivenza di un giovane ebreo nei campi nazisti.
  • La narrazione di Wiesel non si focalizza solo sulle atrocità subite, ma anche sulla complessa relazione con il padre durante la prigionia.
  • Originariamente scritto in yiddish, "La notte" è stato successivamente tradotto in 30 lingue, diventando un'opera fondamentale sulla Shoah.
  • Il libro è parte di una trilogia che simboleggia la tragedia dell'Olocausto e la rinascita della speranza, caratterizzata da un viaggio simbolico dal buio alla luce.
In questa recensione del libro La Notte di Elie Weisel si fa un riassunto della trama, un'analisi dei luoghi e dei personaggi e una breve presentazione della vita dell'autore.
La Notte di Elie Weisel: sintesi e commento articolo

Indice

  1. Elie Weisel: vita
  2. La notte di Elie Weisel
  3. Trama di La notte

Elie Weisel: vita

"È stato da quel momento che ho cominciato a odiarli, e il mio odio è ancora l'unico legame con loro oggi". Elie Weisel fu portato nei ghetti, insieme alla sua famiglia, e privato di ogni avere personale, della possibilità di uscire dopo le 18 di sera, della possibilità di indossare i propri indumenti privi della stella gialla (che poi sarebbe servita a identificarli) e della possibilità di frequentare ristoranti, bar, sinagoghe e ogni luogo in cui vi erano altre persone oltre agli ebrei. Insomma, di vivere. Dopo questa iniziale tortura, Elie venne deportato, insieme sempre alla sua famiglia, nei campi di concentramento, senza sapere la meta né a cosa sarebbero serviti, dunque senza conoscere la fine che avrebbero fatto, per esempio, sua madre e sua sorella: "Per una frazione di secondo ho intravisto mia madre e le mie sorelle che si allontanavano verso destra. Tzipora teneva la mano della mamma. Le ho viste sparire in lontananza; mia madre stava accarezzando i capelli biondi di mia sorella [...] E io non sapevo che in quel luogo, in quel momento, mi stavo separando da mia madre e Tzipora per sempre".
Weisel è morto nel 2016 a New York ed oggi è ricordato come uno dei più grandi scrittori, giornalisti, saggisti, attivisti per i diritti umani di origine ebrea più importanti di sempre. Venne insignito del premio Nobel per la pace nel 1986, perché con i suoi scritti Elie ha portato un grandissimo messaggio di "pace, di espiazione e di dignità umana” alla stessa umanità", mettendo al servizio la sua personale esperienza di umiliazione e disprezzo subita.

La notte di Elie Weisel

"Dietro di me sentii il solito uomo domandare:
- Dov'è dunque Dio?
E io sentivo in me una voce che gli rispondeva:
- Dov'è? Eccolo: è appeso lì, a quella forca...".
La notte è un romanzo autobiografico dell'autore che venne, da giovane ebreo ortodosso, deportato nei campi di concentramento di Auschwitz e Buchenwald fino alla fine della seconda guerra mondiale. Il focus della narrazione, però, non ruota solo attorno all'orrore della prigionia, ma soprattutto alla perdita della fede in Dio da parte del ragazzo. Infatti, dopo aver visto tutta quella serie di brutture, Wiesel si chiede se sia possibile vivere una vita in cui tutti i valori che si conoscevano prima, quali amore tra padre e figlio e unione della famiglia, sono scomparsi e quindi anche Dio, e la sua benevolenza, dove sono finiti? Il giovane ebreo si trova alle prese con suo padre a cui dovrà badare per tutto il tempo del libro (100 pagine), poiché debole e privo di forze. Dunque spesso, per via della stanchezza e della rabbia, spera di "togliersi via questo peso morto" che lo rallenta, ovvero l'uomo che gli ha dato la vita, per poi capire che a parlare è soltanto l'aggressività derivata da quella usata dai nazisti nei confronti di quelli come lui.
Il libro ebbe una prima edizione che lessero solo coloro che conoscevano lo yiddish, poiché l'obiettivo di Weisel non era certamente quello di divenire popolare, quanto di sfogare i dolorosi ricordi rimasti nel profondo del suo cuore per dieci lunghi anni. Il titolo di questo primo scritto era: "און די וועלט האט געשוויגן ... un di velt hot geschvign" ovvero "...e il mondo rimase in silenzio". Solo successivamente venne invitato a tradurre l'opera e a riassumerla in 100 pagine in meno. Così nacque La notte, oggi tradotto in 30 lingue e ritenuto uno dei pilastri della letteratura sull'Olocausto, insieme al Diario di Anna Frank e a Se questo è un uomo.
La notte rappresenta una parte della trilogia di Elie: La notte, L'alba, Il giorno che narrano le varie esclations della tragedia personale dell'autore: prima il buio della notte, poi la riscoperta della speranza e infine la luce del giorno. La notte, nella tradizione ebraica, viene considerata, infatti, necessaria per la nascita del giorno, in una visione ciclica della vita.
Il tema che viene più volte esplicitato è la potenza di Dio sugli uomini in relazione alla fede e alle domande che essi pongono a lui. Questo tramite le parole di uno dei più cari amici del protagonista: il custode della Sinagoga. Egli verrà deportato in Polonia ma riuscirà a tornare, secondo lui, grazie all'aiuto divino. Così, tornando nel suo paese, ricomincia a ispirare i suoi "discepoli" riguardo la forza di Dio tramite la spiegazione della sua personale esperienza. Moshè, infatti, descrive ciò che vide ovvero gli ebrei deportati in Polonia e costretti a scavare fosse per i loro corpi perché, una volta finito il lavoro, venivano decapitati e infossati. I bambini, invece, usati come bersagli e uccisi. In tutto ciò, Moshè racconta di aver avuto la "fortuna" di essere gambizzato e, proprio per questo, considerato morto e quindi non ucciso realmente. Moshé inoltre ricorda altri che ebbero la stessa sua sorte, come una donna che impiegò 3 giorni per morire o un altro uomo che preso alla gamba fu considerato morto seppure così non era, come lui. Tutti questi avvenimenti, per Moshé, volevano soltanto significare una cosa: la grazia di Dio si era manifestata. Nonostante tutto ciò che raccontò era vero, Moshé non venne ascoltato dalla sua comunità di Sighet e quindi rappresenta il primo ebreo inascoltato, primo di una vasta quantità all'interno di questo libro.
La Notte di Elie Weisel: sintesi e commento articolo

Trama di La notte

Prima dell'arrivo della notte del 18 marzo 1944, la comunità di ebrei ortodossi in Ungheria, viveva una vita relativamente tranquilla e il suo paese contava 10/20.000 abitanti. Durante quella notte però tutto cambiò: le forze armate tedesche attivarono l'operazione Margarethe invadendo l'Ungheria.
Proprio mentre l'Europa stava per essere definitivamente liberata, quindi, la famiglia di Elie venne deportata nei campi di concentramento: le due sorelle e la madre vennero subito uccise nelle camere gas, mentre l'autore (e il protagonista) e il padre rimasero vivi fino a pochi giorni prima dell'arrivo degli aiuti americani.
Suo padre, infatti, morì di stenti e di botte proprio di fronte al figlio durante la marcia della morte verso il campo Buchenwald, lui rimase vivo seppure sconvolto quando vide finalmente arrivare i soccorsi della Corazzata statunitense.
Per ulteriori approfondimenti su La notte vedi anche qui

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale del libro "La notte" di Elie Wiesel?
  2. Il tema principale del libro è la perdita della fede in Dio da parte del giovane Elie, che si interroga sulla presenza divina di fronte agli orrori vissuti nei campi di concentramento.

  3. Chi era Elie Wiesel e quale riconoscimento importante ha ricevuto?
  4. Elie Wiesel era uno scrittore, giornalista e attivista per i diritti umani di origine ebraica, insignito del Premio Nobel per la Pace nel 1986 per il suo messaggio di pace e dignità umana.

  5. Come viene rappresentata la figura di Dio nel libro "La notte"?
  6. Dio è rappresentato come una presenza messa in discussione, con il protagonista che si chiede dove sia Dio di fronte alle atrocità subite, simboleggiato dalla frase "Dov'è? Eccolo: è appeso lì, a quella forca...".

  7. Qual è il significato della trilogia di Elie Wiesel composta da "La notte", "L'alba" e "Il giorno"?
  8. La trilogia rappresenta le diverse fasi della tragedia personale dell'autore: il buio della notte, la riscoperta della speranza con l'alba, e infine la luce del giorno, in una visione ciclica della vita.

  9. Qual è il ruolo di Moshè nel libro e quale messaggio trasmette?
  10. Moshè è un personaggio che, dopo essere sopravvissuto a un massacro, cerca di avvertire la sua comunità del pericolo imminente, rappresentando il primo ebreo inascoltato e trasmettendo un messaggio sulla grazia di Dio nonostante le atrocità.

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