Analisi e commento del racconto "Il mantello" di Buzzati

Trama Il Mantello di Dino Buzzati

Il protagonista del racconto è Giovanni, un giovane soldato che torna dalla battaglia dopo due anni, Giovanni torna dalla madre e dai fratelli.

Al momento dell’arrivo in casa Giovanni riesce a stento a trattenere le lacrime dalla gioia, ma nonostante l’immensa gioia sono il dolore e la stanchezza causate dalla guerra a prevalere, Giovanni è infatti pallido, affaticato e triste. La madre notando la sofferenza e l’inquietudine del figlio lo invita prima di tutto a togliersi il mantello, ma lui come risposta lo stringe ancora più a se, a questo punto la madre compreso il disagio provato dal figlio decide di non parlarne con lui e di non porgli domande, ma ci tiene comunque a ricordargli che in primavera dovrà sposare, come promesso Marietta. La donna offre al figlio il caffe e una fetta di torta, ma lui non riesce nemmeno a mangiare, successivamente la donna gli mostra la sua camera che nel mentre è stata ristrutturata e rinnovata, anche su questo Giovanni risulta indifferente e disinteressato, lui continua a guardare fuori dalla finestra in cui c’è una strana figura inquietante che lo aspetta. La madre a questo punto non può fare a meno di chiedere a Giovanni quali siano le sue preoccupazioni, ma lui risponde solamente dicendole che deve andare via. I fratelli di Giovanni gli si stringono attorno, tanto che Pietro uno di loro, solleva il mantello che Giovanni indossa scoprendo così un’enorme ferita sanguinante, a quel punto sono tutti sconvolti, soprattutto la madre. Giovanni saluta così i suoi cari dicendogli addio, esce dall’abitazione e raggiunge l’uomo misterioso e in groppa a un cavallo va via. Solo a questo punto la madre di Giovanni riesce a capire chi sia la strana figura che ha accompagnato il figlio a salutarla prima di riportarlo via.
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Analisi e commento del racconto Il mantello

La storia narrata nel racconto Il mantello è quella di un giovane soldato morto in guerra a cui è consentito salutare per l’ultima volta la sua famiglia. Il racconto si pone quindi in una dimensione che risulta al lettore per metà realistica e per metà surreale. Giovanni viene, infatti, accompagnato dalla morte stessa, descritta da Buzzati come oscura e solitaria, ma allo stesso tempo paziente nell’aspettare che il giovane trascorra degli ultimi istanti, seppur limitati, con i propri cari. Giovanni viene invece descritto come un personaggio estremamente silenzioso e solitario, certamente cambiato da quando era partito in battaglia, mostra la sua tristezza nel dover abbandonare la madre, ma allo stesso tempo con la sua dipartita può finalmente trovare pace e sollievo, troviamo quindi un forte conflitto interiore in Giovanni che da un lato prova pace nel sapere che presto non soffrirà più, ma dall’altro lato prova sofferenza nel sapere che dovrà abbandonare i suoi cari per sempre. Lo stato d’animo di Giovanni è espresso benissimo dall’autore attraverso la descrizione degli occhi del protagonista. L’altro personaggio portante del racconto la madre di Giovanni viene descritta come gioiosa ed estremamente felice di rivedere il figlio che aveva immaginato morto più e più volte. La figura della madre svolge una funzione narrativa importante all’interno del racconto, poiché se all’inizio si presenta felice e rasserenata nel rivedere il figlio, con l’andare del racconto la donna inizia a porsi numerosi interrogativi sul perché Giovanni si comporti in quel modo, solo alla fine trova le risposte, la sua funzione è quindi esplicativa, poiché come lei comprende la realtà dei fatti così la comprende il lettore che andando avanti racconto scopre che in realtà Giovanni è già morto. Un indizio sulla sua vera condizione ce lo fornisce proprio il fatto che il protagonista indossi il mantello, questo lo protegge non solo dal mostrare la ferita mortale ma anche dal freddo: condizione tipica di chi è privo di vita. Anche il mantello quindi svolge una funzione narrativa importante poiché si fa simbolo del mistero. Il racconto però inizia in medias res, cioè non dal principio, questo espediente narrativo accompagnato da una sintassi di tipo paratattico aumentano la suspense e il senso di mistero verso il lettore, questo climax verso la scoperta della verità esplode nel momento in cui Pietro solleva il mantello e scopre la ferita sanguinante. Buzzati probabilmente attraverso questo racconto vuole tramettere al lettore quel senso di dolore e sofferenza causato dalla guerra negli uomini, sofferenza provata non solo dai soldati, costretti a vivere in prima persona il dolore e la morte, ma anche la sofferenza provata dai familiari dei soldati, che sentono un’angoscia perenne dovuta al senso di impotenza e al non essere a conoscenza delle condizioni dei loro figli, mariti o fratelli, troviamo questo nella descrizione di tutte le morti possibili che la madre di Giovanni si era immaginata.
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