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Concetti Chiave

  • "Jona che visse nella balena" è un film del 1993 diretto da Roberto Faenza, tratto dal romanzo autobiografico di Jona Oberski, incentrato sull'Olocausto.
  • Il film ha vinto il David di Donatello e il premio UNICEF, raccontando la storia di Jona, un bambino ebreo deportato nei campi di concentramento.
  • Roberto Faenza, il regista, è noto per il suo stile crudo e ribelle, e ha un background familiare ebraico, pur essendo ateo.
  • Il romanzo "Anni d'infanzia" di Jona Oberski narra la sua esperienza nei campi di concentramento e la successiva adozione da parte di una famiglia ad Amsterdam.
  • Jona Oberski, sopravvissuto all'Olocausto, è diventato un fisico nucleare e ha scritto diversi romanzi, con "Anni d'infanzia" come opera più conosciuta.
In questa recensione si tratta del film Jona che visse nella balena, tratto dal romanzo Anni d'infanzia di Jona Oberski.
La storia di Jona: dal romanzo al film di Roberto Faenza articolo

Indice

  1. Jona che visse nella balena: film
  2. Roberto Faenza: il regista
  3. Anni d'infanzia. Un bambino nei lager: romanzo
  4. Jona Oberski: scrittore e fisico

Jona che visse nella balena: film

Jona che visse nella balena è un film del 1993, diretto da Roberto Faenza, regista e sceneggiatore italiano. Il protagonista, e parte della storia, sono tratti dal romanzo Anni d'infanzia, dello scrittore Jona Oberski, incentrato sui temi dell'Olocausto.

Il film vinse, nel 1993, il David di Donatello (uno dei cinque che Faenza vincerà nella sua carriera) e altri prestigiosi premi di regia e cinematografia. Infine vinse il premio UNICEF.
La trama vede come protagonista Jona, un bambino di quattro anni, ebreo, che vive ad Amsterdam prima della seconda guerra mondiale. Lui e la madre vengono deportati nel campo di concentramento di Westerbork, e poi in quello Bergen-Belsen. Il campo di concentramento di Westerbork fu originariamente un campo profughi nei Paesi Bassi, trasformato, con l'arrivo dei nazisti, in un campo di concentramento e di transito per i rifugiati e detenuti della seconda guerra mondiale. Venne costruito nel 1939 e reso attivo dal '42 al '45, utilizzato ancora fino al '71.
Qui sono ideate le principali scene, perché è qui che vivrà Jona il resto della sua infanzia.
Il padre, invece, non andò a combattere, poiché ebreo, bensì fu deportato in un altro campo di concentramento, dunque Jona crescerà senza di lui.
Jona perderà forza, soffrirà la fame, sarà maltrattato dai compagni e gli unici riferimenti che avrà, oltre a sua madre, saranno il cuoco del campo (che presto morirà) e il medico del campo.
Il padre non resisterà alla fine della guerra, perché morirà di stenti. La madre e Jona, invece, a guerra conclusa, verranno messi sul treno tedesco che girerà per giorni prima di essere liberato dalle truppe sovietiche.
Una volta liberata, la madre morirà per la sofferenza procurata dalla morte di suo marito e dal campo di concentramento. Jona quindi sarà affidato da una famiglia di amici dei suoi genitori, dove vive ancora oggi, facendo, ormai adulto, lo scienziato.

Roberto Faenza: il regista

Roberto Faenza è il regista di Jona che visse nella balena. È ebreo in quanto nato da madre ebrea ma non pratica la religione ebraica poiché è ateo: "Sono nato in una cantina a Torino nel 1943 e Primo Levi era un cugino di secondo grado di mia madre. Mi hanno battezzato per proteggermi, ma ora sono ateo".
La sua prima pellicola ha un successo enorme, Escalation, che tratta del rapporto complicato tra un padre borghese e bigotto e un figlio hippy e rivoluzionario. Questo e molti altri dei suoi film vengono definiti piuttosto crudi e violenti, creandogli la fama di "regista ribelle".
Oltre a dirigere, Roberto scrive: Senza chiedere permesso, Tra abbondanza e compromesso e Fanfan la tivù sono i suoi libri, che indagano il fenomeno dei mass media, uno dei tanti di suo interesse. Ha scritto inoltre due saggi sul rapporto tra Italia e Usa, conosciuta da lui perché ha insegnato presso il Mass Communication al Federal City College di Washington e ha vissuto a New York poiché costretto a lavorare fuori dall'Italia.
Il suo film più discusso rimane Forza Italia!, uscito nel 1978 ma subito censurato il giorno del sequestro di Moro, in quanto faceva una satira mal compresa sulla situazione politica italiana del dopoguerra.

Anni d'infanzia. Un bambino nei lager: romanzo

Anni d'infanzia. Un bambino nei lager è un romanzo autobiografico dello scrittore Jona Oberski che ispirò nel 1993 il film Jona che visse nella balena di Roberto Faenza.
La trama del libro è molto vicina a quella del film: Jona è un piccolo bambino di Amsterdam, ebreo e quindi deportato nel campo di concentramento di Westerbork, e poi in quello di Bergen-Belsen.
Quando la Germania è quasi definitivamente sconfitta, Jona e la madre, che hanno perso il padre di soli 40 anni per stenti e sofferenze procurate dal campo di concentramento, vengono portati su un treno diretto a un nuovo campo di concentramento. Questo treno, però, viene continuamente dirottato, perché i sovietici stanno liberando e sconfiggendo la Germania, dunque molti sono i bombardamenti che Jona e gli altri all'interno del treno sentiranno. Molti moriranno di stenti, fame, mancanza di igiene, finché il treno si fermerà, liberato dai sovietici, in un paesino in montagna, chiamato Trobitz.
Qui Jona crescerà, senza la madre che lo abbandonerà all'età di 42 anni poiché impazzita per la perdita del compagno e per gli orrori della guerra, convinta che ogni cibo e ogni bevanda siano avvelenati. In questa casa, oltre a Jona, vive una ragazzina di 13 anni, Simona.
Dopo breve tempo i due vengono adottati ad Amsterdam, da una famiglia amica di quella di Jona. Ma presto il bambino si ritroverà di nuovo da solo, perché Simona partirà per Israele, lasciando un dono a Jona: un burattino uguale a quello che aveva perso a due anni nel campo di concentramento.
Così Jona crescerà con molta sofferenza, causata dalla guerra e dalle sue due perdite. I genitori adottivi decideranno di comprargli una bici e finalmente Jona capirà, ricordandosi quando la usava con il padre, che deve andare avanti.
La storia di Jona: dal romanzo al film di Roberto Faenza articolo

Jona Oberski: scrittore e fisico

Jona Oberski è uno scrittore e fisico olandese, ebreo e sopravvissuto ai campi di concentramento.
Jona nasce nel 1938 da una famiglia ebrea vissuta in Germania fino alla nascita del figlio. Jona infatti nasce nei Paesi Bassi ma a soli due anni viene deportato, insieme alla famiglia, nel campo di concentramento di Westerbork.
Da lì, come nel film e come nel romanzo, viene portato su un treno insieme ad altre 2500 persone. Lì subisce le sue due gravi perdite: entrambi i genitori muoiono.
Viene quindi adottato da una famiglia di Amsterdam che lo cresce finché Jona diventa un fisico nucleare.
Oggi è sposato e ha tre figli.
I suoi maggiori lavori riguardano la sfera della fisica, in ambito accademico, ma Jona scrisse anche altri due romanzi, mai tradotti dall'olandese. Il suo più celebre è Anni d'infanzia, la propria vicenda raccontata dagli occhi del protagonista: un bambino (lui stesso) che vive la disgrazia della guerra.
Per ulteriori approfondimenti su Jona che visse nella balena vedi anche qui

Domande da interrogazione

  1. Di cosa tratta il film "Jona che visse nella balena"?
  2. Il film, diretto da Roberto Faenza, è basato sul romanzo "Anni d'infanzia" di Jona Oberski e racconta la storia di Jona, un bambino ebreo di quattro anni, deportato nei campi di concentramento durante l'Olocausto.

  3. Chi è Roberto Faenza e qual è il suo legame con il film?
  4. Roberto Faenza è il regista del film "Jona che visse nella balena". È noto per il suo stile crudo e violento e ha vinto diversi premi, tra cui il David di Donatello per questo film.

  5. Qual è la trama del romanzo "Anni d'infanzia. Un bambino nei lager"?
  6. Il romanzo autobiografico di Jona Oberski narra la storia di un bambino ebreo deportato nei campi di concentramento, che perde entrambi i genitori e viene adottato da una famiglia amica ad Amsterdam.

  7. Chi è Jona Oberski e quale è stata la sua esperienza durante la guerra?
  8. Jona Oberski è uno scrittore e fisico olandese, sopravvissuto ai campi di concentramento. Deportato da bambino, perse entrambi i genitori e fu adottato da una famiglia ad Amsterdam, diventando poi un fisico nucleare.

  9. Quali sono alcuni dei temi principali trattati nel film e nel romanzo?
  10. I temi principali includono l'Olocausto, la perdita e il trauma infantile, la sopravvivenza e la resilienza, e l'importanza della memoria storica.

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