Concetti Chiave
- "Il barone rampante" di Italo Calvino, pubblicato nel 1957, è il secondo capitolo della trilogia "I nostri antenati".
- Il romanzo è di genere storico e avventuroso, narrando le vicende della Rivoluzione Francese e le avventure di Cosimo.
- La struttura del libro è a episodi, con ogni capitolo che racconta un'avventura del protagonista Cosimo e coinvolge personaggi secondari.
- La voce narrante è interna e il romanzo è scritto principalmente in terza persona con dialoghi occasionali in prima persona.
- I temi principali includono la vita di Cosimo sugli alberi, la disobbedienza alle norme sociali e l'esplorazione delle nuove idee dell'epoca.
L’autore del romanzo “Il barone rampante” è Italo Calvino (1923-1985), scrittore e partigiano italiano. Il romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel 1957, dall’editore Giulio Einaudi. E’ il secondo capitolo della trilogia araldica “I nostri antenati”, insieme a “Il visconte dimezzato” (1952) e “Il cavaliere inesistente” (1959).
Indice
Struttura e temi del romanzo
Il romanzo viene considerato di genere storico dato che parla della Rivoluzione Francese e di Napoleone Bonaparte, ma anche di avventura perché l’autore racconta le avventure del protagonista.
[raccolta di racconti, romanzo a episodi, romanzo epistolare, diario, saggio, libro di notizie/cronache, di informazioni scientifiche o antropologiche, di riflessioni…]:
“Il barone rampante” è un romanzo a episodi; l’autore in ogni capitolo racconta un’avventura del protagonista, focalizzandosi oltre che sul protagonista su uno o più personaggi secondari.
Fornisce informazioni storiche e sono presenti anche delle riflessioni, come per esempio quando il fratello del protagonista cerca di capire il comportamento di quest’ultimo o quando riflette sul perché Cosimo non parlava più e perché anche se ormai era anziano non voleva scendere dagli alberi.Personaggi principali e loro caratteristiche
I personaggi principali sono:
Cosimo, era un bambino vivace, introverso, disubbidiente ma anche onesto e dotato di forza di forza di volontà, che insieme a suo fratello si metteva spesso nei guai, non supportava sua sorella Battista che quando cucinava utilizzava ingredienti inquietanti come topi, lucertole e lumache. Dopo aver rifiutato il pasto cucinato dalla sorella a base di lumache decise di vivere per sempre sugli alberi. Essendo il primogenito, alla morte del padre diventò Barone. Era molto colto perché leggeva tanto. A sessantacinque anni morì, non dando la soddisfazione a nessuno di vederlo a terra.
Biagio, fratello minore di Cosimo e narratore, aveva un carattere più posato rispetto al fratello maggiore. Quando si sposò la moglie lo convinse a trasferirsi lontano da Cosimo che, secondo lei, avrebbe avuto una brutta influenza sui figli.
Battista, sorella di Cosimo, sfogava la sua tristezza nella la cucina. Inizialmente voleva diventare monaca ma in seguito si sposò.
Barone Arminio Piovasco di Rondò, padre di Cosimo, aveva un carattere noioso ed era molto orgoglioso, così tanto che quando Cosimo salì sugli alberi per non riscendere più si faceva vedere raramente per paura di essere deriso a causa del comportamento del suo primogenito. Era molto affezionato al Cavalier Enea Silvio Carrega. Quando ques’t ultimo morì, il Barone portò avanti le sue opere, anche se il Cavaliere lasciava tutto a metà. Si dedicò all’apicoltura fino a quando fu punto da uno sciame di api. Successivamente morì.
Generalessa Corradina di Rondò, madre di Cosimo, è cresciuta con il padre ed era insieme a lui durante le guerre di Successione, per questo aveva una grande passione militare. Il suo comportamento militare le ha fatto comprendere Cosimo e ciò che stava facendo, è stata la prima ad accettarlo per come era. La generalessa soffriva d’asma, causa per cui morì.
Cavalier Enea Silvio Carrega, idraulico esperto e amministratore della famiglia Rondò, aveva un carattere bizzarro strano, appassionato di apicoltura; era complice di pirati turchi per rivedere, secondo Cosimo, Zaira la donna che amava. Si pensava che fosse un fratellastro del Barone. Morì per mano dei pirati che lo decapitarono
Abate Fauchlafleur, era un uomo anziano che doveva badare e fare lezione ai fratelli Rondò, ma ogni volta si addormentava. Quando Cosimo salì sugli alberi l’Abate gli procurava i libri che lui voleva e che riguardavano le nuove idee del momento (esempio Rousseau). Grazie alla lettura Cosimo “superò il maestro”, e così i ruoli si invertirono. A causa dei libri che si procurava per Cosimo fu imprigionato, e in prigione morì.
Viola è una ragazza egocentrica, estroversa e imprevedibile, la prima persona che Cosimo ha incontrato cominciando a vivere sugli alberi. Inizialmente tra lei e Cosimo nasce un’amicizia che però presto si trasforma in amore.
Gian dei Brughi è un pericoloso ladro salvato da Cosimo, così tra i due personaggi nasce un’amicizia. Era appassionato di lettura, passione che trasmise anche a Cosimo. Ricattato da due dei suoi vecchi colleghi fu catturato e impiccato. Durante il tempo in prigione Cosimo gli è stato vicino, leggendogli il romanzo che non aveva finito.
Ursula è una ragazza spagnola esiliata con la famiglia a Olivabassa. Ella viveva sugli alberi ed è proprio su di essi che incontra Cosimo. Tra i due ragazzi nasce un legame che però si spezza quando Ursula costretta dalla famiglia partì per ritornare in Spagna.
Tra tutti i personaggi Cosimo è il più dinamico. Da quando a dodici anni decise di vivere sugli alberi a sessantacinque quando morì è cambiato molto dal punto di vista caratteriale e fisico. Nei primi capitoli del romanzo Biagio descrive Cosimo come un ragazzo ingegnoso, forte e coraggioso, ma verso la fine del racconto viene descritto come solitario, malato e senza molta voglia di fare. La caratteristica che lo accompagna per tutta la vita è l’ingegno, da quando aiutava i contadini con le terre a quando salvò i boschi dagli incedi e gli animali degli Ombrosotti dai lupi ma anche quando aiutò i soldati francesi a sconfiggere quelli austriaci.
Cosimo e la sua vita sugli alberi
Cosimo è il primogenito di una famiglia nobile decaduta. È un ragazzo introverso e disubbidiente. Lui e suo fratello Biagio si mettevano spesso nei guai. Un giorno durante la cena Cosimo si rifiutò di mangiare le lumache preparate da sua sorella Battista. Per questo motivo stava per essere messo in punizione ma lui decise si arrampicarsi su un albero e di non scendere mai più, trasgredendo alle regole del padre e dell’epoca. Attraverso gli alberi arrivò nel giardino dei vicini (proprietà che il padre di Cosimo considerava sua) dove incontra Viola, una ragazza egocentrica che riesce a mettere tutti a disagio. Tra i due nasce una bella amicizia ma per non consolidarla i genitori decidono di mandare Viola in collegio. Nel mentre Cosimo diventa molto abile nell’arrampicarsi sugli alberi e conosce le bande di ladri di frutta. Diventò anche abile nella caccia grazie al bassotto Ottimo Massimo, che aveva come padrona Viola finché non è partita. Cosimo ha conosciuto il brigante Gian dei Brughi con cui instaurò un’amicizia basata sullo scambio di libri. Con la morte di Enea Silvio, il padre e la madre Cosimo si addolora molto. Dopo la morte del padre diventa Barone e comincia ad occuparsi dei beni della famiglia dagli alberi. In cambio di una piccola somma Cosimo lasciò tutta l’eredità a Biagio. Amante della lettura Cosimo iniziò ad appassionarsi delle nuove idee dell’epoca e scrisse delle leggi mai prese in considerazione. Dopo la Rivoluzione Francese incontrò lo zar di Russia e Napoleone Bonaparte. Cosimo rimase deluso dalla Rivoluzione Francese perché non portò alla libertà ma un impero. Quando invecchiò decise di lasciare i boschi e a stabilirsi su un albero in piazza, in modo che tutti potessero vederlo e aiutarlo, perché era malato. Un giorno si aggrappò all’ancora di una mongolfiera e sparì tra le nuvole cadendo in mare. Così ha vissuto tutta la sua vita sugli alberi e neanche nel momento della sua morte scese a terra.
Stile narrativo e tecniche letterarie
Nel romanzo “Il barone dimezzato”, la fabula e l’intreccio non coincidono perché gli avvenimenti non seguono un ordine cronologico. Sono presenti molti flashback (es. Per fortuna ci fu l’invasione dei lupi, e Cosimo ridiede prova delle sue virtù migliori).
Il romanzo è scritto in maniera scorrevole. L’autore usa la tecnica particolare di inserire nella narrazione battute di dialogo senza speciali segni di punteggiatura, espediente usato dagli scrittori contemporanei per dare vivacità e naturalezza al racconto, utilizzando virgolette, due punti etc.
Es. Dalla cima del frassino, Cosimo saltò su di un faggio lì vicino. Aveva fatto appena appena in tempo: il tronco arso alla base precipitava in un rogo, di schianto, tra i vani squittii degli scoiattoli.
Es. Un giorno vide correre una volpe: un’onda rossa in mezzo all’erba verde, uno sbuffo feroce, irta nei baffi; attraversò il prato e scomparve nei brughi. E dietro:”Uauauaaa!” i cani.
La voce narrante è interna alla vicenda, conosce i fatti mentre li espone. Il romanzo è scritto principalmente in terza persona (es. Cosimo sul frassino si torceva le mani. A fughe e ad assenze del bassotto era pur abituato, ma ora Ottimo Massimo spariva in questo prato invalicabile, e la sua fuga diventava tutt’uno con l’angoscia provata poc’anzi, e la caricava d’una indeterminata attesa, d’un aspettarsi qualcosa di là di quel prato) ma sono presenti dialoghi scritti in prima persona (es.” -Voglio appuntarla io stesso ditemi dove-sul capo grazie-sapreste raggiungere quel mandorlo?-Come si fa?...” |dialogo tra Cosimo e Ursula)
La focalizzazione è interna, infatti è Biagio che scrive il romanzo, cioè mette per iscritto ciò che Cosimo li ha riferito. È una focalizzazione interna fissa perché il punto di vista è principalmente uno, ovvero quello di Cosimo.
Es. A Cosimo, comprendere il carattere di Enea Silvio Carrega giovò in questo: che capì molte cose sullo star soli che poi nella vita gli servirono.
Temi e riflessioni personali
Il tema che viene affrontato è la vita di Cosimo, da quando decise di vivere sugli alberi a dodici anni a quando a sessantacinque anni si aggrappò all’ancora di una mongolfiera, sparendo.
Es. Fu il 15 di giugno del 1767 che Cosimo Piovasco di Rondò, mio fratello, sedette per l’ultima volta in mezzo a noi.
Es. L’agonizzante Cosimo, nel momento in cui la fune dell’ancora gli passò vicino, spiccò un balzo di quelli che gli erano consueti nella sua gioventù, s’aggrappò alla corda, coi piedi sull’ancora e il corpo raggomitolato, e così lo vedemmo volar via, trascinato nel vento, frenando appena la corsa del pallone, e sparire verso il mare...
Registro linguistico, sintassi semplice o articolata, lessico specialistico, raffinato o colloquiale/informale, presenza di figure retoriche, uso dell’ironia: esempi tratti dal testo
Il registro linguistico è medio (es. «E poi io sono il Duca d’Ombrosa e sono il signore di tutto il territorio!» ma si trattenne, perché non gli piaceva di ripetere le cose che diceva sempre suo padre, adesso che era scappato via da tavola in lite con lui; non gli piaceva e non gli pareva giusto, anche perché quelle pretese sul Ducato gli erano 6 sempre parse fissazioni; che c’entrava che ci si mettesse anche lui Cosimo, ora, a millantarsi Duca? Ma non voleva smentirsi e continuò il discorso come gli veniva...). Molto semplice ma non abbastanza da essere definito informale:
Es.
-Sì, signor padre, ricordo il mio nome.
-Vorrai essere degno del nome o del titolo che port?
-Cercherò d’esser più degno che posso del nome d’uomo, e lo sarò così d’ogni suo attributo.
Ho imparato abbastanza sugli alberi e sulle differenze fra essi (es. Cosimo era sulla magnolia. Benchè fitta di rami questa pianta era ben praticabile a un ragazzo esperto di tutte le specie d’alberi come mio fratello; e i rami resistevano al peso, ancorchè non molto grossi e d’un legno dolce...)
Ho appreso anche che le persone non vanno sottovalutate perché come il Cavaliere che era un semplice idraulico alla fine si scoprì essere un complice dei pirati, responsabili dei recenti furti.
Il libro mi è piaciuto perché è scorrevole e ciò lo rende molto interessante. Leggendo il romanzo ho scoperto un nuovo punto di vista, ovvero quello del vivere sugli alberi, fare tutto dall’alto. È un racconto molto coinvolgente, a volte sembra che Cosimo sia un ragazzo che sta raccontando una storia ai suoi amici. Credo che il carattere che mi piace di più e che assomiglia più al mio è quello di Biagio, molto più “normale” e cauto rispetto agli altri. Il carattere però che mi affascina molto è quello di Cosimo, coraggioso, imprevedibile, introverso ma anche molto onesto con grande rispetto per il prossimo e voglia di fare per aiutare la gente povera, come quando disse alle persone che vivevano nei boschi della grotta in cui si trovava il tesoro (di genere alimentare) dei pirati. La parte del libro che preferisco è il capitolo “Il ritorno di Viola” ricco di sentimenti. È il capitolo in cui Cosimo e Viola dichiarano il loro amore l’uno per l’altro, ma purtroppo, successivamente Viola parte e scappa dalla Rivoluzione Francese sposandosi ma non perdendo le speranze di rincontrare Cosimo. E’ un capitolo commovente, appassionante ma anche drammatico e divertente grazie all’intervento di Ottimo Massimo.
Domande da interrogazione
- Chi è l'autore de "Il barone rampante" e quando è stato pubblicato il romanzo?
- Qual è il genere del romanzo "Il barone rampante"?
- Chi sono i personaggi principali del romanzo?
- Qual è il tema principale affrontato nel libro?
- Quali arricchimenti culturali offre il romanzo?
L'autore de "Il barone rampante" è Italo Calvino, e il romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel 1957 dall'editore Giulio Einaudi.
Il romanzo è considerato di genere storico e di avventura, poiché tratta della Rivoluzione Francese e delle avventure del protagonista.
I personaggi principali includono Cosimo, Biagio, Battista, il Barone Arminio Piovasco di Rondò, la Generalessa Corradina di Rondò, il Cavalier Enea Silvio Carrega, l'Abate Fauchlafleur, Viola, Gian dei Brughi e Ursula.
Il tema principale è la vita di Cosimo, che decide di vivere sugli alberi a dodici anni e continua a farlo fino alla sua morte a sessantacinque anni.
Il romanzo offre arricchimenti su storia, geografia, scienze naturali, antropologia, psicologia e sociologia, come le differenze tra gli alberi e le complessità delle relazioni umane.