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Concetti Chiave

  • "L’opera da tre soldi" di Brecht è una rivisitazione de "L’opera del mendicante" di John Gay, satira della politica inglese del 1728.
  • Brecht enfatizza la mercificazione della società, dove la miseria e i rapporti umani sono valutati economicamente.
  • La storia evidenzia l'assenza di valori, con criminalità e finanza che si fondono, e l'apparenza che prevale sull'integrità morale.
  • Personaggi come Macheath mostrano come il tradimento e il crimine siano normalizzati, riflettendo una società senza scrupoli.
  • Brecht utilizza il teatro epico per invitare il pubblico a una riflessione critica, rompendo l'immersione del teatro tradizionale.

Bertold Brecht – L’opera da tre soldi significato

“L’opera da tre soldi” è in realtà una rivisitazione di una commedia, originariamente dal titolo “L’opera del mendicante”, che venne scritta e rappresentata per la prima volta nel 1728 da John Gay, poeta britannico che tramite le sue opere metteva in ridicolo la politica inglese, sottolineando però anche la corruzione e l’ipocrisia dei politici. Brecht raccoglie lo stesso spirito polemico che anche lui spesso richiamava nelle proprie opere, ad esempio nel finale del secondo atto viene detto “prima viene il mangiare, poi viene la morale” e qui viene mostrata al pubblico una società in cui anche la miseria diventa oggetto di merce, in cui ogni singola cosa ha un valore economico annesso e in cui anche i rapporti umani vengono monetizzati (o almeno in cui i soldi ricoprono una componente fondamentale). Dunque tutti i valori che prima dominavano la vita degli uomini e la regolavano per armonizzarla, oggi non esistono più e tutti sono disposti a fare tutto, ad esempio uno dei protagonisti, Macheath, appare disposto a consegnare la propria banda di rapinatori di strada alla polizia pur di potersi inserire nel ramo bancario, dunque non appaiono più differenze tra la becera bassa criminalità e l’alta finanza.

In questo mondo l’assenza di valori si riverbera dunque anche a partire dalle azioni stesse, basti pensare che nelle scene che Brecht dipinge tradimenti e delitti rappresentano quasi una consuetudine che non stupisce i personaggi all’interno della storia, tutti sembrano consapevoli del fatto che la facciata sia più importante del proprio interno, sembra infatti che ricoprire un determinato ruolo di rispettabilità dia il diritto a fare qualsiasi cosa, legale o illegale che sia. Si sente, nello stesso atto, una voce fuori campo che dice “Ahimè, di cosa vive l’uomo?” e la risposta viene da Jenny, una prostituta che in seguito consegnerà Macheath alla polizia, la quale afferma “Solo assaltando gli uomini, torturando, depredando, sbranando. Nel mondo l’uomo è vivo a un patto: se può scordare che a guisa d’uomo è fatto”. Dunque l’obiettivo di Brecht è proprio quello di mostrare apertamente quelle che sono le ormai convenzioni sociali malsane tramite il suo teatro, e infatti in questo modo arriva al teatro epico per cui viene ricordato, teatro in cui la storia non viene recitata ma raccontata ad un pubblico non immerso nella storia ma che ricopre un ruolo critico, quasi di tecnici che non vengono ricadono più nella trappola immersiva del teatro tradizionale.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato principale de "L'opera da tre soldi" di Bertold Brecht?
  2. "L'opera da tre soldi" di Brecht è una critica alla società in cui la miseria è mercificata e i valori umani sono sostituiti dal denaro, mostrando come la criminalità e l'alta finanza siano indistinguibili.

  3. Come Brecht rappresenta l'assenza di valori nella sua opera?
  4. Brecht rappresenta l'assenza di valori attraverso azioni come tradimenti e delitti che diventano consuetudini, evidenziando l'importanza della facciata rispetto all'integrità personale.

  5. Qual è il ruolo del pubblico nel teatro epico di Brecht?
  6. Nel teatro epico di Brecht, il pubblico assume un ruolo critico, osservando la storia raccontata piuttosto che recitata, evitando l'immersione tipica del teatro tradizionale.

  7. Qual è la risposta di Jenny alla domanda "Ahimè, di cosa vive l’uomo?"
  8. Jenny risponde che l'uomo vive "solo assaltando gli uomini, torturando, depredando, sbranando", sottolineando la natura brutale e opportunistica della società.

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