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Concetti Chiave

  • Bertolt Brecht, principale drammaturgo tedesco del Novecento, sviluppò il "teatro epico" che incoraggia una distanza critica dello spettatore.
  • Le opere di Brecht, come "L'opera da tre soldi", "Vita di Galileo" e "Madre Coraggio", combinano intrattenimento e critica sociale, spesso con toni parodistici e canzoni.
  • Esiliato per le sue idee marxiste, Brecht fondò il "Berliner Ensemble" a Berlino Est, trasformandolo in una delle compagnie teatrali più rinomate.
  • La scrittura poetica di Brecht è caratterizzata da un tono diretto e confessionale, mirato a essere utile e a riflettere le crudeltà del suo tempo.
  • Brecht esplora temi di responsabilità scientifica e critica sociale, spesso mettendo in risalto le contraddizioni e i paradossi della società moderna.

Indice

  1. Brecht e il teatro epico
  2. L'opera da tre soldi
  3. Vita di Galileo
  4. Madre Coraggio e la guerra
  5. La poesia di Brecht
  6. Tempi bui e riflessioni

Brecht e il teatro epico

Brecht è il principale drammaturgo tedesco del Novecento. Nato nel 1898 ad Augsburg (Baviera) scoprì presto il suo amore per il teatro. Il suo esordio in teatro era fortemente influenzato dall'Espressionismo, ma presto aderisce allo schieramento marxista e sviluppò la teoria del "teatro epico" secondo cui lo spettatore non doveva immedesimarsi, ma era invitato a tenere una distanza critica per riflettere su quello che si vedeva in scena. Canzoni, elementi parodistici e una sceneggiatura molto ben studiata dovevano creare un effetto di straniamento, un distacco critico. Lo spettatore doveva imparare qualcosa. Il suo teatro offriva una grande varietà di storie e casi umani, oppure rivisitazioni di drammi storici che sapevano incantare il pubblico per la loro arguzia, modernità e impostazione scenica. Per le sue idee marxiste doveva, nel 1933, emigrare in America, raggiunta via Danimarca e Mosca (dove si guardò bene di restare). Quando tornò in Germania, nel 1949, fondò a Berlino Est un proprio teatro, il "Berliner Ensemble", dove cercò di realizzare le sue idee, portando questo teatro a una delle più affermate compagnie teatrali. Nonostante le sue convinzioni marxiste era spesso in contrasto con le autorità della Germania dell'est. Morì nel 1956 a Berlino.

* 1928: L'opera da tre soldi

* 1940: L'anima buona di Sezuan

* 1941: Madre Coraggio

* 1943: Vita di Galileo

* 1945: Il cerchio di gesso nel Caucasoù

L'opera da tre soldi

La prima di questa opera di Brecht nel 1928 fu il più grande successo teatrale degli anni venti. Il pubblico era entusiasta, l'opera rimase in scena per un intero anno. teatro di Bertolt BrechtChe opera però! I personaggi principali sono il re dei mendicanti che organizza il "lavoro" dei mendicanti come un affare qualsiasi (e si arricchisce parecchio), il criminale senza scrupoli Mackie Messer che in fondo è un esempio di rispettabilità borghese, il capo di polizia che è corrotto fino al osso. Una sceneggiatura spettacolare, colpi di scena, canzoni e ballate (tra queste molte delle più più famose della sua intera produzione) scritte dal compositore Kurt Weill (1900-1950), assicuravano il divertimento del pubblico. Questo spettacolo "multimediale" era un gran successo e allo stesso tempo uno scandalo: la differenza tra criminali e persone rispettabili sparisce del tutto in questa opera, i soldi rendono tutti uguali, cioè corrotti. Tutto si concentra nella esclamazione di uno dei protagonisti: "la pappatoria viene prima, la morale dopo!" E persino il borghese rideva vedendo questa "Opera da tre soldi", anche se, molto probabilmente, alla fine gli rimaneva l'amaro in bocca.

Vita di Galileo

Galilei scopre che la terra non è al centro dell'universo, ma solo un pianeta tra molti altri che girano intorno al sole. Non è il primo a dirlo ma, con l'aiuto del telescopio, è il primo a poterlo provare. Con questo si mette però contro la Chiesa che non vuole tollerare le nuove idee. Davanti alla scelta, o ritrattare o subire le torture e il rogo della Santa Inquisizione, ritratta. Ma con il suo libro che scrive di segreto e con i suoi allievi che vanno all'estero sopravvivono le sue idee. Nel momento in cui Galileo smentisce le proprie idee per paura delle torture, un suo allievo deluso esclama: "Disgraziato il paese che non ha eroi!", mentre Galileo risponde: "Felice il paese, che non ha bisogno di eroi!". Brecht non ama l'eroismo, preferisce la furbizia. Galileo è consapevole del fatto di avere una sola vita e vuole godersela, ma allo stesso tempo non vuole, a nessun costo, rinunciare alla verità. "Meglio avere le mani sporche che non le mani vuote" dice Galileo in un altro momento a uno dei protagonisti dell'opera. È un opera coinvolgente e convincente, un'opera sulla responsabilità e sul destino della scienza che anche oggi non ha perso niente in attualità.

Madre Coraggio e la guerra

Il sottotitolo dice: "Una cronaca dalla Guerra dei Trent'anni", ma a nessuno possono sfuggire i riferimenti alle guerre moderni, Bertolt Brecht scrisse il dramma nel 1939, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale! Una vivandiera, cercando di addattarsi ai tempi brutti della guerra, segue gli eserciti, cerca ingenuamente di trarne profitto e di guadagnare qualcosa in guerra, che invece le fa perdere tutti i tre figli. "La guerra è solo la continuazione degli affari con altri mezzi, ma i grandi affari non li fa la povera gente, e nella guerra tutte le virtù umane diventano mortali", questa è, secondo Brecht, la morale del dramma. Lo spettatore non doveva sentire compassione per la povera vivandiera, bensì capire, perché doveva necessariamente finire in questo modo. È uno dei più efficaci drammi di Brecht contro la guerra e uno dei pezzi più rappresentati e più popolari della sua produzione.

Nel 1951, osservando un leoncino cinese ritagliato dalle radici della pianta del té, Brecht, che era un entusiasta dell'arte cinese, scrive una breve poesia che è una specie di programma della sua poesia:

I cattivi temono le tue unghie

I buoni si rallegrano della tua grazia

Una cosa così

Mi piacerebbe sentire

Dai miei versi.

La poesia di Brecht

Bertolt Brecht è autore di numerose poesie, tra le più toccanti della lirica tedesca novecentesca. La sua scrittura poetica è diretta, con il tono della semplice annotazione immediata, della confessione di un intellettuale in un età di atroci crudeltà. Vuole essere utile, non vi porta in nessun mondo fantastico o enigmatico. Eppure ha un fascino, una bellezza a cui è difficile sottrarsi. Le sue poesie non hanno la rima, hanno però un ritmo molto ben studiato.

[newpage]

Dauerten wir unendlich

So wandelte sich alles

Da wir aber endlich sind

Bleibt vieles beim Alten.


Se durassimo in eterno

Tutto cambierebbe

Dato che siamo mortali

Molto rimane come prima.

[newpage]

Ich sitze am Straßenhang.

Der Fahrer wechselt das Rad.

Ich bin nicht gern, wo ich herkomme.

Ich bin nicht gern, wo ich hinfahre.

Warum sehe ich den Radwechsel

Mit Ungeduld?


Sto seduto ai margini della strada.

L'autista cambia la ruota.

Non sono volentieri lì da dove vengo.

Non sono volentieri lì dove vado.

Perché vedo il cambio della ruota

Con impazienza?

[newpage]

Ich benötige keinen Grabstein, aber

Wenn ihr einen für mich benötigt

Wünschte ich, es stünde darauf:

Er hat Vorschläge gemacht. Wir

Haben sie angenommen.

Durch eine solche Inschrift wären

Wir alle geehrt.


Non ho bisogno di una lapide, ma

Se voi avete bisogno di una per me

Vorrei che ci fosse scritto:

Ha fatto delle proposte. Noi

Le abbiamo accettate.

Con una tale incisione saremmo

Onorati tutti quanti.

[newpage]

Das kleine Haus unter Bäumen am See.

Vom Dach steigt Rauch.

Fehlte er

Wie trostlos wären dann

Haus, Bäume und See!


La piccola casa sotto gli alberi sul lago.

Dal tetto sale il fumo. Se mancasse

Quanto sarebbero desolati

La casa, gli alberi, il lago!

[newpage]

Ich weiß doch: nur der Glückliche

Ist beliebt. Seine Stimme

Hört man gern. Sein Gesicht ist schön.

Der verkrüppelte Baum im Hof

Zeigt auf den schlechten Boden, aber

Die Vorübergehenden schimpfen ihn einen Krüppel

Doch mit Recht.

Die grünen Boote und die lustigen Segel des Sundes

Sehe ich nicht. Vor allem

Sehe ich nur der Fischer rissiges Garnnetz.

Warum rede ich nur davon

Daß die vierzigjährige Häuslerin gekrümmt geht?

Die Brüste der Mädchen

Sind warm wie ehedem.

In meinem Lied ein Reim

Käme mir fast vor wie Übermut.

In mir streiten sich

Die Begeisterung über den blühenden Apfelbaum

Und das Entsetzen über die Reden des Anstreichers.

Aber nur das zweite

Drängt mich zum Schreibtisch.

(Mit "der Anstreicher" meint Brecht Hitler)


Sì, lo so: solo il felice

È amato. La sua voce

È ascoltata con piacere. La sua faccia è bella.

L'albero deforme nel cortile

È frutto del terreno cattivo, ma

Quelli che passano gli danno dello storpio

E hanno ragione.

Le barche verdi e le vele allegre della baia

Io non le vedo. Soprattutto

Vedo la rete strappata del pescatore.

Perché parlo solo del fatto

Che la colona quarantenne cammina in modo curvo?

I seni delle ragazze

Sono caldi come sempre.

Una rima in una mia canzone

Mi sembrerebbe quasi una spavalderia.

In me si combattono

L'entusiasmo per il melo in fiore

E il terrore per i discorsi dell'imbianchino.

Ma solo il secondo

Mi spinge alla scrivania.

(Con "l'imbianchino" Brecht si riferisce a Hitler)

[newpage]

Ich habe gehört, ihr wollt nichts lernen.

Daraus entnehme ich: ihr seid Millionäre.

Eure Zukunft ist gesichert - sie liegt

Vor euch im Licht. Eure Eltern

Haben dafür gesorgt, daß eure Füße

An keinen Stein stoßen. Da mußt du

Nichts lernen. So wie du bist

Kannst du bleiben.

Sollte es dann doch Schwierigkeiten geben,

da doch die Zeiten

Wie ich gehört habe, unsicher sind

Hast du deine Führer, die dir genau sagen

Was du zu machen hast, damit es euch gut geht.

Sie haben nachgelesen bei denen

Welche die Wahrheiten wissen

Die für alle Zeiten Gültigkeit haben

Und die Rezepte, die immer helfen.

Wo so viele für dich sind

Brauchst du keinen Finger zu rühren.

Freilich, wenn es anders wäre

Müßtest du lernen.


Ho sentito che non volete imparare niente.

Deduco: siete milionari.

Il vostro futuro è assicurato - esso è

Davanti a voi in piena luce. I vostri genitori

Hanno fatto sì che i vostri piedi

Non urtino nessuna pietra. Allora non devi

Imparare niente. Così come sei

Puoi rimanere.

E se, nonostante tutto, ci sono delle difficoltà,

dato che i tempi,

Come ho sentito, sono insicuri

Hai i tuoi capi che ti dicono esattamente

Ciò che devi fare affinché stiate bene.

Essi hanno letto i libri di quelli

Che sanno le verità

Che hanno validità in tutti i tempi

E le ricette che aiutano sempre.

Dato che ci sono così tanti che pensano per te

Non devi muovere un dito.

Però, se non fosse così

Allora dovresti studiare.

[newpage]

Wirklich, ich lebe in finsteren Zeiten!

Das arglose Wort ist töricht. Eine glatte Stirn

Deutet auf Unempfindlichkeit hin. Der Lachende

Hat die furchtbare Nachricht

Nur noch nicht empfangen.

Was sind das für Zeiten, wo

Ein Gespräch über Bäume fast ein Verbrechen ist

Weil es ein Schweigen über so viele Untaten einschließt!

Der dort ruhig über die Straße geht la strada

Ist wohl nicht mehr erreichbar für seine Freunde

Die in Not sind?

Es ist wahr: ich verdiene noch meinen Unterhalt

Aber glaubt mir: das ist nur ein Zufall. Nichts

Von dem, was ich tue, berechtigt mich dazu, mich sattzuessen.

Zufällig bin ich verschont.

(Wenn mein Glück aussetzt, bin ich verloren)

Man sagt mir: Iß und trink du! Sei froh, daß du hast!

Aber wie kann ich essen und trinken, wenn

Ich es dem Hungernden entreiße, was ich esse, und

Mein Glas Wasser einem Verdurstenden fehlt?

Und doch esse und trinke ich.

Ich wäre gern auch weise.

In den alten Büchern steht, was weise ist:

Sich aus dem Streit der Welt halten

und die kurze Zeit Ohne Furcht verbringen.

Auch ohne Gewalt auskommen

Böses mit Gutem vergelten

Seine Wünsche nicht erfüllen, sondern vergessen

Gilt für weise.

Alles das kann ich nicht:

Wirklich, ich lebe in finsteren Zeiten!

Ihr, die ihr auftauchen werdet aus der Flut

In der wir untergegangen sind

Gedenkt Ricordate Wenn ihr von unseren Schwächen sprecht

Auch der finsteren Zeit

Der ihr entronnen seid.

Gingen wir doch, öfter als die Schuhe, die Länder wechselnd (*)

Durch die Kriege der Klassen, verzweifelt

Wenn da nur Unrecht war und keine Empörung.

Dabei wissen wir doch:

Auch der Haß gegen die Niedrigkeit

Verzerrt die Züge.

Auch der Zorn über das Unrecht

Macht die Stimme heiser. Ach wir

Die wir den Boden bereiten wollten für Freundlichkeit

Konnten selber nicht freundlich sein.

Ihr aber, wenn es so weit sein wird

Daß der Mensch dem Menschen ein Helfer ist

Gedenkt unser

Mit Nachsicht.

(* Brecht bezieht sich auf sein Exil in verschiedenen Ländern)


Tempi bui e riflessioni

Veramente, vivo in tempi bui!

La parola disinvolta è folle. Una fronte liscia

Indica insensibilità. Colui che ride

Probabilmente non ha ancora ricevuto

La terribile notizia.

Che tempi sono questi in cui

Un discorso sugli alberi è quasi un reato

Perché comprende il tacere su così tanti crimini!

Quello lì che sta tranquillamente attraversando

Forse non è più raggiungibile per i suoi amici

Che soffrono?

È vero: mi guadagno ancora da vivere

Ma credetemi: è un puro caso. Niente

Di ciò che faccio mi da il diritto di saziarmi.

Per caso sono stato risparmiato.

(Quando cessa la mia fortuna sono perso)

Mi dicono: mangia e bevi! Accontentati perché hai!

Ma come posso mangiare e bere se

Ciò che mangio lo strappo a chi ha fame, e

Il mio bicchiere di acqua manca a chi muore di sete?

Eppure mangio e bevo.

Mi piacerebbe anche essere saggio.

Nei vecchi libri scrivono cosa vuol dire saggio:

Tenersi fuori dai guai del mondo e passare

Il breve periodo senza paura.

Anche fare a meno della violenza

Ripagare il male con il bene

Non esaudire i propri desideri, ma dimenticare

Questo è ritenuto saggio.

Tutto questo non mi riesce:

Veramente, vivo in tempi bui!

Voi, che emergerete dalla marea

Nella quale noi siamo annegati

Quando parlate delle nostre debolezze

Anche i tempi bui

Ai quali voi siete scampati.

Infatti, caminavamo, cambiando più spesso i paesi delle scarpe, (*)

Attraverso le guerre delle classi, disperati

Quando c'era solo ingiustizia e nessuna rivolta.

Eppure sappiamo:

Anche l'odio verso la bassezza

Distorce i tratti del viso.

Anche l'ira per le ingiustizie

Rende la voce rauca. Ah, noi

Che volevamo preparare il terreno per la gentilezza

Noi non potevamo essere gentili.

Ma voi, quando sarà venuto il momento

In cui l'uomo è amico dell'uomo

Ricordate noi

Con indulgenza.

(* Brecht si rifersce al suo esilio in vari paesi.)

Domande da interrogazione

  1. Chi era Bertolt Brecht e quale contributo ha dato al teatro?
  2. Bertolt Brecht era un drammaturgo tedesco del Novecento, noto per aver sviluppato la teoria del "teatro epico", che incoraggiava il pubblico a mantenere una distanza critica per riflettere sugli eventi in scena.

  3. Quali sono alcune delle opere teatrali più importanti di Brecht?
  4. Alcune delle opere più importanti di Brecht includono "L'opera da tre soldi" (1928), "L'anima buona di Sezuan" (1940), "Madre Coraggio" (1941), "Vita di Galileo" (1943) e "Il cerchio di gesso nel Caucaso" (1945).

  5. Qual è il messaggio centrale di "Madre Coraggio e i suoi figli"?
  6. Il messaggio centrale di "Madre Coraggio e i suoi figli" è che la guerra è una continuazione degli affari con altri mezzi, ma i grandi profitti non sono per la gente comune, e tutte le virtù umane diventano mortali in guerra.

  7. Come Brecht ha influenzato la poesia tedesca del Novecento?
  8. Brecht ha influenzato la poesia tedesca con una scrittura diretta e immediata, che rifletteva le crudeltà del suo tempo, mantenendo un fascino e una bellezza difficili da ignorare, senza ricorrere alla rima ma con un ritmo ben studiato.

  9. Qual è il significato della frase "Felice il paese, che non ha bisogno di eroi" in "Vita di Galileo"?
  10. La frase "Felice il paese, che non ha bisogno di eroi" esprime la preferenza di Brecht per la furbizia rispetto all'eroismo, sottolineando l'importanza di vivere una vita godibile senza rinunciare alla verità, anche di fronte a pressioni esterne.

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