Concetti Chiave
- Cicerone spiega come nello Stato possano convivere monarchia, aristocrazia e democrazia, con un equilibrio di poteri.
- Riprende la teoria di Polibio sull'Anaciclosi, dove le forme di governo positive inevitabilmente degenerano in quelle negative.
- Sottolinea che Roma potrebbe evitare governi negativi se al potere non salgono uomini sbagliati, con un'allusione a Cesare.
- Incoraggia ogni individuo a rispettare le proprie competenze, evitando azioni guidate da interessi personali.
- A livello stilistico, Cicerone usa una prosa più segmentata e meno complessa rispetto alle sue opere precedenti.
Cicerone - De Republica, Libro I paragrafo 45
All'interno del passo spiega come sia possibile che nello Stato convivano tutte e tre le forme di governo. Stabilisce che quella che deve avere più potere è la monarchia, poi deve esserci l'aristocrazia degli optimates e la voce del popolo: Cicerone teorizza una via di mezzo tra l'essere conservatori degli optimates di Silla e l'essere aperti al compimento dei populares di Mario, con l'intervento del popolo, tutto in proporzione e in equilibrio di forze.
Le tre forme primarie di potere, che nascono come positive, degenerano in quelle contrarie e negative: questo è un chiaro riferimento allo storico greco Polibio, che teorizzò l'Anaciclosi o Ciclicità: sosteneva che, inevitabilmente, alle tre forme di governo positive devono seguire le tre negative.
È infatti possibile che uno stato viva sempre in condizioni positive o negative, deve alternarle: infatti, la democrazia si può trasformare in anarchia, la monarchia degenera m
nella dittatura e l'aristocrazia nell'oligarchia (governo di pochi) .
Dunque, Cicerone non inventò nulla ma ripropose questa teoria già idealizzata.
Roma, potenzialmente, potrebbe secondo Cicerone non affrontare mai governi negativi, ma non dovrebbero salire al potere uomini sbagliati: questo rappresenta una frecciatina a Cesare, il cui governo si trasformò in una dittatura.
Infatti, se ogni uomo rispetta le sue competenze limitandosi a svolgere quelle, nel miglior modo possibile, non si presenta alcun problema (questo concetto è ripreso completamente da Platone).
Questo passo è significativo, perché riprende la tradizione greca di Platone e Polibio ma fa anche una critica nascosta alla situazione politica a lui contemporanea. A livello stilistico, c'è un tentativo maggiore rispetto alle opere precedenti di segmentare i periodi in maniera tale che i concetti siano maggiormente assimilabili: è una prosa meno ampia, dunque le subordinate sono più brevi e meno complesse.
Domande da interrogazione
- Qual è la teoria principale esposta da Cicerone nel passo?
- Come si collegano le idee di Cicerone con quelle di Polibio?
- Qual è la critica implicita di Cicerone alla situazione politica contemporanea?
Cicerone teorizza una forma di governo mista, dove la monarchia ha più potere, seguita dall'aristocrazia degli optimates e dalla voce del popolo, in un equilibrio di forze.
Cicerone riprende la teoria dell'Anaciclosi di Polibio, secondo cui le forme di governo positive degenerano inevitabilmente in quelle negative, come la democrazia in anarchia e la monarchia in dittatura.
Cicerone critica implicitamente il governo di Cesare, suggerendo che Roma potrebbe evitare governi negativi se gli uomini al potere rispettassero le loro competenze e non fossero guidati da interessi personali.