Concetti Chiave
- Il "De republica" di Cicerone esplora la struttura ideale di uno Stato, discutendo se il saggio debba partecipare alla politica.
- Nel primo libro, vengono analizzate monarchia, aristocrazia e democrazia, e si propone una costituzione mista come la migliore forma di governo, come quella romana.
- Il secondo libro esalta la costituzione romana come risultato della volontà collettiva, a differenza delle leggi di Atene e Sparta, create da singoli legislatori.
- Nel terzo libro, Cicerone critica l'idea di "bellum iustum" di Carneade come pretesto per espandere il potere.
- Il sesto libro, noto come "Somnium Scipionis", discute l'immortalità dell'anima e la beatitudine eterna per chi serve la patria.
De re publica
Il “De republica” è un trattato filosofico che in sei libri parla di come dovrebbe essere uno Stato.
Cicerone immagina che molti anni prima (129 a.C.) Scipione Emiliano, il “num anticum” adottato da Scipione, per tre giorni si trattenga in una conversazione in cui si domanda se il saggio debba interessarsi di politica (concezione greca, rif. Platone). Tutti sono d’accordo, ma si devono esaminare le varie forme di governo.
Argomenti trattati nei libri
Primo libro
Dopo aver dichiarato che non è opportuno che il saggio si astenga dalla “cosa pubblica”, analizza le tre forma di governo:
- Monarchia
- Aristocrazia
- Democrazia
E osserva che spesso le forme di governo degenerano:
- La monarchia in tirannide
- L'aristocrazia in oligarchia
- La democrazia in occlocrazia (dal greco freccia).
Secondo Scipione la migliore forma di governo è una costituzione mista in cui siano contemplate le tre forme di governo e ritrova questa forma mista nella costituzione romana (bisogna tenere presente che Scipione rappresenta Cicerone).
A Roma i consoli rappresentano la monarchia (in coppia), il senato rappresenta l’aristocrazia e i comizi popolari rappresentano la democrazia.
Questi tre ordini rappresentano gli aspetti migliori delle tre forme.
Secondo libro
Ha come argomento l’esame della costituzione Romana esaltata perché frutto di un intero popolo, a differenza di quella greca nata dalla volontà di un solo uomo, ad Atene ad opera di Solon e a Sparta ad opera di Licurgo.
Terzo libro
Tema: giustizia.
Cicerone, attraverso Scipione, confuta il pensiero di Carneade (citato da Don Abbondio ne “I promessi sposi” di Manzoni), secondo il quale il principio del “bellum iustum” era solo una scusa usata per poter ampliare il proprio potere.
Quarto libro
Tema: l’educazione dei cittadini.
Cicerone sostiene la necessità di tornare agli “antiqui mores”
Quinto libro
Viene delineata la figura del Princeps, il primo tra i senatori, è colui che deve reggere le sorti dello Stato.
Sesto libro
Il Somnium Scipionis.
Qui Scipione Emiliano racconta agli interlocutori un sogno che gli era capitato di fare nel 149 a.C.
Domande da interrogazione
- Qual è la forma di governo ideale secondo Cicerone nel "De republica"?
- Qual è il tema principale del terzo libro del "De republica"?
- Cosa rappresenta il "Somnium Scipionis" nel sesto libro?
Secondo Cicerone, la forma di governo ideale è una costituzione mista che combina monarchia, aristocrazia e democrazia, come rappresentato dalla costituzione romana.
Il terzo libro si concentra sulla giustizia, dove Cicerone, attraverso Scipione, confuta l'idea di Carneade che il "bellum iustum" fosse solo una scusa per espandere il potere.
Il "Somnium Scipionis" rappresenta un sogno di Scipione Emiliano che illustra la teoria platonica dell'immortalità dell'anima e l'eterna beatitudine per chi si è dedicato al bene della patria.