LauraMara
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Concetti Chiave

  • I commentari di Cesare sono considerati stilisticamente pregevoli, a tal punto che Cicerone non li ritiene bisognosi di rielaborazione.
  • Cesare seleziona i fatti importanti e li espone con brevitas, rendendo i suoi scritti opere di eleganza storiografica.
  • Nonostante l'assenza di una prefazione, i commentari accettano alcune convenzioni delle Historiae, come l'uso di effetti drammatici e digressioni etnografiche.
  • Cesare adotta l'obiettività di Tucidide, parlando di sé in terza persona e analizzando razionalmente le cause degli eventi.
  • Solo due commentari di Cesare ci sono pervenuti: il "De Bello Gallico" in sette libri, con un ottavo scritto da Aulo Irzio.

Commentari di Cesare

A giudizio di Cicerone gli appunti di Cesare stilisticamente sono così pregevoli che non richiedono un'ulteriore rielaborazione. Quindi, sono ben più che degli appunti e dei promemoria per lo storico vero e proprio dato che possiedono le doti formali tipiche della grande Historia.
Brevitas: indica la capacità di selezionare i fatti più importanti e di esporli con le parole necessarie; quindi, in questo i commentari di Cesare sono per questo già un'opera storiografica di ricercata eleganza. Cesare cerca di allontanarsi dal modello storiografico corrente e non inserisce una prefazione; però, per altri aspetti non esita ad accettare le consuetudini delle Historiae:
-non rinuncia del tutto agli effetti drammatici che esaltano l'impresa di un soldato
-non rinuncia ad inserire secondo le caratteristiche delle digressioni(EXCURSUS) di carattere etnografico
-non rinuncia completamente alla costruzione di discorsi diretti, anche se preferisce lo stile indiretto.
- da Tucidide mutua l'aspirazione all'obiettività anche con l'espediente di parlare di sé in terza persona
(Tucidide si propone di narrare i fatti con un'analisi razionale bandendo ogni ricorso soprannaturale (egli fa una ricerca delle cause)
-I commentari sono ancora accostabili al filone moralistico e autobiografico perché lo scopo fondamentale è l'esaltazione o la giustificazione delle azioni del protagonista.

Di tutto quello che ha scritto Cesare a noi restano solo i due commentari:
-Il De Bello Gallico ha 7 libri da attribuire a Cesare perché la guerra è durata 7 anni; l'ottavo libro è stato scritto da Aulo Irzio.
Alcuni sostengono che sia stato composto progressivamente nel corso della guerra e che questo si possa capire dall'evoluzione stilistica dell'opera, cioè, dalla progressione verso una forma più elegante.
Altri ritengono che siano stati tutti e 7 composti dopo gli eventi trattati nel 7 libro.

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