Concetti Chiave
- La magia nell'antichità era un elemento fondamentale, influenzando profondamente la cultura e la letteratura, come illustrato nella saga degli Argonauti con la figura di Medea.
- Medea è un esempio di come la magia fosse intrecciata con miti e leggende, utilizzando i suoi poteri per compiere azioni straordinarie, come aiutare Giasone e manipolare eventi attraverso filtri letali.
- Il tema della magia nella letteratura antica si sviluppa in due direzioni: fenomeni meravigliosi come eclissi e prodigi, e aspetti tecnici legati a pratiche specifiche come la magia d'amore e distruttiva.
- Teocrito e Virgilio esplorano la magia d'amore nei loro scritti, utilizzando simboli come le immagini di cera per rappresentare e influenzare le persone amate.
- Nel Satyricon di Petronio, la magia assume toni realistici e popolari, rappresentando credenze comuni come il lupo mannaro e le streghe, attraverso i racconti di personaggi non letterati.
Indice
La magia nell'antichità
La magia ebbe una parte importante nella cultura dell'antichità e ha lasciato tracce cospicue anche nella letteratura. In particolare essa caratterizza una delle saghe più note: quella degli Argonauti; vi compare infatti la figura di Medea, che istituzionalmente e in modo funzionale al racconto incarna il personaggio della maga.
Medea e le pratiche magiche
Fin dalla IV Pitica del poeta lirico greco Pindaro (fine VI - metà V sec. a.C.) l'innamoramento di Medea per Giàsone è connesso con pratiche magiche, delle quali Medea stessa è vittima per volere di Afrodite. In Euripide (V sec. a.C.), benché la tragedia non riservi grande spazio ai poteri soprannaturali della protagonista, l'uccisione del re Creonte e della figlia, promessa sposa a Giasone, è attuata mediante vesti e gioielli trattati da Medea con filtri letali. In Apollonio Rodio (III sec. a.C.) l'aspetto magico dell'eroina è pienamente sviluppato, anche se subordinato a quello amoroso, e risulta necessario per il compimento dell'impresa degli Argonauti: solo grazie alle arti magiche Giasone può aggiogare i tori mostruosi di Eeta e arare il grandissimo campo di Ares.
Due direzioni del tema della magia
Da questo momento il tema della magia si esplica nella letteratura antica in due direzioni differenti: da una parte i fenomeni meravigliosi che sono riconducibili all'azione dei maghi, dall'altra gli aspetti tecnici di quest'arte.
Fenomeni meravigliosi
Per quanto riguarda il primo aspetto, nella letteratura latina diviene un luogo comune la capacità della magia di provocare eclissi di sole e di luna, di cambiare il corso degli astri, di deviare i fiumi, di operare altri analoghi prodigi. Tale tópos caratterizza ad esempio la maga africana chiamata da Didone per preparare la cerimonia che si concluderà con il suo suicidio (cfr. Eneide, IV, vv. 480-493).
Aspetti tecnici della magia
I particolari relativi alle tecniche magiche, mentre nell'epica dipendono da una tradizione letteraria che risale fondamentalmente ai sacrifici compiuti da Odisseo per evocare le anime dei defunti (libro XI dell'Odissea), in forme poetiche più attente agli aspetti della vita quotidiana assumono caratteri più realistici concentrandosi soprattutto intorno a pratiche di magia d'amore e di magia distruttiva.
Magia d'amore e magia distruttiva
Teocrito di Siracusa, poeta attivo nella prima metà del III secolo a.C., offre a Virgilio (in particolare con l'idillio II dal titolo L'incantatrice o La maga) il modello per la descrizione del rito con cui, nella Bucolica VIII, una donna abbandonata cerca di riconquistare l'uomo amato: in questo caso è presupposto l'uso di un'immagine di cera che rappresenta e sostituisce la persona su cui s'intende operare.
La magia nel Satyricon di Petronio
Gli aspetti più realistici che abbiamo già individuato in alcuni dei testi precedenti ritornano ulteriormente accentuati nel Satyricon di Petronio. Poiché i racconti di magia sono affidati a personaggi culturalmente sprovveduti (al liberto Nicerote e allo stesso Trimalchione), gli argomenti attingono alle credenze popolari, senza mediazioni letterarie: vi compaiono infatti il motivo folclorico del lupo mannaro e quello delle streghe che sottraggono e rapiscono cadaveri.Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della magia nella cultura dell'antichità?
- Come viene rappresentata Medea nelle opere letterarie antiche?
- Quali sono le due direzioni principali del tema della magia nella letteratura antica?
- Come viene descritta la magia d'amore nella letteratura antica?
- Quali elementi di magia sono presenti nel Satyricon di Petronio?
La magia ha avuto un ruolo significativo nella cultura antica, influenzando la letteratura e caratterizzando saghe come quella degli Argonauti, con personaggi come Medea che incarnano la figura della maga.
Medea è rappresentata come una figura magica, il cui innamoramento per Giasone è legato a pratiche magiche. In Euripide, usa filtri letali per uccidere Creonte e sua figlia, mentre in Apollonio Rodio, le sue arti magiche sono essenziali per il successo degli Argonauti.
Il tema della magia si sviluppa in due direzioni: i fenomeni meravigliosi attribuiti ai maghi, come eclissi e prodigi naturali, e gli aspetti tecnici della magia, che includono pratiche di magia d'amore e distruttiva.
La magia d'amore è descritta attraverso riti che utilizzano immagini di cera per rappresentare e influenzare la persona amata, come illustrato da Teocrito e ripreso da Virgilio nella Bucolica VIII.
Nel Satyricon di Petronio, la magia è rappresentata attraverso credenze popolari, come il lupo mannaro e le streghe che rapiscono cadaveri, raccontate da personaggi culturalmente sprovveduti.