Concetti Chiave
- Plinio il Vecchio, nato a Como, era un erudito del I secolo d.C. e ricoprì importanti incarichi amministrativi in Gallia Narbonense e Spagna Citeriore.
- Nonostante la sua morte a 56 anni, Plinio riuscì a scrivere numerosi volumi e a svolgere funzioni pubbliche, lasciando un'impressione duratura sul nipote Plinio il Giovane.
- Morì durante l'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., mentre osservava il fenomeno naturale e prestava soccorso agli amici in difficoltà.
- La sua vasta produzione letteraria comprendeva storie su Roma e guerre germaniche, trattati di arte militare, retorica e grammatica, opere purtroppo perdute.
- L'unica opera sopravvissuta è la "Naturalis Historia", in 37 libri, che esplora vari saperi scientifici e artistici del tempo, enfatizzando l'importanza di apprendere e insegnare.
Plinio il Vecchio: biografia e produzione letteraria
Plinio il Vecchio è il più grande erudito del I secolo d.C. nato a Como, nella sua vita ricoprì con la massima integrità numerosi ed importanti incarichi fra cui quello di amministratore dei redditi imperiali nella Gallia Narbonense e nella Spagna Citeriore. Pur essendo morto a 56 anni, ebbe il tempo di scrivere tanti volumi e dedicarsi contemporaneamente a funzioni pubbliche. Il nipote, Plinio il Giovane, in una lettera ha delle parole di ammirazione per lo zio che definisce come uomo di ingegno sempre operoso e preso continuamente dal desiderio di conoscere sempre più.
Infatti, da ogni libro raccoglieva estratti edera solito affermare che non esisteva libro tanto cattivo che non fosse utile in qualche parte. Le circostanze eccezionali della sua morte sono raccontate dal nipote in una lettera a Tacito. Nell’agosto del 79, egli si trovava a Miseno in qualità di comandante deklla flotta. Il 23, dopo mezzogiorno, la sorella lo chiamò a vedere una strana nube a forma di chioma di pino. Plinio che se ne stava straiato a leggere si alzò e desideroso di osservare da vicino il fenomeno ordinò che gli fosse preparato un battello. Mentre usciva di casa gli giunsero dei messaggi da parte di amici che chiedevano soccorso. Immediatamente fece mettere in nave alcuni quadri meri e lui stesso si imbarcò. Senza alcun timore, accorreva nei luoghi da cui tutti gli altri stavano fuggendo ed annotava tutto ciò che vedeva. Si diresse fino a Stabia e dopo una notte d’inferno, morì fra rimbombi, bagliori ed esalazioni soffocanti della lava.La sua produzione fu molto vasta: una Storia generale di Roma, una Storia sulle guerre germaniche a cui si aggiungono trattati di arte militare, di retorica e di grammatica. Si tratta di opere che, purtroppo, sono andate tutte perse. L’unica opera che ci resta, in 37 libri, è la Naturalis Historia in cui tratta tutti i saperi scientifici conosciuti al suo tempo (cosmografia, geografia, botanica, zoologia, ecc.). Una storia sommaria degli artisti e delle loro opere termina la Naturalis Historia. Il concetto fondamentale di Plinio il Vecchio è che apprendere è una necessità ed è un dovere insegnare quello che si è appreso.
Domande da interrogazione
- Quali incarichi importanti ha ricoperto Plinio il Vecchio durante la sua vita?
- Qual è l'unica opera di Plinio il Vecchio che ci è pervenuta?
- Come è morto Plinio il Vecchio e chi ha raccontato le circostanze della sua morte?
Plinio il Vecchio ha ricoperto numerosi e importanti incarichi, tra cui quello di amministratore dei redditi imperiali nella Gallia Narbonense e nella Spagna Citeriore.
L'unica opera di Plinio il Vecchio che ci è pervenuta è la "Naturalis Historia", composta da 37 libri che trattano tutti i saperi scientifici conosciuti al suo tempo.
Plinio il Vecchio è morto durante l'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., mentre si trovava a Stabia. Le circostanze eccezionali della sua morte sono state raccontate dal nipote, Plinio il Giovane, in una lettera a Tacito.