LauraMara
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Concetti Chiave

  • Il "Satyricon" di Petronio è un'opera letteraria che mescola vari generi, tra cui la satira Menippea e il romanzo greco, creando un intento parodistico e sperimentale.
  • Il protagonista Encolpio è un narratore mitomane che cerca di nobilitare la sua vita attraverso la letteratura classica, ma finisce per essere un antieroe amorale e inetto.
  • Petronio utilizza la parodia per mettere in evidenza la trivializzazione dei modelli letterari sublimi, mostrando il fallimento della cultura scolastica e dell'intellettualismo romano.
  • La cena di Trimalchione rappresenta un banchetto in cui il cibo e il denaro prevalgono sulla parola, evidenziando la disintegrazione culturale e morale della società dell'epoca.
  • Il "Satyricon" offre una critica alla decadenza dell'oratoria e delle scuole di retorica, usando personaggi e situazioni per parodiare le pratiche retoriche e letterarie contemporanee.

Satyricon

È un testo complesso che contamina generi letterari diversi che ha riferimenti alla satira Menippea, che è la parodia dell'odissea del manzo greco, che recupera la novellistica popolare e la fabula milesia ed ha allusioni alla poesia greca e latina e ha anche tratti in comune con il mimo. La prima cosa da rilevare è il fatto che è impossibile dare una definizione sicura del suo genere letterario. Sanguinetti ha detto che è una satira Menippea perché in prosa e in versi sviluppata fino ai limiti del romanzo, ma anche un romanzo sviluppato ai limiti della Menippea.

È un tentativo di sdrammatizzare questo problema. Petronio ha compiuto una cosciente mescolanza di generi diversi il cui filo conduttore è individuabile in un intento parodistico e sperimentale. Petronio è un personaggio colto, raffinato, disincantato che propone al pubblico di età neroniana un prodotto che è "omaggio e oltraggio della tradizione letteraria precedente". Petronio all'emulatio sostituisce un sapiente gioco di contaminazione dei generi. Il satirycon rientrano nel genere del romanzo.
Heinze ha presentato l'interpretazione secondo cui il Satirycon sarebbe la parodia del romanzo greco che è adatto alle vicissitudini di una coppia di innamorati. L'erosimo della protagonista consiste nel modo in cui mantiene la sua castità. È la versione narrativa delle trame della commedia nuova, con la differenza che lo scenario della commedia nuova è borghese, mentre il romanzo rappresenta gli ampi orizzonti
Nel satirycon non ci sono valori morali, il partner del protagonista è un maschio il sesso è esplicito. Il satyricon è la parodia del romanzo greco. Contro questa tesi Klebs ha definito il Satyricon la parodia dell'odissea perché il protagonista è vittima della "gravis ira Priapi" Encolpio é preseguitato da Priapo come Ulisse è perseguitato da Poseidone. Le disavventure sessuali di Encolpio potrebbero risalire a un precedente che non è chiaro, tuttavia il motivo della persecuzione divina è sporadico, appartiene all'immaginazione di Encolpio, però il viaggio è un chiaro riferimento all'odissea come lo sono le allusioni specifiche all'altro del ciclope a una donna di nome circe, la rivisitazione oscena del riconoscimento di Ulisse.
Abbiamo anche una parodia dell'epica Latina perché la prosa narrativa è spesso interrotta da inserti poetici, eumolpo si lascia andare alla sua vocazione poetica.
Abbiamo rapporti con la satira e con la satira Menippea:
- in comune con la satira Menippea C'è l'alternarsi di prose e versi, lo scarto tra un registro alto è uno basso, la parodia dei modelli poetici. La differenza riguarda le dimensioni, il satyricon è molto lungo manca l'attacco personale gli inserti poetici sono
Apocolocuntosis di seneca contiene sia citazioni poetiche di autori Classici a volte parodiate sia parti poetiche composte in proprio. Spesso rielaborazioni di moduli poetici tradizonali. Nell'apoco... Abbiamo toni seri e giocosi affiancati in una tecnica compositiva raffinata che ricorda Petronio, però la satira di seneca è breve è un libello, è un attacco personale rivolto a un bersaglio esplicito, l'imperatore Claudio. In Petronio non c'è questo intento, in più l'alternarsi adì riposa e versi che è un espediente formale della Menippea in Petronio è un modo inedito per costruire il racconto.gli inserti poetici forniscono al lettore la prospettiva in cui è immerso il personaggio di Encolpio.
Encolpio è la voce narrate e conte lo definisce un narratore mitomane pronto ad esaltarsi, immedesimandosi negli eroi mitici celebrati dalla letteratura del passato. Conte è autore di un saggio intitolato "l'autore nascosto" in cui specifica che la voce di Encolpio non va confusa con quella di Petronio, Encolpio è un narratore passivo, votato al fallimento perché è un narratore vittima della fortuna è della sua mitomania p, ha una cultura scolastica fatta di passi celebri, fatta di luoghi comuni crede ingenuamente che le pagine della grande letteratura gli permettano di nobilitare il suo vissuto quotidiano. In mezzo alle fughe, alle infedeltà, agli episodi di impotenza Encolpio recita scene famose con enfasi declamatoria:
Es. Quando è abbandonato dal suo amante Gitone piange sulla riva del mare come aveva fatto Achille dopo la morte di patroclo, successivamente si aggira in preda alla collera per la città. Quella di Encolpio è una erronea tragificazione dell'esperienza. L'autore ha costruito volutamente questa parodia di un'esistenza tragica strizzando l'occhio al lettore perché è storte allusiva. Di questa tragificazione fa parte la lite tra Encolpio e il nuovo amante rimanda allo scontro tra Edipo e polinice. Eumolpo fa il suo ingresso sulla scena, misero come telefo in Euripide. Però l'autore attraverso i personaggi degradati mostra il fallimento della cultura degli scolastici, cioè di quelli che hanno studiato. L'autore si fa da parte e lascia che il personaggio viva gli eventi in uno stato di esaltazione tale per cui assimila la realtà ai modelli della letteratura sublime. Gestiti da un personaggio inadeguato come Encolpio. La mescolanza ha l'effetto di relativizzare la verità di ciascun genere, cioè la parodia aggredisce i modelli, mette in luce il processo di trivializzazione che hanno subito, cioè il fatto che i modelli sublimi si sono abbassati di livello. Non vengono aggrediti i modelli della tragedia o dell'oratoria, ma si scopre quanto sono inopportune queste immaginazioni del personaggio di Encolpio, cariche di Lagos e di enfasi, Encolpio è il catalizzatore della satira di Petronio, perché chiuso in situazioni stereotipate, perché ripropone se stesso e la vita secondo i modelli della letteratura sublime, si immedesima negli eroi di omero, di Virgilio e la parodia smaschera le sua illusioni e facendo ciò smaschera anche le verità di ciascun genere letterario. Il satirycon si presta a un modello di lettura multiplo, perché è stato concepito per un pubblico dotto ed aristocratico, ha un livello di lettura che è quello del romanzo di evasione, in cui in primo piano c'è la catena di disavventura di capovolgimenti. C'è però un livello parallelo che si apre ai più profondi intenditori di letteratura, che è il livello per cui ogni situazione è parodia di un'opera o di un personaggio letterario e questo è ciò che sostiene battin. Il romanzo è da lettere in chiave metatestuale (cioè la letteratura che tratta se stessa) e parodistica. Questo gioco di metaletterario è usato da Petronio per costruire una trama del tutto originale, non c'è un filo conduttore che costruisca un'evoluzone della vicenda e dei personaggi. c'è una sensazione di disordine delle storie e per quetso la critica recente ha attribuito due immagini metaforiche capaci di alludere alla realtà del romanzo, l'immagine del labirinto è quella del mondo alla rovescia.
L'immagine del mondo alla rovescia si vede a Crotone (dove finisce il romanzo) che è un mondo immobile, una società dedita solo al culto della morte, quindi consacrata all'attesa del decesso di persone ricche e sole. In questo mondo i protagonisti per sopravvivere devono cambiare identità, fingersi il contrario di quello che sono: Eumolpo si finge possidente Encolpio e il suo amante che diventano 2 schiavi. Crotone è l'inverso della greca urbs all'inizio del romanzo. Tribalchione rimpiange di non avere figli, invece a Crotone nessun riconosce i figli, i cittadini si divorano sono simili a corvi e a cadaveri in un deserto. Quindi a Crotone vivono uomini dal l'identità rovesciata. Una città di cadaveri viventi mangiati dai corvi è una città dominata dalla morte e l'attenzione degli uomini si concentra sui decessi. Sono gruppi di persone che aspettano il decesso di qualcuno. Una motivazione potrebbe essere la volontà di dissacrare il presente, potrebbe essere la volontà di porre all'attenzione dei lettori determinati guasti della società rappresentandoli a tinte forti cioè in modo che colpisca.
- Nel romanzo di si dice che la greca urbs è un labirinto, la casa di Tribalchione in cui i protagonisti restano come imprigionati tanti che potranno uscire solo grazie al trambusto dei vigili del fuoco è un labirinto. Il protagonista parla di una sensazione di disorientamento di chi è caduto in una trappola. Il labirinto ha un significato iniziatico, nel senso che prevede un ingresso, una prova e un'uscita. Da un punto di vista antropologico il labirinto è legato all'idea della morte, al passaggio ad una nuova vita, all'iniziazione. Il motivo del labirinto può condurre a una conoscenza più profonda del satirico. La metaforica trappola di cui si parla è quella di una società opulenta in cui Encolpio e i suoi amici si sentono attratti senza avere gli strumenti per muoversi al suo interno, perché sono degli scolastici, cioè degli intellettuali e in un mondo di liberti arricchiti, pavernus arrampicatori sociali, il fatto si essere intellettuali è un handicap tanto più che hanno perso ogni convinzione morale e viene messa in crisi ogni convinzione che avevano che era il privilegio della loro cultura. Quindi dopo essere fuggiti sconfitti dal labirinto di Crimalchione, come prima da quello della vasta greca urbs intraprendono una navigazione p, non verso un mondo nuovo, ma verso un punto morto che all'ultimo approdo ha Crotone.
Il labirinto di luoghi e situazioni in cui sono coinvolto Encolpio e amici è simbolo della profonda difficoltà dell'uomo nel raggiungere il possesso della verità.
Caratteristiche dei personaggi
Non rappresentano modelli positivi. I 4 più importanti : Encolpio, Gitone, ascolto e Neomolpio non si evolvono, non imparano dall'esperienza, restano quello che sono in origine ascilto una canaglia, Gitone un insieme di furbizia, Gitone.... Encolpio è un personaggio amorale più ingenuo degli altri e quindi vistato alla sconfitta, per lui vale la definizione di antieroe perché è un inetto è un intellettuale. Il quinto personaggio è Trimalchione che giganteggia in tutta la parte centrale, la cena di Trimalchione è un convivio in cui si celebra il trionfo del cibo e questa è un'anomalia perché nel simposio greco il cibo era censurato. Il simposio greco ha inizio quando il banchetto è finito. Invece il convitto di Trimalchione il cibo prevale sulla parola. L'unica cosa che contende il primo posto al cibo è ildenaro perché cibo e denaro sono i due paramentri che circoscrivono l'orizzonte culturale di questo mondo di liberti. Trimalchione ostenta le sue ricchezze, abbaglia gli ospiti, ma molti dei loro ospiti possiedono patrimoni strabilianti. Praticamente l'invito a cena per Encolpio e compagni è un occasione per mangiare, per soddisfare le esigenze alimentari. Per il padrone di casa è l'occasione per esprimere le trovate del suo ingegno. Gli scolastici sono scandalizzati di fronte a questa volgarità, mettendo in scena questa volgarità Petronio denuncia il processo di disintegrazione che caratterizza la sua età. L'episodio della cena di Trimalchione è quello che contiene tutti gli elementi che suggeriscono un'interpretazione in senso realistico. Si può parlare di realismo a patto di non dare la termine il significato che ha nella narrativa europea del'700perché non è un'indagine della società è perché non c'è un coinvolgimento dell'autore.
Auerbach nel "il realismo della letteratura occidentale" ha tarata o il realismo nel satirico e in particolare il realismo nel mondo antico e sostiene che nella letteratura antica la società esiste non come problema storico, ma come problema moralistico. Non vengono messe in discussione le dinamiche della società. Realistico si può dire della narrazione petroniana nella misura in cui presenta immagini presenti nel mondo dell'epoca. Un mondo nel confronto dei quali però Petronio mantiene un'aristocratica distanza e succede che Canali ha coniato su questa base l'espressione "realismo del distacco" e quindi è possibile definire realistici i personaggi del satirico per tre ragioni:
1. Perché sono espressioni di un'umanita socialmente bassa e moralmente degradata che ha valori come il cibo, il sesso e il denaro. È una società esistente, ma che non è oggetto di letteratura.
2. Alcuni soggetti sociali alludono a situazioni reali della società del tempo.
3. In terzo luogo Petronio facendo parlare questi personaggi in prima persona ha un intento mimetico realistico per cui cerca di adattare lingua e stile al personaggio. Tutto questo si trovano nella cena di Trimalchione.
Satira Orazina della cena di nasidieno e il simposio di Platone sono i suoi modelli. Il simposio lo è nel l'ottica di una parodia. I punti di contatto con il simposio sono l'arrivo dell'impresa rio di pompe funebri abbina amico di Trimalchione, è modellato sul l'arrivo di Alcibiade nel convivio di Platone perché entrambi arrivano in ritardo.
Le chiacchiere dei commensali sono la parodia di discorsi filosofici del simposio. Infine nel simposio di Platone abbiamo allusioni agli amori omosessuali che suono vissuti in prima persona nel satirico.
La maggior parte degli invitati sono liberti arricchiti. L'esempio dell'abida dei liberti è la voracità con cui si gettano sul cibo, la bassezza morale è dimostrata dai loro discorsi, la lingua, lo stile. La ricchezza di Trimalchione è iperbolica. Si è voluto vedere in lui la di Nerone, ma è un personaggio dai forti contorni realisti perché personaggi come lui sono testimoniati storicamente, perché dai tempi di Claudio in poi ai liberti vengono assegnate delicate mansioni nella corte imperiale. Certi aspetti di Trimalchione trovano riscontro a livello di epigrafi e di ritrovamenti archeologici. Trimalchione fa carriera e ottiene un pubblico riconoscimento che è la carica di seviro augustale, forse una carica relativa al culto dell'imperatore, questo gli permette di ornare il suo liptinio, con fasci littori e scudi. Si agghinda con un tovagliolo di porpora è un anello dorato, che alludono ai simboli dell'ordine senatorio ed equestre. Questo abuso iconografico a Roma era socialmente tollerato perché ne troviamo tracce in parecchie iscrizioni funerarie. Trimalchione è diviso tra esibizioni del lusso e angoscia per il futuro è anche lui è una figura sfaccetta perché ha una vera e propria ossessione per la morte è ancora da vivo cura ogni particolare del suo testamento, del suo mausoleo e della sua epigrafe in cui ricorda orgogliosamente di essere venuto su dal niente, di aver lasciato 30 milioni di sesterzi e di non essere mai stato uditore di filosofi. Anche in questo caso abbiamo testimonianze di liberti.
Il personaggio è sfaccettato non è soltanto il ritratto del parvenus. Storicamente il romanzo rappresenta la realtà sociale del tempo che vede l'ascesa della classe dei liberti che nel primo secolo d.C rappresentano il dinamismo sociale dell'epoca. Alcuni liberti ascendono agli alti gradi della burocrazia imperiale. Veyne considera la figura di Trimalchione come paradigmatica dal punto di vista storico di quello che è l'evoluzione sociale dei plebei. Ripercorre la biografia di Trimalchione come se si trattasse di un personaggio reale, però una ricchezza improvvisa come quella dei liberti, che deriva dal l'eredità dei padroni era vissuta con il terrore di non viverla abbastanza per goderla. Uno dei commensali ad un certo punto dice siamo otri gonfiati. Esprime un luogo comune circa la brevità della vita, perché l'otre a poco a poco si sgonfia. Anche gli altri commensali hanno paura della morte e la descrizione del testamento e del mauseleo sono indicative di questa amara concezione dell'esistenza (che è amara perché chi muore perde tutto).
Crisi dell'oratoria
Nei primi paragrafi del romanzo Encolpio discute con Agamennone su un tema di attualità, cioè sulla decadenza dell'oratoria e delle scuole di retorica. È un problema storicamente importante perché con il venire meno della libertà a repubblicana in età imperiale ovviamente si svilisce l'eloquenza politica. (Sotto un regime non si può parlare).
L'oratoria si e svilita nella pratica delle declamationes, che possono essere di due tipi:
-controversiae dato un caso giuridico si devono stendere LE due possibili tesi opposte relative al caso
-svasatorie si deve convincere di qualcosa un personaggio storico o un personaggio mitico
Sia le controversiae sia le svasatoriae (riferimento a Luciano).
La decadenza dell'oratoria e delle scuole di retorica va attribuita ai maestri di retorica che propongono argomenti assurdi come esercizio agli studenti. Ispirandosi allo stile attico Encolpio critica lo stile delle declamationes giudicandolo ridondante enfatico, ricco di artici retorici e privi di gusto. Agamennone che è il maestro di retorica si difende dicendo che la colpa non è dei maestri, ma è dei genitori che desiderano che i loro figli si cimentino nel coro anche se non hanno una non approfondita conoscenza letteraria, ma i maestri
Petronio non esprime alcun giudizio (l'autore nascosto presenta semplicemente i due interventi). Questo tema viene affrontato da seneca il vecchio (il retore) noi abbiamo una contaminazione tra letteratura e retorica nel senso che la retorica trae dalla letteratura argomenti emotivi che diventano canonici e la letteratura trae dalla retorica tutto uno strumentario di luoghi comuni. La scuola luogo delle declamationes vede la fusione tra una oratoria degradata, perché fondata su argomenti fittizi, è fatta di luoghi comuni. Conte dice che le scuole di retorica hanno sostituito il sublime della grande oratoria e della grande poesia con dei luoghi comuni mutuati da dei modelli classici. L'autore nascosto vuole mostrare il fallie nato della cultura degli scolastici, gli scolastici sono gli intellettuali che escono dalle scuole di retorica, Encolpio fa una requisitoria contro l'uso scolastico delle declamationes e questa requisitoria è a sua volta una declamationes, in uno stile ampolloso di maniera farcito di luoghi comuni. L'autore si fa gioco del protagonista facendo di lui un paradossale censore di difetti di cui lui stesso è vittima inconsapevole.
Questo giudizio si ritorce contro di lui perché è uno scolastico.
Critica dell'epica storica
Encolpio è in una pinacoteca incontra eumolpo con cui discute della discussione dell'arte mentre discutono della caduta di Troia eumolpo improvvisa una scenetta
Questo passo presenta analogie con il secondo libro dell'eneide. Il metro giambico utilizzato e lo stile fanno pensare a una parodia della poesia contempo.
L'autore nascosto colpisce un certo gusto del suo tempo perché il riferimento potrebbe essere alle tragedie di seneca e alale prove poetiche di Nerone che scrive un poemetto sulla distruzione di troia. Come manifesta questa polemica? La declamazione di Eumolpo non riscuote successo e nel capitolo successivo si viene a sapere che eumolpo viene preso a sassate da chi passa.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la natura del "Satyricon" di Petronio?
  2. Il "Satyricon" è un'opera complessa che mescola diversi generi letterari, tra cui la satira Menippea, la parodia dell'odissea e la novellistica popolare, con un intento parodistico e sperimentale.

  3. Come viene rappresentato il protagonista Encolpio nel "Satyricon"?
  4. Encolpio è descritto come un narratore mitomane e passivo, vittima della fortuna e della sua mitomania, che si immedesima ingenuamente nei modelli della letteratura sublime, risultando in un antieroe amorale.

  5. Qual è il significato del labirinto nel "Satyricon"?
  6. Il labirinto simboleggia la difficoltà dell'uomo nel raggiungere la verità, rappresentando una società opulenta e disorientante in cui Encolpio e i suoi amici si sentono intrappolati.

  7. In che modo il "Satyricon" critica la società del tempo?
  8. Il "Satyricon" critica la società del tempo attraverso la rappresentazione di personaggi moralmente degradati e la parodia di modelli letterari, evidenziando la disintegrazione culturale e sociale dell'epoca.

  9. Qual è il ruolo della cena di Trimalchione nel "Satyricon"?
  10. La cena di Trimalchione è un episodio centrale che parodia il simposio greco, mettendo in scena la volgarità e l'ostentazione di ricchezza dei liberti, e rappresenta una critica al materialismo e alla decadenza morale della società.

Domande e risposte