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Concetti Chiave

  • Petronio, possibile autore del Satyricon, è identificato dagli studiosi con un personaggio storico citato da Tacito, noto per il suo ruolo di cerimoniere sotto Nerone.
  • Il Satyricon è un'opera complessa, caratterizzata da vicende degradate e un realismo che si allontana dal moralismo, con dialoghi che riflettono il linguaggio degli schiavi.
  • Il romanzo si rifà a generi letterari come la satira romana e la fabula milesia, utilizzando elementi di prosa e versi per creare una narrazione parodica e satirica.
  • Il Satyricon parodizza il romanzo greco ellenistico e l'epica, presentando una coppia omosessuale e situazioni quotidiane viste attraverso un filtro mitologico.
  • Trimalchione, un personaggio centrale, incarna la figura del parvenu, con una grottesca ostentazione di ricchezza e una critica sottesa alla società dell'epoca.

Petronio fu uno scrittore latino vissuto nel primo secolo dopo Cristo e autore del romanzo il Satyricon.

Indice

  1. Chi era Petronio?
  2. Il Satyricon
  3. Qual è il genere di riferimento?
  4. La concezione del mondo e il realismo petroniano
  5. La cena di Trimalchione

Chi era Petronio?

Il Satyricon, la cui classificazione del genere letterario è difficile, può essere definito un romanzo scritto in prosa. Nei manoscritti viene menzionato Petronius Arbiter e non abbiamo alcuna notizia biografica.

Gli studiosi hanno cercato di identificare costui con un uomo di cui si possiedono notizie storiche ma nell’opera non vi è mai un riferimento storico ben preciso. L’ipotesi più verosimile è che Petronius Arbiter corrisponda ad un omonimo citato da Tacito negli Annales. Accanto alla storia di Seneca, Tacito inserisce questo Petronio tra gli uomini uccisi per il suo coinvolgimento nella Congiura dei Pisoni che viene identificato come l’autore del Satyricon. Il Petronio di Tacito viene chiamato con il titolo di elegantiae arbiter, ossia del cerimoniere di corte scelto da Nerone per giudicare la raffinatezza dei banchetti ma anch’egli cade vittima dell'imperatore. Tacito descrive la morte di Petronio in maniera cerimoniale, così come aveva fatto con Seneca, ma lo scrittore allestisce una cerimonia parodica per la sua morte e ciò ci dà il ritratto di un personaggio molto raffinato ma allo stesso tempo gaudente. Queste caratteristiche le ritroviamo anche nel Satyricon perciò la tesi formulata dagli studiosi trova delle buone basi.

Petronio - Satyricon e paragoni con i modelli articolo

Il Satyricon

Encolpio, il personaggio principale, è l’alter ego di Petronio e si presenta giovane, scapestrato, colto e raffinato, dal grande senso estetico, formatosi presso le scuole di retorica. Una caratteristica che accomuna le vicende che accadono ai personaggi è che esse sono degradate: si parla di schiavi, sesso, mondo del popolo; tutto ciò viene giudicato secondo un parametro estetico, prendendo le distanze dal moralismo. Quest’opera non verrà letta nel Medioevo cristiano perciò possediamo solo delle parti; essa verrà apprezzata successivamente con la corrente del Decadentismo. È importante identificare l’autore del Satyricon poiché non si ha alcun cenno sul periodo storico anche se è presente un forte realismo; Petronio, durante la cena di Trimalchione, inserisce i dialoghi di alcuni schiavi nella loro lingua. Nell’opera gli schiavi si esprimevano in un latino molto diverso rispetto a quello ricorrente sotto il principato di Nerone e tutto ciò fa pensare che il romanzo sia stato scritto tra il III e il IV secolo, poiché questo linguaggio è molto vicino al latino medievale. Dunque, se così fosse, il Petronio citato negli Annales di Tacito non coinciderebbe con il vero autore del Satyricon. Sono state fatte delle supposizioni per quanto concerne questo dilemma è molti sono dell’opinione che il latino parlato dagli schiavi non sia mai cambiato ma sia rimasto invariato nel corso dei secoli e, a testimoniare questo presunto cambiamento affermato nella tesi, non ci sarebbe alcuna fonte scritta.
Il Satyricon doveva presentarsi in un formato molto ampio ma attualmente si possiedono solo degli excerpta, ossia degli estratti che fanno riferimento a tre libri: XIV, XV, XVI. L’estratto di maggiore ampiezza è un episodio che possediamo per intero: la cena di Trimalchione. Probabilmente un lettore aveva voluto ricopiare a parte quest’episodio che doveva rappresentare una delle parti fondamentali dell’opera contenuta nel XV libro. Non si hanno notizie né sulla produzione precedente né su quella antecedente, la trama è stata ricostruita parzialmente poiché vi sono ancora degli spazi non colmati.

Il titolo Satyricon è una traslitterazione della parola greca satyricon, genitivo di satyrika, che significa cose satiriche, che riguardano i satiri. Per avere un significato compiuto, il titolo latino deve presupporre la presenza della parola libri. L’opera potrebbe essersi ispirata ad uno dei seguenti modelli:

  • La satira romana: vi è un’attenzione agli aspetti più bassi della quotidianità ma vi è una differenza: nel Satyricon, quando Encolpio descrive le situazioni più basse, il poeta non esprime mai un giudizio morale, quindi manca il moralismo.
  • La satira melippea: l’opera si presenta come un prosimetro (alternanza tra parti in prosa e parti in versi) e Melippo, autore di un’opera satirica, aveva utilizzato lo stesso stile. La maggior parte dell’opera è in prosa ma ci sono due inserti in versi molto lunghi, che vengono declamati da Eumolpo, un poeta da quattro soldi che si esibisce con questi due pezzi di bravura. Gli inserti sono di due tipologie differenti: uno è di argomento mitologico e riguarda la presa di Troia, mentre l’altro è di argomento epico-storico dal titolo bellum civile ad imitazione del poema di Lucano. Questi versi poetici vengono inseriti nel Satyricon allo scopo di farne una parodia, come se Petronio si divertisse a prendere in giro i modelli letterari di quel tempo.
  • La fabula milesia: esso è un racconto breve di contenuto licenzioso, scabroso; nella parte che possediamo del Satyricon sono presenti ben cinque fabulae milesiae e si tratta di veri e propri racconti nel racconto. La più famosa fabula milesia inserita nell’opera di Petronio è quella della matrona di Efeso. Questo genere ha in comune con il Satyricon il riferimento alla sfera erotica ma ciò non basta per confermare che esso abbia ispirato l’intero romanzo.

Qual è il genere di riferimento?

Il Satyricon fa riferimento a due generi letterari e li riproduce in maniera parodica:

  • Genere popolare: il romanzo greco ellenistico. I contenuti di questo genere riguardano una coppia eterosessuale di giovani innamorati, i quali sono destinati a sposarsi ma prima che ciò avvenga devono andare incontro ad una serie di peripezie che avvengono per mare, in uno scenario molto ampio. Questi sono due personaggi esemplari poiché sono molto fedeli e la loro fedeltà viene messa alla prova dalla Tyche. Il romanzo era un genere di consumo nell’età neroniana ma l’unico che possediamo è il Satyricon. Petronio rivisita la materia del romanzo greco ellenistico in maniera parodica, partendo proprio dai protagonisti: si tratta di una coppia omosessuale composta da Encolpio e Gitone, i quali si separano e si ritrovano continuamente a causa dei capricci della sorte e, a differenza di quanto accadeva nei romanzi, la fedeltà di coppia non viene mantenuta quasi mai poiché entrambi sono preda dell’impulso di tradire. Vi è, inoltre, la figura del rivale in amore rappresentata prima da Ascilto, il quale scompare dopo la cena di Trimalchione, e poi da Eumolpo.
    Si tratta di un vero e proprio rovesciamento dell’ideale amoroso proposto nel genere che funge da modello.
  • Genere alto: l’epica. Encolpio, prima di essere uno scapestrato, è un letterato colto e raffinato, che quando si rapporta con la realtà quotidiana subentra in situazioni scomode e fortemente realistiche. I personaggi colti rivedono le loro situazioni basse in quelle presentate dall’epica e ciò li porta ad immedesimarsi nei panni dei personaggi della mitologia. In questo caso la parodia sta nel contrasto tra come Encolpio interpreta la realtà e come essa si presenta.

La concezione del mondo e il realismo petroniano

I protagonisti delle vicende sono gente del popolo, colta, ma appartenente agli strati sociali più bassi. Le vicende in cui essi sono coinvolti sono fini ad ottenere sesso, cibo e cose di vitale necessità. Alcuni hanno fatto un paragone tra questi personaggi e quelli del romanzo picaresco spagnolo, in cui vi sono dei personaggi poveri che compiono malefatti e furberie e sono alla costante ricerca di denaro e di cibo. L’idea del mondo in cui i personaggi operano è quello di un mondo dominato dalla Tyche: ad esempio Encolpio, Gitone ed Eumolpo fanno un viaggio per mare e casualmente scoprono che il comandante della nave è un personaggio che avevano truffato e, dopo tante avventure, la sorte salva i tre uomini dalle conseguenze del crimine commesso in precedenza grazie ad un naufragio.

Petronio - Satyricon e paragoni con i modelli articolo

La cena di Trimalchione

Trimalchione rappresenta il tipo ideale perché è un parvenu, infatti egli in precedenza era un liberto e per circostanze favorevoli si era arricchito. Si tratta di un personaggio vanitoso ed eccentrico, che fa continuamente sfoggio della sua ricchezza e prende spesso la parola durante il banchetto. Egli ha accumulato tante ricchezze ma e non sa come usarle (se non per farne sfoggio di fronte ai suoi ospiti) e si dà arie da raffinato poeta, pur essendo rozzo e ignorante. Trimalchione, insomma, vorrebbe essere ciò che non è, e quindi risulta ridicolo o persino grottesco.
Questo personaggio è l’emblema dello schiavo riscattato ma, anche se lui stesso era stato un servitore, si divertiva a maltrattare i servi poiché vuole assumere l’atteggiamento di un vero e proprio nobile. Parimenti i suoi convitati, che sono anch’essi liberti o parassiti affamati, si improvvisano retori o poeti, ma in realtà sembrano interessati soprattutto alle gioie del cibo e del sesso. Durante la cena si intavolano quindi discorsi apparentemente seri ed elevati sul senso della vita e della morte, ma si finisce poi per raccontarsi soprattutto storie scabrose o persino macabre, e ci si abbandona al vino e agli incontri erotici. Petronio dà la parola anche agli altri schiavi, e così facendo è in grado di raggiungere un livello di realismo mai raggiunto prima. Costoro esprimono una visione del mondo animata dalla ricerca del denaro poiché sono ossessionati dall’accumulare ricchezze come se fosse la loro unica ragione di vita ma al tempo stesso sono ossessionati dalla morte, infatti cercano in tutti i modi di esorcizzarne il pensiero. Trimalchione, al culmine di questa cena pacchiana, fa portare il suo testamento e lo fa leggere pubblicamente: ivi è presente la descrizione di una tomba monumentale che si sta facendo costruire da uno scultore. Si tratta, dunque, di un mondo attento ai problemi materiali.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Petronio e quale opera è attribuita a lui?
  2. Petronio fu uno scrittore latino vissuto nel primo secolo dopo Cristo, autore del romanzo il Satyricon, un'opera di difficile classificazione letteraria scritta in prosa.

  3. Quali sono le principali caratteristiche del Satyricon e del suo personaggio principale, Encolpio?
  4. Il Satyricon si distingue per la sua narrazione incentrata su vicende degradate e personaggi come schiavi e figure del popolo, viste attraverso un filtro estetico. Encolpio, il protagonista, è giovane, colto, raffinato e dotato di un grande senso estetico, formatosi nelle scuole di retorica.

  5. Qual è l'importanza della cena di Trimalchione nell'opera e che figura rappresenta Trimalchione?
  6. La cena di Trimalchione è un episodio centrale del Satyricon, che rappresenta l'emblema dello schiavo arricchitosi, vanitoso ed eccentrico. Trimalchione fa sfoggio della sua ricchezza in modo grottesco, cercando di apparire ciò che non è, e il suo comportamento riflette una critica alla società dell'epoca.

  7. Come viene rappresentata la concezione del mondo e il realismo nell'opera di Petronio?
  8. Nel Satyricon, il mondo è visto come dominato dalla Tyche (fortuna), con i personaggi coinvolti in vicende volte alla ricerca di sesso, cibo e necessità vitali. Questa visione realistica e popolare si avvicina a quella del romanzo picaresco, con personaggi che vivono di astuzie e sono ossessionati dall'accumulo di ricchezze e dalla morte.

  9. Quali generi letterari influenzano il Satyricon e come vengono utilizzati da Petronio?
  10. Il Satyricon si ispira e parodizza due generi letterari: il romanzo greco ellenistico, con la rivisitazione parodica dei suoi temi amorosi attraverso la coppia omosessuale di Encolpio e Gitone, e l'epica, con Encolpio che si immedesima nei personaggi mitologici in situazioni quotidiane degradate, creando un contrasto parodico tra realtà e interpretazione.

Domande e risposte