Concetti Chiave
- Petronio, vissuto ai tempi di Nerone, era noto come "arbiter elegantiourum", influenzando lo stile di vita della corte con la sua eleganza e versatilità poetica.
- Il "Satyricon" è un romanzo licenzioso che riprende temi dell'Odissea, incentrato su Encolpio e i suoi compagni, che affrontano avventure e disavventure sotto l'ira di Priapo.
- La "Cena di Trimalchione" rappresenta la decadenza sociale e culturale romana attraverso l'ostentazione e la vanità dei nuovi ricchi, culminando in un simbolico "memento mori".
- Encolpio, Gitone ed Eumolpo vivono continui conflitti amorosi e artistici, con satire sulla società contemporanea e la precarietà della vita.
- La "Matrona di Efeso" è una novella narrata nel Satyricon che esplora temi di adulterio e morte, mostrando personaggi degradati rispetto ai loro modelli epici.
Vissuto ai tempi di Nerone, per via della sua disinvolta eleganza dei modi e la bizzaria dei costumi, veniva considerato “arbiter elegantiourum”, cioè colui che dettava un certo stle di vita alla corte. Con la sua capacità di verseggiare è di grande intrattenimento ai banchetti. Ma il suo crescente prestigio infastidisce il prefetto pretorio Tigellino (oppure Nerone stesso), quindi viene accusato di aver preso parte alla congiura dei Pisoni e gli viene imposto il suicidio.
Deve tagliarsi le vene, ma lo fa in maniera giocosa, verseggiando ed intrattenendo gli amici. Ciò a rimarcare ulteriormente il suo non prendere sul serio la vita e la morte. Petronio è quindi rappresentante di uno stile di vita che rispecchia un’altra faccia della medaglia rispetto a Seneca.• Satyricon
Un romanzo molto licenzioso, spesso censurato nel corso dei secoli. Il tema è in qualche modo una ripresa dell’Odissea: un dio persecuore (Priapo, divinità del sesso) e vari eroi (il maggiore l’omossessuale Encolpio, voce narrante) che incorrono appunto nell’ira della divinità. Encolpio e i suoi occasionali compagni di avventura finiscono costantenmente in qualche trappola o vicolo cieco, riuscendo ogni volta a sfuggirne in extremis. Il romanzo è un’ampia galleria di vizi e di tipi umani. Si da grande rilievo all’eros, soprattutto omosessuale, descritto però con stile elegante e ironico. Dietro di esso però aleggia sempre il fantasma della frigidità e dell’impotenza, come punizione divina. Non c’è vera gioia amorosa. La coppia portagonista è appunto omosessuale, Encolpio e Gìtone, caratterizzata da una fedeltà tradita di continuo.
1. La città greca: i nostri eroi profanano un tempio di Priapo. Encolpio poi si ritrova a discutere con un professore di retorica, Agamennone, riguardo le cause della corruzione dell’eloquenza, la decadenza delle scuole di retorica. Si nota come ci siano dei momenti di riflessione culturale nel Satyricon. Le cause di tale decadenza sono: ambizione dei genitori che vogliono che i figli diventino esperti retori in brevissimo tempo, non dandogli il tempo di assumere gradualmente le conoscenze e fare le giuste esercitazioni; gli argomenti trattati, che spesso si occupano di questioni al di fuori della realtà. Non esiste più un’oratoria che si basa sul dibattito politico (come in epoca repubblicana), ma una di minore importanza che si occupa di argomenti frivoli e stucchevoli (epoca imperiale).
Mentre avviene questa discussione, Gitone se la svigna con quel ricchione di Ascilto. Nasce un triangolo amoroso. La scena si chiude con un momento di gelosia, litigio e finale rappaficicamento.
2. La cena di Trimalchione: Trimalchione, è un liberto ricchissimo, che sta a rappresentare alcune parti sociali della romanità e la sua decandenza: non c’è più etica, i nuovi ricchi ostentano se stessi in modo esagerato, sorvolando sulla loro mancanza di cultura. Alla cena da lui organizzata si assiste proprio a questa ostentazione. Lo sfarzo è esagerato, le portate interminabili, piatti costruiti come enigmi e pieni di sorprese. Lo stupore è in continua ascesa. Ci sono anche momenti di “cultura” e riflessione. Ad un certo momento della cena, Trimalchione fa portare un oggetto singolare: uno scheletro d’argento (“larva meccanica”). È una marionetta che esprime la sua stessa vanità di voler imitare la vita, nonostante il suo carattere “morto”. È il contrario esatto della qualifica umana, ciò la totale assenza di libertà, l’essere “agiti” da altri. Essa evoca simbolicamente la morte e la precarietà umana. È un “memento mori”
3. Eumolpo: parte in versi del romanzo. Nuovi litigi e gelosie nel threesome amoroso. Encolpio poi incontra un vecchio poeta, Eumolpo, che lamenta la scarsa fortuna dei poeti presso i ricchi. Cambio di pessimistiche considerazioni sull’arte contemporanea. Eumolpo si esibisce poi in una lunga tirata poetica sulla caduta di Troia. I presenti non gradiscono e i due sono costretti a fuggire, presi a sassate.
4. Sulla nave di Lica: Insieme a Eumolpo, Encolpio e Gitone si imbarcano di notte. Si accorgono di essere sulla nave di Lica, medita vendetta nei confronti di Encolpio, accusandolo di averlo tradito), dove c’è anche Trifena (finalmente una donna, è infatuata di Gitone). I due, per non farsi scorprire, si mascherano da schiavi fuggitivi, ma vengono beccati. Si ottiene la pace.
5. Il naufragio e il “Bellum civile”: La nave fa naufragio. I tre eroi sopravvivono e raggiungono una città. Eumolpo impartisce una lezione di poesia epica. Essa dovrebbe essere fatta di mito e fantasia, come in Virgilio, non di realtà storica, come in Lucano (autore di un poema epico “Bellum civile” sull’età di Cesare, puramente storico e realistico).
6. Eumolpo e i cacciatori di eredità: sempre perseguitato da Priapo, Encolpio sceglie di votarsi ad un dio più potente, Mercurio. Egli quindi recupare tutta la sua forza virile. Eumolpo si ammala e fa testamento. Gli eredi, per godere delle sue richezze, dovranno prima cibarsi delle sue carni.
Il resto del romanzo è sconosciuto.
• La matrona di Efeso
A bordo della nave di Lica, durante un banchetto, Eumolpo narra questa vicenda. Tale novella, pura digressione narrativa dalla vicenda principale, riprende un tema del romanzo, l’adulterio, a cui si lega anche la presenza pervasiva della morte.
I personaggi petroniani sono una versione degradata del loro corrispondende epico (molti i parallelismi possibili con Virgilio), così come degradata è l’ambientazione della vicenda.
Domande da interrogazione
- Chi era Petronio e quale ruolo aveva alla corte di Nerone?
- Qual è il tema principale del "Satyricon" e come viene trattato?
- Cosa rappresenta la cena di Trimalchione nel "Satyricon"?
- Quali sono le riflessioni culturali presenti nel "Satyricon"?
- Come si conclude la vicenda di Eumolpo nel "Satyricon"?
Petronio era considerato "arbiter elegantiourum" alla corte di Nerone, noto per la sua eleganza e bizzarria, e influenzava lo stile di vita della corte. Tuttavia, il suo prestigio infastidì Tigellino o Nerone, portando alla sua accusa di congiura e al suicidio forzato.
Il "Satyricon" è un romanzo licenzioso che riprende il tema dell'Odissea, con un dio persecutore e vari eroi, tra cui Encolpio. Il romanzo esplora vizi umani e l'eros, soprattutto omosessuale, con eleganza e ironia, ma senza vera gioia amorosa.
La cena di Trimalchione rappresenta la decadenza sociale e l'ostentazione dei nuovi ricchi romani, con sfarzo esagerato e mancanza di cultura. Un momento simbolico è l'introduzione di uno scheletro d'argento, un "memento mori" che evoca la precarietà umana.
Nel "Satyricon", ci sono riflessioni sulla decadenza dell'eloquenza e delle scuole di retorica, attribuite all'ambizione dei genitori e alla superficialità degli argomenti trattati, in contrasto con l'oratoria politica dell'epoca repubblicana.
Eumolpo, dopo aver impartito lezioni di poesia epica e lamentato la scarsa fortuna dei poeti, si ammala e fa testamento. Gli eredi, per ottenere le sue ricchezze, devono cibarsi delle sue carni, ma il resto del romanzo è sconosciuto.