Concetti Chiave
- Giovenale è noto per le sue satire violente e acute, caratterizzate da una chiara ostilità verso la corruzione e i cattivi costumi.
- Visse nell'età imperiale, un periodo in cui la clientela era diffusa, e criticò duramente le donne, viste come deboli.
- Non mirava a creare modelli positivi, bensì giustificava il grottesco e il mostruoso, elementi naturali nelle sue satire.
- L'indignazione è centrale nella sua opera, creando empatia con il lettore e distinguendolo da Orazio.
- Il suo stile è privo della moderazione di Orazio e raggiunge grandezza esplorando temi mostruosi e grotteschi.
Giovenale: contenuti e stile
Autore di satire, molto spesso di carattere violento, acuto, sottile, forte perché non dissimula il proprio atteggiamento di ostilità. Parte dallo stesso intendimento di Orazio, ma perviene ad un punto diverso. La sua indignazione lo caratterizza più di ogni altro, è insofferente nei confronti della corruzione e dei cattivi costumi.
Giovenale vive nella piena età imperiale: una pratica abituale era quella della clientela; i clienti erano coloro che vivevano dei propri servigi condotti con l'aiuto di un segretario che si occupava delle loro faccende.
I servigi potevano scadere in forme meno nobili come andare a fare la spesa. Scrisse un’invettiva contro le donne, perché da lui considerate figure deboli della società. Non era suo interesse costruire un modello positivo alternativo a quello negativo che criticava. Ciò che è mostruoso e grottesco rappresenta elementi che giustifica nelle sue satire, non presta loro attenzione in quanto componenti della natura. Questa indole viene esplicitata attraverso l’indignazione, in modo tale che si crei empatia tra il lettore e lo scrittore. Tale atteggiamento è ravvisabile nelle satire del primo Giovenale mentre quelle più vicine ad Orazio per via dell’ironia e dello scherzo appartengono alla fase matura. Dal punto di vista stilistico e linguistico manca la moderazione di Orazio e raggiunge la grandezza attraverso il mostruoso.