Concetti Chiave
- Giovenale distingue la sua produzione satirica in due periodi: il primo caratterizzato da toni aggressivi e indignati, il secondo da un approccio più sereno e riflessivo.
- La satira X segna una svolta, criticando la vanità delle passioni umane e introducendo un carattere educativo e morale più evidente.
- Pur non aderendo a un indirizzo filosofico specifico, Giovenale promuove una libertà intellettuale aperta a idee positive per una vita equilibrata.
- Il poeta critica le tirannie passate e sostiene un ideale di cittadino onesto, sebbene riconosca le difficoltà di realizzarlo nella corrotta Roma del suo tempo.
- Giovenale ritrae una Roma multietnica e moralmente decadente, evidenziando le sfide per un comportamento etico e corretto.
Analisi della produzione di Giovenale
Nella produzione di Giovenale uno spartiacque è costituito dalla satira X (in par te anticipata dalla VIII e dalla IX), che rappresenta una critica alla vanità delle passioni e delle brame dell’uomo : se la prima produzione satirica (satire I-IX) si caratterizza per l’aggressività dei toni e per il forte senso di indignazione manifestato dal poeta nella descrizione dei vizi umani , le opere appartenenti al secondo periodo (anni Venti del II secolo d.C.) mostrano un sostanziale stemperamento delle punte irose, un limitato ricorso a temi volgari o scabrosi e una più serena contemplazione dei difetti della natura degli uomini.
Si accentua nel contempo il carattere educativo e morale che, pur tipico del genere satirico, nelle prime satire risulta oscurato dal tono indignato e aggressivo. Dal punto di vista etico e filosofico, Giovenale non mostra particolare propensione per uno specifico indirizzo di pensiero e propugna una sostanziale libertà intellettuale, che sia in grado di accogliere ogni spunto positivo per una equilibrata conduzione della vita .
A questa impostazione si allineano, inoltre, il giudizio politico e l’ideale sociale del poeta, che condanna le esasperazioni tiranniche dei passati imperatori (giulio-daudi e flavi) e difende un modello di onesto cittadino, capace di fornire il proprio contributo, anche modesto, allo Stato. È inevitabile, comunque, che questo ideale si scontri con la realtà degradata della Roma dipinta da Giovenale, una città multietnica e moralmente corrotta, che lascia ben poco spazio alle possibilità di attuazione di un comportamento retto.