cosmog97
Ominide
11 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Apuleio è un rappresentante della Seconda sofistica, noto per l'interesse verso il medioplatonismo e il sapere magico-religioso, e ha viaggiato moltissimo per la sua formazione culturale.
  • Nel "De Deo Socratis", Apuleio esplora l'idea di un universo diviso e l'importanza dei demoni intermedi per guidare l'uomo verso la conoscenza del sommo bene.
  • "Le Metamorfosi" è un romanzo costruito su un intreccio di favole che esplora la magia, la filosofia e la religione, con Lucio che affronta una trasformazione e un percorso di conoscenza.
  • Lo stile di Apuleio è caratterizzato da costruzioni ipotattiche, un lessico variegato che include termini classici e arcaici, e un virtuosismo linguistico tra greco e latino.
  • L'opera "Apologia" è una difesa oratoria in cui Apuleio respinge l'accusa di magia, sostenendo che la vera magia è una ricerca filosofico-religiosa dei misteri divini.

Indice

  1. Vita di Apuleio
  2. De Deo Socratis
  3. De Platone et eius dogmate
  4. De Mundo
  5. Apologia
  6. Florida
  7. Le Metamorfosi
  8. Personaggi e Amore e Psiche
  9. Stile

Vita di Apuleio

Apuleio nasce nel 125 circa a Madaura, da una famiglia di buone condizioni sociali, e muore all’incirca nel 1970. Studia grammatica e retorica a Cartagine e perfeziona le sue conoscenze ad Atene. E’ un grande rappresentante della Seconda sofistica: si accosta al medioplatonismo, rivisitazione del pensiero platonico in cui fluivano sia interessi per le scienze naturali, sia la teologia.

Apuleio fu molto attirato dal sapere magico-religioso. Apuleio viaggiò molto per la sua formazione culturale: Libia, Roma, Oriente ellenistico. Uscì assolto dal processo intentatogli per magia e divenne sacerdos provinciae, riguardo il culto dell’imperatore. Apuleio, come il Padre della Chiesa Tertulliano, è bilingue del latino e del greco.
OPERE. Delle opere non pervenuteci ricordiamo i componimenti poetici (inni a Esculapio), scritti di argomento storico e di scienze naturali, medicina, astronomia, aritmetica, musica e filosofici, infine il romanzo Hermagoras, che doveva celebrare il culto di Ermete Trismegisto. Delle opere pervenuteci troviamo scritti di oratoria e filosofia per finire con il romanzo Le Metamorfosi, che si svolge sul terreno della magia, della filosofia e della religione.

De Deo Socratis

Sul demone di Socrate ci presenta l’immagine di un universo diviso in un mondo materiale e basso, in cui si trova confinato l’uomo, e il sommo etere, divino e perfetto. L’uomo può salire dal caos in cui è relegato per arrivare alla conoscenza del sommo bene, rifacendosi, nei proprio limiti alla divinità. Questa possibilità gli è data dalla presenza nell’universo di potenze intermedie, i demoni. Il mondo quindi risulta animato da forze misteriose, ma intelligibili al vero filosofo. Esso deve riconoscere, conoscere e coltivare il proprio demone interiore, che esercita un ruolo di guida all’uomo, come fece Socrate.

De Platone et eius dogmate

Sulla dottrina di Platone, composto in due libri, è un compendio nel libro I della fisica e nel II dell’etica di Platone. Si tratta di una sorta di manuale, spesso confrontato con quello del contemporaneo Albino, con la differenza che quest’ultimo tratta anche la logica.

De Mundo

Sul mondo è il rifacimento di un trattato omonimo del I secolo a.C. Si articola in due sezioni: nella prima viene tratta la cosmologia, poi segue un intermezzo sull’armonia delle parti della natura che apre alla seconda sezione, di argomento teologico, dove si parla di un dio unico e supremo. Viene inserito un passo sui venti tratto dall’opera del filosofo e sofista Favorino di Arles.

Apologia

Il De magia liber è una lunga orazione di 103 capitoli composta fra il 158 e il 159, pronunciata da Apuleio nel processo celebrato a Sabratha in Tripolitania (Libia) per difendersi dall’accusa di aver irretito con le arti magiche nere la ricca vedova Pudentilla, per sposarla e impossessarsi del suo patrimonio. Accusato da Sicinnio Emiliano, parente di sua moglie Pudentilla, e da Erennio Rufino, l’oratore-filosofo respinge le accuse mostrando il testamento in cui la donna nominava erede del suo patrimonio il figlio Sicinio Pudente. Per quanto riguarda il crimen magiae, Apuleio spiega che la magia vera è una ricerca filosofico-religiosa che ha per oggetto i misteri e la grandezza di una divinità. Il principale artefice della causa è Erennio Rufino di cui Apuleio descrive i vizi, avido e invidioso per chi, sarebbe stato il beneficiario del patrimonio di Pudentilla. L’accusa di magia fu molto pericolosa, perché difficile da confutare ma l’oratore comunque trionfa sui suoi accusatori, dimostrando l’inesistenza del movente.

Florida

Sono una vera e propria antologia delle declamazioni di Apuleio. I temi sono vari: aneddoti, elogi di personaggi autorevoli, exempla famosi, questioni filosofiche, pezzi di bravura sofistica. I 23 brani pervenuti contribuiscono ad aumentare la fama del personaggio di Apuleio.

Le Metamorfosi

Il romanzo è costruito su un intreccio di favole diverse, nello stile a contenuto erotico e fantastico della milesia. Voce narrante in prima persona è il protagonista del racconto Lucio, originario di Corinto, un giovanotto di bell’aspetto, d’ottima stirpe e colto. Figlio di Teseo, re di Atene, è animato da un’incontenibile curiositas e intraprende un viaggio d’istruzione in Tessaglia. Nel racconto fantastico si intrecciano digressioni, novelle e pratiche magiche, ma è anche la grande metafora del percorso verso la vera conoscenza (Bene platonico). Agostino, grande ammiratore di Apuleio, cita il suo capolavoro con il titolo di Asinus aureus. La vicenda centrale del Lucio trasformato in asino è presenta in un’opera del sofista contemporaneo, Luciano di Samosata, di contenuto molto ridotto. Vi è un'altra opera dalla trama simile, di un certo Lucio di Patre. Il romanzo si articola in 11 libri e inizia con Lucio che ha come meta in Tessaglia la città di Hypata. Accolto dalla maga Panfile, donna dall’intensa attività sessuale, si fa aiutare dall’ancella Photis per conoscere gli incantesimi e trasformarsi in uccello. Ma un banale scambio di unguenti trasforma il giovane in asino, pur avendo le sue facoltà umane. L’antidoto è un cespo di rose: ma improvvisamente una banda di briganti irrompe nella casa e viene rapito, insieme ad altri oggetti e animali: così si avviano le sue peripezie da muto spettatore. Relegato in una caverna, la madre dei briganti racconta la fiaba di Amore e Psiche. Dopo alcune disgrazie della aiutante ella madre, Charite, Lucio passa da uno spietato padrone all’altro e cerca di scampare a vari pericoli. Succede anche che Lucio, in mano all’ortolano, trascorre ore di ozioso mentre il poveruomo fatica. Dopo altre peripezie, al servizio dapprima di un soldato, poi di un cuoco e di un pasticcere, una matrona si innamora di Lucio e passa notti di delizie. Il padrone, venuto a conoscenza di quei mostruosi amplessi, destina Lucio a una esibizione pubblica con una donna condannata dal governatore, insieme ad alcune belve feroci. E’ un altro squarcio sulla depravazione umana. Fugge per la strada di Cencrea, dove invoca la dea Iside chiedendole la restituzione della sua forma umana. Con la protezione della dea egli dovrà partecipare alla cerimonia in suo onore e mangiare una corona di rose. Così, dopo aver ottenuto la forma umana, Lucio si fa iniziare ai misteri di Osiride e diventa gran sacerdote della divinità.

Personaggi e Amore e Psiche

Lucio è animato da un’incontenibile curiositas, che lo mette in diretto confronto con il mondo esterno. La caverna dove i briganti nascondo la loro refurtiva diventa la caverna/luce/prigione che troviamo in Platone, anch’essa metafora del percorso verso la vera conoscenza, ed è presente anche nel racconto di Amore e Psiche. L’incantevole fanciulla Psiche era oggetto di invidia delle sorella, ma anche di Venere. La dea tenta di vendicarsi dell’inconsapevole rivale chiedendo a suo figlio di farla innamorare del più brutto e peggiore degli uomini, ma è proprio lui ad innamorarsene, che la incontra di nascosto solo di notte, con il favore delle tenebre, a condizione che ella non veda mai il volto del suo divino marito. Non solo lei, ma anche le sorelle vogliono sapere chi sia questo misterioso sposo. Una notte la fanciulla, dapprima si punge con una delle frecce di Cupido, poi alla luce di una lampada ammira la sua bellezza. Come nel caso di Lucio, una disattenzione condanna Psiche: una goccia d’olio della lampada cade sulla spalla, lo sveglia e rompe l’incantesimo. Così inizia il suo travagliato percorso di redenzione. A deciderne le modalità e la durata è sua suocera, Venere, finché Psiche, che ha resistito a tutte le prove, riceve il perdono e sposa Cupida/Amore. Il racconto è una sorta di replica e di anticipazione della vicenda di Lucio: sia lui sono animati da un’analoga e costosa curiositas e che il prezzo d essa sono tutte le prove cui entrambi sono sottoposto. Lucio nella forma umana diventa una vera propria iniziazione religiosa: la curiositas, deleteria perché finisce per imprigionarlo nel corpo di un asino, è anche salvifica perché attraverso l’esperienza del male, sviluppa le virtù della sopportazione e della speranza, ma anche della fede nel potere della divinità e così riesce a salvarsi.

Stile

Per quanto riguarda la sintassi, Apuleio predilige le costruzioni ipotattiche. Sono frequenti gli ablativi assoluti che contribuiscono a rendere agile il periodo e veloce la narrazione. Molto vario è il lessico: l’autore, oltre a esprimersi con un linguaggio classico, attinge molto al lessico arcaico della commedia. Virtuoso del lessico, parole esotiche e straniere, provenienti da idiomi nordafricani, riempiono i testi di Apuleio, maestro del gioco di volteggio, ovvero del passaggio da una lingua all’altra (greco e latino). Per quanto riguarda lo stile, prende a modello i canoni della Seconda sofistica e nel romanzo fanno da intermezzo una serie di favole milesie. L’elemento religioso si mescola con quello filosofico e traspare nella vita di tutti i giorni. Per quanto riguarda l’oratoria, di notevole pazienza argomentativa e dirompenti colpi di scena, riprende da un lato quella ciceroniana, da un'altra: la Senecana. Il romanzo, che si differenzia dal poema, interamente in prosa, presenta l’elemento avventuroso con un intento filosofico-religioso.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contesto storico e culturale in cui visse Apuleio?
  2. Apuleio nacque intorno al 125 a Madaura e morì circa nel 1970. Studiò a Cartagine e Atene, rappresentando la Seconda sofistica e avvicinandosi al medioplatonismo. Viaggiò in Libia, Roma e Oriente ellenistico, e fu assolto da un processo per magia, diventando sacerdos provinciae.

  3. Quali sono le opere principali di Apuleio e i loro temi?
  4. Le opere principali di Apuleio includono "Le Metamorfosi", "De Deo Socratis", "De Platone et eius dogmate", "De Mundo", "Apologia" e "Florida". I temi spaziano dalla magia, filosofia, religione, cosmologia, etica platonica, e oratoria.

  5. Qual è il significato del romanzo "Le Metamorfosi" di Apuleio?
  6. "Le Metamorfosi" è un romanzo che intreccia favole erotiche e fantastiche, con il protagonista Lucio che si trasforma in asino. È una metafora del percorso verso la vera conoscenza e include elementi di magia e filosofia.

  7. Come Apuleio descrive il concetto di demone nel "De Deo Socratis"?
  8. Nel "De Deo Socratis", Apuleio descrive un universo diviso tra un mondo materiale e un sommo etere divino. I demoni sono potenze intermedie che guidano l'uomo verso la conoscenza del sommo bene, come il demone interiore di Socrate.

  9. Qual è lo stile letterario di Apuleio e come si manifesta nelle sue opere?
  10. Apuleio utilizza una sintassi ipotattica con ablativi assoluti, un lessico vario che include termini arcaici e stranieri. Il suo stile è influenzato dalla Seconda sofistica, mescolando elementi religiosi e filosofici, con un oratoria che riprende modelli ciceroniani e senecani.

Domande e risposte