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Concetti Chiave

  • La nona satira di Orazio, scritta in esametri, prende di mira il garrulus, un chiacchierone inopportuno, con un tono simile a una commedia.
  • Orazio ironizza sul seccatore mentre cammina lungo la via Sacra per visitare un amico malato, mostrando il suo stile di vita pacato e misurato.
  • Il dialogo tra Orazio e il garrulus include riflessioni sul circolo di Mecenate e sulla mancanza di competizione tra i suoi membri.
  • Il garrulus si vanta delle sue capacità poetiche, ma Orazio sottolinea le differenze rispetto alla sua poesia, caratterizzata da brevità ed eleganza.
  • Nonostante l'insistenza del seccatore, Orazio mantiene il controllo e l'ironia, offrendo un esempio positivo di moderazione e misura.

La satira del seccatore

La nona satira di Orazio tratta del garrulus, o seccatore, ovvero una persona che chiacchiera sempre di cose talvolta anche inopportune. è scritta in esametri, ha una forma dialogica e sembra quasi una commedia, poiché Orazio si prende gioco di questo personaggio. La dinamica della satira è molto simile alla quinta (che tratta del tema del viaggio) e fa importanti riferimenti al circolo di Mecenate. Mentre Orazio sta camminando lungo la via Sacra a Roma, per andare a visitare un amico malato, che abita negli orti di Cesare (appezzamento di terra che Cesare lasciò nel testamento al popolo romano)viene raggiunto dal garrulus. Inizialmente il seccatore chiede ad Orazio com'è Mecenate, in quanto lui ne ha solo un'immagine superficiale che corrisponde a ciò che si dice a Roma di lui; inoltre domanda com'è l'ambiente all'interno del circolo. Orazio con tono pacato risponde "Est Lucus unicuique suus", ossia ognuno ha il suo posto e nessuno cerca di prevalere sull'altro. Questo significa che non solo sono tutti amici nel circolo, ma che non c'è alcuna concorrenza fra loro, in quanto nelle loro opere trattano di temi diversi (per esempio mentre Virgilio celebra la grandezza di Roma nell'Eneide e il tema del lavoro nelle Georgiche, Orazio si dedica alla sfera privata dell'uomo).Il seccatore si vanta anche delle sue doti poetiche, che tuttavia non corrispondono alla Brevitas, al Labor limae e all' eleganza formale, presenti invece nella poesia oraziana, e che sono riprese dal poeta greco Callimaco. Orazio, senza mai perdere la calma, fa dell'ironia sulle parole del garrulus, illudendolo di poter entrare nel circolo; Il garrulus quindi conclude il suo discorso dicendo:" Nil sine magno vita labore edit mortalibus", ossia: "la vita senza una grande fatica non concede niente ai mortali".
Con ciò promette di impegnarsi e di fare di tutto per poter entrare nel circolo. Dopo questo giro di parole arriva al motivo per il quale ha fermato Orazio, chiedendogli di intercedere e mettere una buona parola per lui presso Mecenate. Nonostante Orazio sia stato interrotto nel cammino da questo personaggio insistente, non perde mai la calma, anzi ne parla in modo rassegnato e ironico, mostrando al lettore un esempio di vita che sarebbe meglio non seguire e mettendola a confronto con la sua reazione mite all'insistenza del seccatore. Infine rimane sempre dentro il limite del Modus, ovvero la misura, il limite, che egli stesso si è dato.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale della nona satira di Orazio?
  2. La nona satira di Orazio tratta del garrulus, o seccatore, una persona che chiacchiera incessantemente di argomenti talvolta inopportuni, e Orazio si prende gioco di questo personaggio con tono ironico.

  3. Come descrive Orazio il circolo di Mecenate al seccatore?
  4. Orazio descrive il circolo di Mecenate come un luogo dove ognuno ha il suo posto e non c'è concorrenza tra i membri, poiché trattano temi diversi nelle loro opere.

  5. Qual è la reazione di Orazio all'insistenza del seccatore?
  6. Orazio mantiene la calma e risponde con ironia, mostrando un esempio di vita da non seguire e confrontandolo con la sua reazione mite e misurata.

Domande e risposte