Concetti Chiave
- Orazio, nato a Venosa, era amico di Virgilio e parte del circolo di Mecenate, preferiva una vita ritirata in campagna.
- Di origini umili, grazie al talento e all'educazione ricevuta, Orazio si trasferisce a Roma per studiare con i migliori maestri.
- Scrisse opere celebri come "Carpe diem" e teorizzò il "locus amoenus", promuovendo la felicità nel presente e l'equilibrio nella vita.
- Orazio si dedica alla satira, componimenti in esametri, con uno stile armonico e proporzionato, influenzato dall'ispirazione e dall'arte.
- La sua poesia, unione di "ars" e "ingenium", mira a lasciare un'eredità eterna, celebrando la Roma immortale.
Orazio
Nato a Venosa, cittadina in Basilicata, amico di Virgilio, anche lui fa parte del circolo di Mecenate. Non ama la mondanità e mettersi in mostra, sta dietro le quinte e si ritira spesso in una villa in campagna. Ciò probabilmente è dovuto al fatto che aveva umili origini. Era cresciuto grazie al suo talento e di ciò era fiero: era figlio di un liberto che teneva molto all’istruzione del figlio e voleva che emergesse attraverso lo studio (per questo si erano trasferiti a Roma). Studia con i migliori maestri del tempo con un’educazione rigida e racconta di aver studiato da un insegnante che bacchettava sulle mani molto forte chi non studiava. Partecipa alle guerre civili e come molti giovani sognatori del tempo parteggia per i cesaricidi che rappresentano i valori repubblicani. Dopo la guerra ritorna a Roma e incontra Mecenate e diventano grandi amici. Secondo quello che scrivono Svetonio e altri autori successivi le loro case erano vicine e forse furono anche sepolti vicini. Mecenate gli regalò una villa in campagna dove amava ritirarsi e scrisse le opere più importanti. Virgilio è un poeta di corte per appoggiare ed esaltare la politica augustea. Orazio è più d’istinto repubblicano anche se è in linea coi principi di Augusto e tiene molto alla propria libertà. Scrive il Carpe diem: cogliere l’attimo significa godere anche nel presente e non rimandare la felicità al futuro. Orazio è teorico del locus amoenus.
Tutti gli altri autori hanno preso spunto da questo. Est modus in rebus: c’è un modo nelle cose, Orazio non ama gli estremi, ritiene che ci debba sempre essere un punto di confronto, un giusto mezzo, una misura in ogni situazione. La ricerca del giusto mezzo fa di lui un personaggio equilibrato. Il giusto mezzo diventa mediocrità dorata: a suo parere occorre nella vita accettare ed essere contenti della propria situazione e dei propri traguardi, perché l’accettazione di sé e dei propri traguardi rende felici. C’è appoggio alla politica augustea, filosoficamente insegna a godere delle piccole cose, magari in campagna, non insegna come Virgilio a coltivare la terra ma l’anima. Scrive anche le Satire, componimenti in esametri. Dante nel 1300 lo definisce satiro, ciò vuol dire che probabilmente, in particolare nel medioevo, erano le Satire le opere più apprezzate (oggi la più conosciuta è il carpe diem). Orazio aveva chiamato le satire Sermoni, discorsi morali. Dante lo colloca nel Limbo con Virgilio, Omero, Lucano e Ovidio. Dice dante ‘sesto tra cotanto senno’: vuol dire che lo ritiene tra i più importanti poeti del tempo. Satira significa critica della società del suo tempo (non le ha inventate Orazio). Quintiliano afferma che satura tota nostra est (è tutta romana mentre per tutti gli altri generi c’era una base greca)
La satira nacque a Roma con Lucilio perché satura lanx era un piatto con varie primizie da offrire agli dèi. La satira deve essere varia nello stile e con novità. Lucilio era un aristocratico e fu duro nella critica alla sua classe. Orazio non nasce nobile, non può permettersi di criticare più di tanto la classe sociale superiore che lo finanzia quindi la sua satira è più velata Lo stile di Orazio è bello nel senso classico del termine: armonico, c'è un senso di proporzione tra le parole. Sono caratteristiche che troviamo in ogni opera di Orazio, però c'è anche profondità di contenuto. Racconta il suo modo di scrivere in una lettera: ars poetica. La indirizza alla famiglia dei Pisoni. La poesia per lui deve essere l'unione di ars(studio volontà dell'incanalare l’arte nel giusto modo) e ingenium (predisposizione all’arte poetica. ispirazione momentanea e il contenuto). Per arte intende il labor limae: il poeta ha un'ispirazione e poi revisiona, lavora di lima. Quando parla di poesia eternatrice Orazio non parte con una riflessione sul suo lavoro. Ho lasciato un monumento più duraturo del bronzo. Dice che lui non morirà mai del tutto e c’è anche l'idea dell'eternità di Roma.
Domande da interrogazione
- Dove è nato Orazio?
- Chi era l'amico di Orazio?
- Quali erano le origini di Orazio?
- Cosa significa "Carpe diem"?
- Qual è il genere letterario principale di Orazio?
Orazio è nato a Venosa, in Basilicata.
L'amico di Orazio era Virgilio.
Orazio era nato da umili origini.
"Carpe diem" significa "cogli l'attimo" o "goditi il momento".
Il genere letterario principale di Orazio è la satira.