Concetti Chiave
- L'eredità di Cesare portò ad una complessa spartizione del potere tra Ottaviano e Antonio, culminata nel secondo triumvirato del 43 a.C., che formalizzò la loro autorità per combattere i cesaricidi.
- Le tensioni tra Ottaviano e Antonio, accentuate da divergenze politiche e alleanze, portarono alla loro rottura e alla guerra contro Cleopatra, conclusa con la vittoria di Ottaviano nella battaglia di Azio.
- Ottaviano instaurò il principato, evitando titoli eccessivi, e ricevendo dal Senato il titolo di Augustus, centralizzando il potere attorno alla sua figura e introducendo riforme amministrative e religiose.
- Sotto il principato di Augusto, l'esercito si trasformò in una forza professionale, con un forte legame personale al princeps, consolidando la stabilità politica attraverso il consenso e le riforme.
- Nell'età augustea, la lingua poetica si distinse dalla tradizione arcaica, emergendo come strumento moderno e influenzando sia la prosa che i futuri sviluppi letterari, con Virgilio come figura centrale.
L'eredità di Cesare
La morte di Cesare non significò l'automatica restaurazione della Repubblica. Per disposizione testamentaria Cesare adottò e fece suo erede Ottaviano, i fautori della repubblica pensarono così di servirsi di lui per opporsi ad Antonio, fidato luogotenente di Cesare in netto contrasto contro il senato. Per questo motivo gli vennero attribuiti privilegi straordinari tra i quali l'imperium di propertore e il diritto di chiedere il consolato prima dell'età legale.
Il tentativo di restaurazione senatoria si rivelò tuttavia impraticabile. Nonostante fossero diffidenti l'uno dell'altro e abbastanza ostili, Ottaviano e Antonio giunsero infine ad un accordo. Il patto del secondo triumvirato fu sancito a Bologna alla fine del 43 a.C. e nell'illegalità più assoluta i tre decisero di spartirsi il potere. I poteri dei triumviri furono questa volta ratificati da un plebiscito che riconosceva loro per 5 anni un potere pari a quello dei consoli per condurre la guerra contro i cesaricidi. Prima che gli eserciti di Antonio e Ottaviano sconfiggessero Bruto e Cassio questi ultimi vennerò dichiarati nemici pubblici. Sconfitti i cesaricidi si ripropose il problema della convivenza fra due leaders che puntavano chiaramente al controllo del potere e presto fecero la loro comparsa i primi contrasti. Prossimi alla rottura definitiva i due si ritrovarono a Brindisi per ridefinire il precedente accordo triumvirale; Lepido venne emarginato e Antonio ebbe il controllo dell'oriente romano mentre Ottaviano esercitò il suo potere sull'occidente conducendo una guerra vittoriosa contro Sesto Pompeo, che aveva raccolto che aveva raccolto attorno a sè esiliati e disperati mettendo a repentaglio la regolarità dei rifornimenti alimentari a Roma. Le politiche di Antonio e Ottaviano si differenziarono in modo sempre crescente. In Oriente Antonio continuò la politica di accordo con i potenti locali e creò un sistema di alleanza che ebbe come fulcro l'Egitto romanizzato di Cleopatra dalla quale Antonio ebbe dei figli. Ottaviano invece si propose come il paladino delle tradizioni e delle istituzioni romane per scongiurare la prospettiva della decadenza morale. Intorno a questa idea Ottaviano riuscì a coagulare un vastissimo consenso e con l'aiuto di Mecenate riuscì a coivolgere nel suo progetto una vasta rappresentanza di intellettuali delle nuove generazioni. Il risultato politico immediato si tradusse nelle prime manifestazioni di consensum universorum che di fatto portarono alla rottura definitiva tra i triumviri. Così nel 32 a.C. il senato dichiarò Antonio decaduto dai suoi poteri e fu dichiarata guerra a Cleopatra, che formalmente era una guerra contro l'Egitto. La battaglia navale di Azio segnò la vittoria finale di Ottaviano che trasformò l'Egitto in provincia romana e l'affidò all'amico e poeta Cornelio Gallo.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il ruolo di Ottaviano dopo la morte di Cesare?
- Come si è evoluto il potere di Ottaviano fino a diventare Augusto?
- Quali furono le principali riforme di Augusto durante il suo principato?
- In che modo la lingua poetica si è evoluta durante l'età augustea?
- Qual è stato l'impatto della successione di Tiberio sul principato?
Dopo la morte di Cesare, Ottaviano fu adottato come erede e utilizzato dai fautori della repubblica per opporsi ad Antonio. Ottaviano e Antonio, nonostante le loro differenze, formarono il secondo triumvirato per spartirsi il potere.
Dopo aver sconfitto Antonio, Ottaviano non assunse cariche vistose ma mantenne il titolo di console con pieno imperium. Il senato gli conferì il titolo di Augustus, segnando l'inizio del suo principato e la personalizzazione del potere.
Augusto attuò riforme per restaurare sacerdozi e riti pubblici, regolamentare il lusso, il celibato e l'adulterio, e si appoggiò a poeti e letterati per celebrare Roma e mantenere il consenso politico.
La lingua poetica si emancipò dalla tradizione arcaica, diventando uno strumento moderno con una propria fisionomia. I poeti augustei, come Virgilio, influenzarono la lingua moderna, abbandonando forme arcaiche e introducendo nuove forme lessicali.
La successione di Tiberio, figlio adottivo di Augusto, inaugurò una trasmissione del potere inusuale, trasformando il principato in una dinastia e assicurando la stabilità istituzionale del regime.