Concetti Chiave
- Lo Ius Honorarium fu introdotto dai magistrati romani per decisioni più giuste, derogando allo ius civile su richiesta delle parti e durante l'anno di carica.
- Questo sistema giuridico includeva iudicia imperio continentia e regolava le stesse materie dello ius civile con criteri diversi, attraverso edicta annuali dei magistrati.
- La Lex Cornelia de edicta praetorum era un importante editto che limitava i pretori, pur senza sanzioni per violazioni.
- Il diritto romano comprendeva legis actiones dichiarative ed esecutive, con fasi in iure e apud iudicem per il procedimento giurisdizionale.
- Lo Ius Honorarium facilitava le manomissioni dei servi e tutelava diritti come possesso e garanzia, anche se compiuti in modo non formale.
Ius honorarium
Il Praetor Urbanus cominciò ad avvalersi del suo imperium adottando decisioni più giuste e attuali, derogando così allo ius civile, sempre su richiesta delle parti (1°requisito richiesto) e entro l’anno di carica (2°). Queste sue iniziative portarono al progressivo ricorso, da parte sua, ai c.d.iudicia imperio continentia, cioè regole di giudizio con le quali egli indirizzava le liti tra cittadini ad una decisione del giudice facendo ricorso che dovevano contenere l’indicazione del giudice cui era rimessa la decisione sulla controversia.
Altre caratteristiche
Il diritto romano ebbe due tipi di legis actiones: dichiarativo, (legis actio per sacramentum), in cui il compito del giudice era quello di accertare se la condanna doveva essere accettata o respinta; esecutivo, (l.a.per manus iniectionem), in cui il giudice doveva affrontare i mezzi esecutivi predisposti dal diritto per soddisfare la pretesa dell’avente diritto. Si distinguevano: la fase in iure, dove l’attore conduceva davanti al magistrato il convenuto, anche con la forza e si concludeva con la litiscontatio, con cui si intimava ai testimoni di essere corretti nella deposizione; poi la fase apud iudicem, con cui il giudice emetteva la sentenza dopo aver esaminato anche le prove. Nel procedimento per formulas, l’attore si trovava davanti al convenuto comparso dietro invito, ed esponeva la sua pretesa. Il magistrato, sulla base della discussione, poteva decidere: in favore dell’attore o convenuto, qualora ritenesse fondati gli argomenti dell’uno (pars pro actor) o dell’altro (pars pro reo). Il procedimento apud iudicem, si svolgeva poi davanti al giudice che emetteva la sentenza in senso stretto, che poteva essere di assoluzione o condanna (pecuniaria). Gli elementi essenziali del giudizio erano:- l’intentio, ovvero la formulazione della pretesa dell’attore
- i soggetti del rapporto controverso
- l’atto illecito commesso
Clausola accidentale fu la demonstratio, i fatti della questione. L’opera riformatrice dello Ius Honorarium, e particolarmente dello Ius Praetorium, fu: in ordine ai soggetti giuridici, si facilitarono le manomissioni dei servi, che potevano compiere atti giuridici. Le manumissiones valide furono quelle compiute in 3 modi (testamentu, censu, vindicta) e tutelate dal praetor anche se fatte in modo non formale (per epistola o inter amicos); il possesso, depositum e commodatum, cioè diritti di godimento e garanzia (restituzione in buone condizioni, vendita di merce sana).
Domande da interrogazione
- Che cos'è lo Ius Honorarium?
- Qual è il ruolo del Praetor Urbanus nello Ius Honorarium?
- Quali sono le caratteristiche principali delle legis actiones nel diritto romano?
- Come si svolgeva il procedimento per formulas?
- Quali riforme furono introdotte dallo Ius Honorarium riguardo ai soggetti giuridici?
Lo Ius Honorarium è un sistema di norme introdotto dai magistrati romani dopo il 367 a.C., che derogava allo ius civile per adottare decisioni più giuste e attuali, basandosi su edicta e iudicia imperio continentia.
Il Praetor Urbanus utilizzava il suo imperium per indirizzare le liti tra cittadini verso una decisione del giudice, adottando regole di giudizio che derogavano allo ius civile.
Le legis actiones si dividevano in dichiarative, per accertare la condanna, ed esecutive, per affrontare i mezzi esecutivi. Si articolavano in due fasi: in iure e apud iudicem.
Nel procedimento per formulas, l'attore esponeva la sua pretesa davanti al convenuto e al magistrato, che decideva in favore dell'attore o del convenuto. La sentenza veniva poi emessa dal giudice.
Lo Ius Honorarium facilitò le manomissioni dei servi, permettendo loro di compiere atti giuridici, e regolò diritti di godimento e garanzia come il possesso, depositum e commodatum.