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Concetti Chiave

  • Lo ius publicum era composto da leges publicae populi romani, deliberazioni comiziali distinte da quelle del sistema dello ius civile vetus.
  • Le leggi si dividevano in praescriptio, rogatio e sanctio, ognuna con ruoli specifici nel processo legislativo romano.
  • Esistevano tre tipi di leggi: leges imperfecte, minus quam perfecte e perfecte, con diverse conseguenze legali per le violazioni.
  • Il processo criminale romano era articolato in due fasi: l'anquisitio e la rogatio, con la possibilità di assoluzione o condanna.
  • Le quaestiones perpetuae, inchieste regolari guidate dal praetor peregrinus, divennero fondamentali nel perseguire crimini come malversazione e abuso di potere.
In questo appunto si spiega il concetto dello ius publicum. Il riconoscimento dei comitia centuriata come assemblea costituente dette luogo all’inclusione, tra le fonti dell’ordinamento statale romano, delle leges publicae populi romani. Esse erano tutte le deliberazioni comiziali e si mantennero estranee al sistema dello ius civile vetus.

Lo ius publicum

Queste furono denominate ius publicum, ovvero regolamento normativo posto da una lus Publicum, distinte in centuriate e tributae. Il progetto di legge era affisso nel Foro. Ciascuna l.p. si divideva in 3 parti:
  1. praescriptio, cioè una parte introduttiva del testo della legge che comprendeva il nome della legge, del magistrato proponente, data di approvazione e l’assemblea che aveva approvato la legge.
  2. rogatio, cioè al testo della proposta di legge.
  3. sanctio che chiudeva il testo della lex, che era una clausola con la quale si inseriva la nuova legge all’interno dell’ordinamento giuridico romano regolando i rapporti tra la nuova legge e il precedente diritto pubblico.

La differenza con la sanzione e che essa era una conseguenza sfavorevole nei confronti di chi avesse violato il comando della rogatio. Le l.p. avevano un’efficacia temporalmente illimitata. Non esisteva l’istituto dell’abrogazione esplicita ma, qualora sostituite da un’analoga legge, erano sospese a tempo indeterminato. I romani conoscevano 3 tipi di leggi:

  1. leges imperfecte, che avevano un comando non accompagnato da sanzioni per eventuali inosservanze.
  2. leges minus quam perfecte, che avevano una sanzione la quale però non rendeva nullo l’atto effettuato contro il comando normativo.
  3. leges perfecte erano quelle ideali, perché contenevano sia il comando sia la sanzione sia rendeva inutilizzabile l’atto illecito. Particolari leggi disciplinarono la coercitio, spettante ai magistrati cum imperio, esposta a facili eccessi, subì importanti limitazioni legislative.

Il processo criminale fu diviso in due fasi:

  1. quella dell’anquisitio (inchiesta) che si svolgeva davanti al popolo e richiedeva almeno tre udienze, cioè imputazione dell’accusa, difesa dell’imputato e l’esame delle prove. Essa si chiudeva con un decretum di assoluzione o condanna.
  2. In quest’ultimo caso era convocata il comitio per la rogatio, per decidere la conferma o no della condanna.

Il processo comiziale entrò in crisi, sostituito da un nuovo tipo di processo criminale, le quaestiones. Il senato organizzava queste inchieste straordinarie (quaestio extra ordinem) in ordine ai reclami più insistenti delle comunità provinciali. Esso nominò commissioni di recuperatores presiedute da un magistrato, che giudicavano se i richiedenti avessero diritto a recuperare il maltolto. Questo sistema aprì la strada ad una quaestio regolare e permanente, la c.d. quaestio perpetua, la cui presidenza, rinnovata annualmente, fu affidata al praetor peregrinus coadiuvato da un certo numero di giurati estratti a sorte. Essa fu una tappa fondamentale perché: prefigurò il crimen da perseguire; la sanzione da irrogare (per ora la sola restituzione del maltolto) e fissò con esattezza una certa procedura da seguire, ammettendo qualsiasi cittadino a promuovere una accusatio. Ciò fu regolato da numerose leges, che fissarono i criteri per la scelta dei giudici e determinarono le figure criminose da perseguire. I crimina previsti dalle lus Publicum e da queste dichiarate perseguibili mediante quaestiones perpetuae furono essenzialmente:

  1. i crimen repetundarum, cioè malversazione dei magistrati nei confronti delle province;
  2. maiestatis, abuso di potere dei magistrati;
  3. vis, uso della violenza fisica per impedire il libero svolgimento delle funzioni statali;

Ius Publicum articolo

Il processo iniziava da una delatio nominis, ovvero una denuncia del presunto reo fatta al presidente della quaestio da un privato che se ne assumesse la responsabilità. ius publicum romanoLa delatio si trasformava poi in accusatio, quando l’accusatore produceva prove documentali e testimoniali e viceversa l’accusato. L’altercatio si concludeva con le arringhe di riepilogo e, se il consilium diceva di avere le idee chiare, si procedeva alla votazione finale (absolvo o condemno).

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo dei comitia centuriata nel contesto dello ius publicum?
  2. I comitia centuriata furono riconosciuti come assemblea costituente, portando all'inclusione delle leges publicae populi romani tra le fonti dell'ordinamento statale romano, mantenendosi estranee allo ius civile vetus.

  3. Come si strutturava una lex publicae?
  4. Una lex publicae si divideva in tre parti: la praescriptio, che includeva dettagli come il nome della legge e la data di approvazione; la rogatio, che era il testo della proposta di legge; e la sanctio, che regolava l'inserimento della nuova legge nell'ordinamento giuridico romano.

  5. Quali erano i tipi di leggi conosciuti dai romani?
  6. I romani conoscevano tre tipi di leggi: leges imperfecte, senza sanzioni per inosservanze; leges minus quam perfecte, con sanzioni che non annullavano l'atto illecito; e leges perfecte, che includevano comando, sanzione e rendevano inutilizzabile l'atto illecito.

  7. Come si svolgeva il processo criminale romano?
  8. Il processo criminale era diviso in due fasi: l'anquisitio, un'inchiesta davanti al popolo con almeno tre udienze, e la rogatio, dove il comitio decideva sulla conferma della condanna. Successivamente, il processo comiziale fu sostituito dalle quaestiones.

  9. Quali crimini erano perseguiti tramite le quaestiones perpetuae?
  10. I crimina perseguiti tramite le quaestiones perpetuae includevano il crimen repetundarum (malversazione dei magistrati), maiestatis (abuso di potere) e vis (uso della violenza per impedire le funzioni statali).

Domande e risposte