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Concetti Chiave

  • Floro scrisse un compendio dell'opera di Livio, organizzando la storia di Roma secondo le quattro età dell'uomo e caratterizzando l'opera più come encomiastica che storica.
  • Marco Giuniano Giustino creò un'epitome delle Historiae Philippicae di Pompeo Trogo, facilitando l'accesso scolastico a un'opera di grande mole.
  • Marco Cornelio Frontone, noto per il suo stile arcaizzante, influenzò Marco Aurelio attraverso un epistolario che sopravvive in parte in un codice palinsesto.
  • Le Noctes Atticae di Aulo Gellio sono una raccolta disordinata di informazioni erudite, che conservano preziosi frammenti di autori latini e greci.
  • La poesia del II secolo d.C. è caratterizzata da composizioni brevi, un lessico ricco di diminutivi, e sperimentalismo metrico, con autori come Settimio Sereno e Anniano Falisco.

La prosa e la poesia nel II secolo d.C.

Floro (I-II secolo d.C.) scrive una sorta di compendio dell’opera di Livio (Epitoma de Tito Livio, in due libri), ricorrendo anche a fonti esterne (come, per esempio, Cesare e Sallustio) e organizzando la storia di Roma in base a un confronto con le quattro età dell’uomo: la monarchia è l’infanzia di Roma, la prima Repubblica è l’adolescenza, la tarda Repubblica e l’età delle grandi conquiste sino all’epoca di Augusto coincidono con la maturità, mentre dopo di essa inizia la vecchiaia di Roma.Il rifiuto di trattare della successiva decadenza di Roma e l’augurio che Traiano sappia risollevare le sorti dell’impero denunciano il carattere encomiastico, piuttosto che storico, dell’opera.

Marco Giuniano Giustino (II-III secolo d.C.) compila un'epitome di 40 libri delle Historiae Philippicae di Pompeo Trogo (I a.C. - I d.C.), probabilmente per facilitare la fruzione scolastica di un testo di così grande mole. L’epitome di Giustino dipende dalla raccolta di estratti e riassunti più o meno ampi, ed è probabile che conservi abbastanza fedelmente la forma del testo originario.

Di Marco Cornelio Frontone (nato in Numidia nel 1oo d.C. trasferitosi a Roma e divenuto maestro dei figli adottivi di Antonino Pio, i futuri imperatori Marco Aurelio e Lucio Vero) sono andate completamente perdute le orazioni (che ne fecero il campione dello stile arcaizzante della prosa dell’epoca), ma un codice palinsesto del secolo VI d.C. ha conservato parte dell’epistolario e una serie di brevi trattati pure in forma epistolare.
Nell’Ad M.Antoninum de orationibus (del 163 o del 175 d.C), per esempio, Frontone cerca di dissuadere il giovane Marco Aurelio dal proposito di abbandonare la retorica e di dedicarsi agli studi filosofici; per fare ciò, mostra a quali scelte stilistiche "aberranti” fossero giunti Seneca e Lucano nel tentativo di conformare la propria Lingua alla sapientia filosofica.
Le Noctes Atticae di Aulo Gellio (123-130 d.C-180 d.C.), pubblicate poco dopo il 177 d.C., si compongono di ti libri (di cui l’ottavo è interamente perduto) in cui l’autore ha rifuso, senza alcun ordine programmatico, una de di informazioni erudite, letterarie, grammaticali e antiquarie (di qualunque genere). Sono interessanti sopratutto le discussioni di argomenti letterari, in occasioni delle quali Gellio non manca di riportare (e, dunque, di conservare spesso come unico testimone) preziosi frammenti di autori della letteratura latina arcaica (come pure di originari testi greci).

La poesia del II secolo d.C. mostra caratteristiche costanti nei diversi autori: predilezione per la composizione breve e d’occasione (talora di argomento futile), accurata selezione del lessico (ricco di diminutivi e vezzeggiativi), sperimentalismo metrico.
Settimio Sereno,Annio Finto (da non confondere con lo storico) e Anniano Falisco furono i migliori rappresentanti di questa tendenza, ma anche l’imperatore Adriano diede discrete prove poetiche. Sebbene non sia esistita una vera e propria “scuola’, è invalsa la prassi di definire poetae novelli tutti gli esponenti di questo modo di poetare.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale dell'opera di Floro?
  2. L'opera di Floro è un compendio della storia di Roma, organizzata in base alle quattro età dell'uomo, con un carattere encomiastico piuttosto che storico.

  3. Qual è l'obiettivo dell'epitome di Marco Giuniano Giustino?
  4. L'epitome di Giustino mira a facilitare la fruizione scolastica delle Historiae Philippicae di Pompeo Trogo, mantenendo abbastanza fedelmente la forma del testo originario.

  5. Qual è il contributo di Marco Cornelio Frontone alla prosa del II secolo d.C.?
  6. Frontone è noto per il suo stile arcaizzante e per le sue lettere, in cui cerca di dissuadere Marco Aurelio dall'abbandonare la retorica per la filosofia, criticando le scelte stilistiche di Seneca e Lucano.

  7. Quali sono le caratteristiche principali della poesia del II secolo d.C.?
  8. La poesia del II secolo d.C. si caratterizza per la predilezione per composizioni brevi e d'occasione, un'accurata selezione del lessico e sperimentalismo metrico, con rappresentanti come Settimio Sereno e l'imperatore Adriano.

Domande e risposte