Concetti Chiave
- Plauto, noto commediografo romano, utilizzò diversi nomi durante la sua carriera, legati alla sua attività teatrale e alle caratteristiche personali.
- Nato a Sàrsina, iniziò a scrivere commedie durante la seconda guerra punica, con opere che auguravano vittoria ai Romani.
- Le sue opere principali sono commedie palliata, di cui ci sono giunte 20 intere e una frammentaria, la Vidularia.
- Le trame delle sue commedie si rifanno a modelli greci e latini, caratterizzate da intrecci complessi e personaggi convenzionali.
- Plauto usava la tecnica della contaminatio, mescolando più commedie di Menandro per arricchire le sue trame.
Tito Maccio Plauto (254-184 a.C.)
I tria nomina del cittadino romano (prenome, gentilizio, cognome) probabilmente egli ha utilizzato in momenti diversi della sua carriera nomi differenti, prima Maccus e poi Plautus
Tito: prenome italico
Maccio: rimanda al termine ‘maccus’, derivatogli dalla sua attività di attore di atellane
Plauto: ‘plautus’ colui che ha i piedi piatti o le orecchie lunghe e penzoloni
Vita e datazione delle opere
Nacqua a Sàrsina, ai quei tempi compresa nell’Umbria, oggi in RomagnaIniziò l’attività di commediografo a partire almeno dagli anni della seconda guerra punica, come si deduce dall’augurio che nella Cistellaria il poeta rivolge ai Romani per la vittoria sui Cartaginesi
Plauto si dedica alla realizzazione della commedia palliata.
Abbiamo 21 commedie di cui ce ne rimangono 20 intere e 1 frammentaria (la Vidularia, la commedia del bauletto)
Inizialmente si pensava che le commedie di Plauto fossero circa 130, Marco TerenzioVarrone circa 150 anni dopo la sua morte dovette studiare le sue commedie e studiando si accorse che in realtà non appartenevano tutte a Plauto, le commedie vennero definite ‘’varroniane’’
Datazione certa di sole due opere; lo Stichus (200 a.C.) e lo Pseudolus (191 a.C.), inlotre è possibile collocare le Bacchides e la Casina nell’ultimo periodo di vita del poeta sulla base di alcuni riferimenti ai culti bacchici proibiti nel 186 a.C.
Le trame delle commedie
Modelli per le commedie Plautine: - Commedia nuova di Menandro: da lui riprende la peripezia dei personaggi, i protagonisti, il topos della stroia d’amore ostacolata, la risoluzione attraverso agnizione -L’atellana: da cui riprende i tipi fissi e la comicità grossolana -Fescennini: da cui riprende la comicità salace e talvolta volgareLe trame plautine sono quelle tipica della commedia greca, intrecci molto complicati ma anche molto ripetitivi, in cui incorrono situazioni e personaggi convenzionali
16 commedie su 20: medesima struttura fondamentale della trama
Troviamo un’adulescens innamorato di una donna e ostacolato nel suo amore, l’ostacolo spesso viene rappresentato da impedimenti di carattere familiare o sociale, il servus callidus crea espedienti ingegnosi per turlupinare gli antagonisti del giovane innamorato, il padre è il lenone cinico e arrogante
Plauto complica molto le trame attraverso la tecnica della CONTAMINATIO: prende più commedie di Menandro e le mischia tra di loro
Domande da interrogazione
- Chi era Tito Maccio Plauto e quali nomi utilizzava nella sua carriera?
- Quante commedie di Plauto ci sono pervenute e come sono state classificate?
- Quali sono le caratteristiche principali delle trame delle commedie di Plauto?
Tito Maccio Plauto era un commediografo romano nato a Sàrsina. Durante la sua carriera, utilizzava diversi nomi: Maccus, derivato dalla sua attività di attore di atellane, e Plautus, che significa "colui che ha i piedi piatti o le orecchie lunghe e penzoloni".
Di Plauto ci sono pervenute 21 commedie, di cui 20 intere e 1 frammentaria (la Vidularia). Inizialmente si pensava che fossero circa 130, ma Marco Terenzio Varrone, studiandole, scoprì che non tutte appartenevano a Plauto, classificandole come "varroniane".
Le trame delle commedie di Plauto sono tipiche della commedia greca, con intrecci complicati e ripetitivi. Spesso presentano un giovane innamorato ostacolato nel suo amore, con un servus callidus che crea espedienti ingegnosi per aiutare il protagonista. Plauto utilizzava la tecnica della contaminatio, mescolando più commedie di Menandro.