Concetti Chiave
- Tito Maccio Plauto was a renowned Roman playwright born in Sarsina, Umbria, and known for his significant contribution to Roman comedy.
- Plauto faced financial difficulties after losing money in business ventures, leading him to work as a miller while continuing to write plays.
- His name is thought to derive from his acting style as a barefoot mime, or from his Etruscan-Umbrian origin names Plotus and Maccus.
- The authenticity of Plauto's works was debated, with Varro ultimately attributing 21 plays to him, despite claims of other lost works.
- Plauto's comedies were heavily influenced by Greek playwrights of the 4th and 3rd centuries BC, such as Diphilus, Philemon, and Menander.
Tito Maccio Plauto (258/54 – 184)
Dice un epigramma antico: “Da quando morì Plauto, la Commedia piange, la Scena è vuota; allora il Riso, il Diletto, lo Scherzo e i Ritmi innumerevoli versarono lacrime tutti insieme”.
Nato a Sarsina, in Umbria (oggi nei pressi di Forlì) si era recato da giovane a Roma vivendo al seguito di una compagnia teatrale.
Gellio, storiografo del II secolo d.C., afferma che Plauto, dopo aver perso in alcune speculazioni commerciali il denaro guadagnato in “operum artificum scaenicorum” (in attività di scrittori teatrali), ritornò a Roma in miseria, sopportando di lavorare presso un mugnaio per guadagnarsi da vivere.
Gellio ci riferisce anche che nell'inusitato ruolo di mugnaio riuscì a comporre, durante le pause consentite dal suo mestiere, alcune commedie, tra cui emergono “Saturius” (il pancia piena), “Addictus” (lo schiavo per debiti).
Scavando nella sua biografia è stato anche detto che il nome "Plautus" avrebbe tratto derivazione dal fatto che il poeta recitasse come "Planipes" (Plauto era commediante che recitava privo di calzari), nel mimo e che "Maccius" volesse alludere alle sue interpretazioni di sciocco deriso e battuto nelle atellane.
Alcuni tuttavia ritengono che sia Plotus (poi Plautus) e Maccus (poi Maccius, per analogia ai cognomi romani), fossero denominazioni originarie di estrazione etrusco-umbra.
Le Commedie
Si è molto discusso sull'autenticità delle commedie plautine. Bisogna infatti rilevare che verso la metà del II secolo d.C. sotto il nome di Plauto circolavano quasi 130 commedie. Molti vollero sfruttare la popolarità del nome imitando e falsificando alcune commedie autentiche.
A mettere luce sullo spinoso problema, furono alcuni studiosi finché Varrone fissò in 21 il numero delle commedie da attribuire a Plauto. Si è tuttavia indotti a ritenere, da testimonianze di antichi biografi che esistessero altre commedie sicuramente dello scrittore oggi perdute.
Da notare che tutte le commedie di Plauto e le fonti del teatro plautino, sono da ricercare in alcuni commediografi Greci del IV e III secolo a.C., tra cui spiccano Difilo, Filemone e Menandro.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del nome "Plauto" e cosa rappresenta?
- Quante commedie sono attribuite a Plauto secondo Varrone?
- Quali sono le fonti principali delle commedie di Plauto?
Il nome "Plauto" potrebbe derivare dal fatto che il poeta recitasse come "Planipes", cioè senza calzari, nel mimo. "Maccius" potrebbe alludere alle sue interpretazioni di sciocco nelle atellane, ma alcuni credono che siano denominazioni di origine etrusco-umbra.
Varrone ha fissato a 21 il numero delle commedie da attribuire a Plauto, nonostante circolassero quasi 130 commedie sotto il suo nome nel II secolo d.C.
Le fonti principali delle commedie di Plauto sono da ricercare in alcuni commediografi greci del IV e III secolo a.C., tra cui Difilo, Filemone e Menandro.