Stella_Del_Mattino
Habilis
2 min. di lettura
Vota 5 / 5

Concetti Chiave

  • Fedro, poeta latino di origine macedone, visse tra il 20 a.C. e il 50 d.C. e a Roma si dedicò all'insegnamento e alla scrittura.
  • Scrisse cinque libri di favole in senari giambici, ispirandosi al favolista greco Esopo, con protagonisti animali parlanti e massime morali.
  • Le favole di Fedro introdussero riferimenti all'attualità, come nella favola "Tiberio e lo schiavo zelante", differenziandosi da Esopo.
  • Non fu particolarmente apprezzato dai contemporanei per le sue origini umili, e fu ignorato da figure come Lucio Anneo Seneca.
  • Lo stile delle favole era caratterizzato da brevitas e varietas, con composizioni concise e ben strutturate che trattavano temi diversi.
Fedro - Vita e opere
Fedro fu un poeta latino vissuto, approssimativamente, tra il 20 a.C. e il 50 d.C.
Le notizie sulla vita di Fedro sono poche e frammentarie, tuttavia si sa che egli era originario della Macedonia ed era di umili origini. Giunse a Roma come schiavo e fu affrancato probabilmente da Augusto.
A Roma Fedro si dedicò all'insegnamento e scrisse, con il doppio intento di dilettare e insegnare, cinque libri di favole in senari giambici, per un totale di un centinaio di componimenti.
Per le sue umili origini, Fedro non fu particolarmente apprezzato dai suoi contemporanei: Lucio Anneo Seneca, ad esempio, ignorò la sua produzione e definì la favola "un'impresa non ancora tentata dagli ingegni Romani".
Il modello di Fedro fu il favolista greco Esopo (VI secolo a.C. circa).
Come Esopo, Fedro sceglieva spesso come protagonisti delle sue favole animali parlanti a cui attribuì comportamenti antropomorfi e concludeva i suoi componimenti con una massima morale, spesso amara e disincantata. Tuttavia, alcune favole di Fedro contenevano anche riferimenti all'attualità (elemento assente nella produzione di Esopo), come nel caso della favola "Tiberio e lo schiavo zelante", dove i personaggi non sono animali, bensì l'imperatore Tiberio e uno schiavo zelante disprezzato dal principe per il suo eccessivo servilismo. Altri componimenti, inoltre, contenevano dei velati riferimenti alla persecuzione di Seiano, prefetto del pretorio di Tiberio, che non gradiva affatto le favole di Fedro.
Dal punto di vista stilistico, le favole di Fedro erano caratterizzate da brevitas e varietas. Ovvero, si trattava di componimenti concisi, ma ben strutturati, che variavano soggetti (animali ma anche personaggi storici: Pompeo, Augusto, Tiberio) e temi per non cadere nella banalità. Lo stile era semplice ma non per questo non elaborato, nonostante il punto di vista fosse quello degli umili. L'attenzione, infine, era rivolta al vizio e non al vizioso.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le origini e il percorso di vita di Fedro?
  2. Fedro era originario della Macedonia e di umili origini. Giunse a Roma come schiavo e fu affrancato probabilmente da Augusto, dedicandosi poi all'insegnamento e alla scrittura di favole.

  3. Quali sono le caratteristiche principali delle favole di Fedro?
  4. Le favole di Fedro erano caratterizzate da brevitas e varietas, con protagonisti spesso animali parlanti e una massima morale finale. Alcune favole contenevano riferimenti all'attualità e personaggi storici.

  5. Come veniva percepita l'opera di Fedro dai suoi contemporanei?
  6. Fedro non fu particolarmente apprezzato dai suoi contemporanei a causa delle sue umili origini. Ad esempio, Seneca ignorò la sua produzione, definendo la favola un'impresa non ancora tentata dagli ingegni Romani.

Domande e risposte