Giadina92Mi
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Concetti Chiave

  • Fedro, originario della Macedonia, introdusse la favola nella letteratura romana, ma fu apprezzato solo in epoca medievale.
  • Nonostante le origini umili, Fedro fu liberato da Augusto e perseguitato da Seiano per le sue satire, lasciando un'opera composta da cinque libri di favole.
  • Ispirandosi a Esopo, Fedro contribuì a definire la favola come genere letterario, utilizzando animali parlanti per veicolare significati pedagogici e morali.
  • Fedro cercò di rinnovare la favola tradizionale con varietà e brevità, includendo riferimenti storici e ampliando i contenuti.
  • Le favole di Fedro riflettono una visione pessimistica dei rapporti umani, evidenziando la legge del più forte e sottolineando l'importanza della libertà.

Indice

  1. Fedro
  2. Vita
  3. Il genere della favola
  4. Contenuti e caratteristiche dell’opera

Fedro

Fedro è il principale rappresentante latino della favola, che egli introdusse per primo nella letteratura romana. Non fu apprezzato dai contemporanei, forse anche per le sue umili origini, e fu addirittura ignorato. Al contrario, in età medievale fu molto apprezzato e le sue opere ebbero larga diffusione soprattutto nelle scuole.

Vita

Nacque in Macedonia e venne a Roma da bambino come schiavo.

Infatti è probabile che Augusto l’abbia reso liberto grazie alla sua cultura ed è probabile che si sia dedicato all’insegnamento, durante il quale avrebbe composto la favole: queste infatti venivano usate come libri di testo nelle scuole. Fu perseguitato da Seiano, ministro di Tiberio, che lo fece processare e condannare perché urtato da alcuni sui componimenti satirici. Di Fedro ci sono pervenuti 5 libri di favole in versi (senari giambici). Si ricavano altre favole dalla Appendix Perottina (Niccolò Perotti trascrisse alcune favole da un codice oggi perduto).

Il genere della favola

Il modello a cui Fedro si ispira è Esopo, scrittore greco che gli antichi considerarono l’iniziatore della favola letteraria. Esopo, schiavo originario della Frigia, avrebbe per primo raccolto il materiale favolistico greco dando forma letteraria ad una materia che prima sopravviveva soprattutto a livello popolare. La favola divenne così un vero e proprio genere costituito da brevi racconti di fantasia dotati di un significato pedagogico e morale. La forma più caratteristica è quella dell’apologo animalesco, che ha per protagonisti gli animali parlanti raffigurati secondo una tipologia convenzionale che li rende simboli di caratteri e atteggiamenti umani. L’opera di Esopo era in prosa. La favola era entrata in particolare nella satira romana: Ennio, Lucilio, Orazio. Fedro utilizza il senario giambico, il verso tipico delle parti dialogate della commedia.
Punti in comune della favola con la commedia: hanno entrambi l’intento di divertire il pubblico a cui si rivolgono; condividono il carattere realistico e umile delle situazioni e dei personaggi; forma drammatica: dialoghi tra gli interlocutori.

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Contenuti e caratteristiche dell’opera

Il poeta intende divertire ma anche consigliare e ammaestrare (diletto e utilità). Fedro dichiara di ispirarsi ad Esopo ma esprime il desiderio di inserire qualcosa di suo. La varietas agisce con l’intento di superare gli schemi ripetitivi della favola animalesca.
Vi sono inoltre aneddoti storici di ambientazione romana che hanno per protagonista Pompeo, Augusto e Tiberio. La varietas serve a Fedro per rinnovare il genere tradizionale attuando l’emulazione del modello. L’emulazione si esercita nell’ampliamento dei contenuti e nelle scelte formali (Fedro si affida alla brevitas). La brevitas è la capacità di condensare in breve i contenuti narrativi e gli insegnamenti morali. Una caratteristica della favola è la presenza della morale. La visione e l’interpretazione della vita che emergono dalle favole corrispondono al punto di visti degli umili, degli esclusi dal potere. La favola si presta anche come spunto di protesta sociale. Il tono delle favole, tuttavia, non è satirico ma moralistico, rivolto contro i difetti del genere umano. Ne deriva una visione amara e pessimistica dei rapporti umani; la morale è basata sulla constatazione che domina la legge del più forte. Si tratta di una morale un po’ rinunciataria perché non allude alla possibilità di poter porre rimedio. La libertà è il valore più prezioso da anteporre ad ogni vantaggio materiale.

per approfondimenti vedi anche:
Fedro: vita ed opere
Fedro

Domande da interrogazione

  1. Chi era Fedro e quale fu il suo contributo alla letteratura romana?
  2. Fedro era un rappresentante latino della favola, introdusse questo genere nella letteratura romana e non fu apprezzato dai contemporanei, ma le sue opere furono molto diffuse in età medievale.

  3. Quali furono le origini e la vita di Fedro?
  4. Fedro nacque in Macedonia, venne a Roma come schiavo e probabilmente fu reso liberto da Augusto. Si dedicò all'insegnamento e fu perseguitato da Seiano per i suoi componimenti satirici.

  5. A quale modello si ispira Fedro per le sue favole?
  6. Fedro si ispira a Esopo, considerato l'iniziatore della favola letteraria, e utilizza il senario giambico, tipico delle parti dialogate della commedia.

  7. Quali sono le caratteristiche principali delle opere di Fedro?
  8. Le opere di Fedro mirano a divertire e ammaestrare, ispirandosi a Esopo ma introducendo elementi personali. Utilizza la brevitas per condensare contenuti e insegnamenti morali.

  9. Qual è la visione morale che emerge dalle favole di Fedro?
  10. Le favole di Fedro offrono una visione amara e pessimistica dei rapporti umani, basata sulla legge del più forte, e sottolineano la libertà come valore supremo.

Domande e risposte