Melissaiacovella
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Concetti Chiave

  • Catullo visse nell'età di Cesare, caratterizzata da tensioni sociali e culturali, con un forte influsso della cultura greca, culminando nella poesia neoterica, un genere più breve e personale rispetto alla poesia romana tradizionale.
  • La poesia neoterica valorizza l'otium, evadendo dalla vita politica e concentrandosi su sentimenti personali, unendo amore, poesia e vita in un unico concetto, spesso in contrasto con la tradizione educativa della poesia romana.
  • Il liber Catulliano comprende 116 componimenti suddivisi in carmina brevia, carmina docta ed epigrammi, con temi che spaziano dall'amore infelice per Lesbia all'amicizia, famiglia, ironia e autoironia.
  • Lesbia, pseudonimo di Clodia, rappresenta l'amore tormentato e appassionato di Catullo, che vede nella loro relazione un patto di fedeltà spezzato, causandogli dolore e delusione, riflettendo sull'amore e il voler bene.
  • Carmina docta, come il carmen 66 "La chioma di Berenice", dimostrano l'erudizione di Catullo, esplorando miti greci e temi come il catasterismo, mentre il carmen 72 esprime la delusione di Catullo verso Lesbia, distinguendo tra amore e voler bene.

Questo appunto di Letteratura Latina tratta della vita e delle opere di Catullo facendo riferimento in particolare al suo amore per Lesbia

Indice

  1. Contesto storico in cui vive Catullo e la poesia neoterica
  2. Biografia di Catullo
  3. L'opera di Catullo: il liber Catulliano
  4. Quali sono i temi di Catullo?
  5. Carmen 1
  6. Carmen 101
  7. Carmen 5
  8. Carmina docta
  9. Carmen 72

Contesto storico in cui vive Catullo e la poesia neoterica

Catullo vive durante l'età di Cesare (anni in cui Giulio Cesare fu il vero protagonista delle vicende romane 78a.C.-94a.C.).
Quest'epoca fu caratterizzata da grandi dissidi a livello sociale e politico, emersero delle personalità di grande rilievo, lo scontro armato tra gruppi sociali e politici divenne ordinaria amministrazione a Roma.
Nello stesso tempo, questi decenni del primo secolo sono caratterizzati da un profondo rinnovamento culturale.
Questo rinnovamento è il risultato di un'evoluzione, di un radicamento della cultura greca che vedeva contrapporsi i conservatori (come ad esempio Catone). Tutto questo produsse l'ellenizzazione.
La presenza della cultura greca insieme al cambiamento dei modi di vivere dà dei nuovi risultati in un genere poetico, che si sviluppa del I secolo a.C.
La poesia che si sviluppa in questo periodo si chiama neoterica (neo= nuovo), quindi una poesia "più nuova". Più nuova rispetto alla poesia tradizionale romana.
  • La prima differenza è la brevitas. Si tratta di poesie caratterizzate da un numero di versi molto limitato.
  • La seconda differenza è l'argomento. Si tratta di un argomento meno impegnato. (Ennio scrive un poema epico in cui celebra tutta la storia romana. Un argomento di questo genere non è quasi mai presente, il poeta scrive e parla di se stesso).
  • La terza differenza è il labor limae (lavoro di limatura). Fa pensare a quelle attività orafe in cui su un metallo vengono incise delle immagini. Nel caso della poesia, è la capacità di curare in maniera molto precisa lo stile e la forma del componimento poetico.
L' obiettivo è ottenere un componimento che sia:
  • Breve;
  • Curato;
  • Di argomento leggero.
Questa poesia trova un precedente in Quinto Lutazio Catulo, un poeta vissuto nel II secolo a.C., considerato l'iniziatore della poesia nugatoria (nugae= cosa di poco conto, inezia —> nei libri di letteratura: bagattella). Questi poeti fanno proprie le produzioni letterarie greche.
Nel mondo romano prende piede questa concezione della cultura ellenista che concepisce come l'usus (evasione). Gli alessandrini formalizzano un genere letterario che considera la poesia un qualcosa di leggero, un momento di evasione sia per chi lo esercita (poeta), ma soprattutto per chi ascolta il prodotto poetico. Si trattava di una poesia che metteva in primo piano i sentimenti del poeta.
Parlare di poesia leggera e di evasione significa contraddire la tradizione romana precedente a questo momento storico. La poesia romana aveva un obiettivo, cioè quello educativo. Questa pretesa educativa scompare nelle poesie.
Si introducono i concetti di otium e negotium:
  • Negotium:la partecipazione alla vita politica;
  • Otium:il tempo libero dedicato alla propria formazione.
Dire che la poesia non ha una finalità educativa significa affermare che anche il cittadino romano sta cambiando perché è un cittadino che non è più dedito soltanto al negotium, ma è anche un cittadino che si apre a nuovi orizzonti.
I poeti neoterici considerano l'otium come l'attività principale della loro esistenza, quindi rifiutano la partecipazione alla vita politica. È una differenza rispetto ai preneoterici, che si trovavano in una posizione mediana e finiscono per coniugare l'otium e il negotium, continuando a impegnarsi politicamente e accettando la produzione di opere letterarie.
La poesia neoterica si occupa fondamentalmente di sentimenti, tanto che i poeti fanno coincidere l'amore, la vita e la poesia. Questi tre elementi finiscono per essere un tutt'uno: non c'è vita se non c'è amore e l'unico modo per esplicitare questo amore è la poesia (l'amore è l'unica ragione di vita).
Poesia neoterica significa poesia più nuova e poeti neoteroi significa poeti più nuovi. La definizione è inventate da Cicerone con significato cdispregiativo perché è come se dicesse paragonasse i poeti contemporanei a quelli migliori del passato. Cicerone con questa definizione vuole dire che i poeti neoterici scrivono di argomenti diversi semplicemente perché non sono in grado di uguagliare la grandezza dei poeti precedenti.
Cicerone utilizza anche le espressioni:
  • Poetae novi;
  • Cantores Euforionis: cantori di Euforione, poeta alessandrino a cui i poeti di sarebbero ispirati.
La poesia neoterica attinge dalla cultura greca. In particolare, a condizionare questa nuova mentalità fu una corrente filosofica greca, l'epicureismo. Epicuro poneva come scopo di vita il raggiungimento della felicità. Riteneva che l'uomo potesse raggiungere la sua felicità indipendentemente dal contesto sociale e rifiutando le problematiche connesse con il vivere in comune. Il vivere in comune con gli altri porta a dei conflitti. Appartandosi si riesce a raggiungere l'atarassia, l'imperturbabilità dell'animo, cioè l'assenza di passioni che ci possano turbare.
Epicuro considera le passioni un malanno da evitare perché solo in questo modo l'individuo si libera delle cose che possano turbarlo.
Questa filosofia piacerà molto ai Romani perché, nonostante l'opposizione di alcuni conservatori, tra cui Cicerone, l'epicureismo si diffonderà profondamente. Lucrezio sarà l'autore di un'opera che analizza la filosofia epicurea.
I poeti neoterici accolgono questa filosofia. Epicuro diceva che per raggiungere la felicità ed eliminare le passioni bisogna liberarsi anche dell'arte e dell'amore, perché l'amore è considerato da Epicuro un male da evitare perché è fonte di dolore. Epicuro pensa alla poesia drammatica in cui l'obiettivo era quello di catapultare lo spettatore all'interno delle vicende drammatiche, fargliele vivere come se le stesse vivendo in prima persona.
Come classifichiamo i componimenti poetici? Ne riconosciamo due:
  1. Epigramma:componimento poetico in versi molto breve perché può essere ridotto a due/quattro versi. È un componimento che fissa lo stato d'animo del poeta. Vantaggio= permette al poeta di curare la forma in maniera minuziosa;
  2. Epillio: poema breve di carattere epico-mitologico che si rifà al poema epico tradizionale, ma in breve. Vantaggio= da una parte permette al poeta di conoscere cose poco note dall'altra permette di curare meglio il prodotto poetico.
In tutto questo, i neoterici dimostrano di aver acquisito la lezione di Callimaco, poeta che visse ad Alessandria, che si rifà ai canoni della brevitas, rifiutando il poema classico tradizionale greco, ma non Omero, solo i suoi imitatori. La sua preferenza va a vantaggio di una poesia breve elaborata sia sul piano dello stile sia sul piano formale.

Biografia di Catullo

Catullo ebbe una vita abbastanza breve, visse circa 30 anni. Un'opera di San Girolamo ci dice che sarebbe nato nell'87 e morto del 57 a.C. Quest'opera è il contrasto con il fatto che Catullo mostra di conoscere fatti risalenti all 55 a.C.
Proveniva dalla Gallia Cisalpina (Verona). Veniva da una famiglia benestante che gli consentì di avere una buona educazione scolastica prima a Verona poi a Roma. Il soggiorno a Roma e l'incontro con gli intellettuali fecero cambiare idea a Catullo che non volle intraprendere la vita politica.
A Roma avvenne l'incontro fatale con la donna della sua vita: Lesbia, nome dietro cui forse si cela Clodia,sorella del tribuno militare Clodio e moglie del console Quinto Metello Celere, che aveva avuto l'incarico di propretore nella Gallia cisalpina: questo fa pensare che Catullo e Clodia si fossero già incontrati.
Sulla figura di Clodia abbiamo una testimonianza di Cicerone in un'orazione giudiziaria "Pro Celio". Celio fu l'amante di Clodia, che lo trascinò in tribunale con l'accusa di averla avvelenata. Cicerone prende le difese di Celio e definisce Clodia una prostituta di alto rango. Ella era anche una persona abbastanza colta, piacevole dal punto di vista intellettuale.
Lo pseudonimo "Lesbia" richiama l'isola di Lesbo, da cui veniva Saffo, la poetessa famosa per le sue poesie erotiche e amorose e per la propria vicenda personale poiché la leggenda la vuole un'eroina d'amore e suicida a causa di tale sentimento.
La relazione iniziò abbastanza presto (62 a.C.) e già fece sparlare i Romani in virtù della differenza di età tra i due protagonisti (Catullo aveva 22 anni,mentre Lesbia 10 anni in più). Si trattava di una donna estremamente spregiudicata, molto libera nei costumi e sulla cui moralità si discuteva molto. L'amore tra Lesbia e Catullo fu un amore infelice perché, nonostante Catullo descriva la fase iniziale, si tratterà di una relazione che darà al poeta infelicitàve delusione perché, nonostante Lesbia intrattenga una relazione con Catullo, lui non era l'unico uomo della sua vita.
È probabile anche che la prospettiva di questa relazione fosse diversa in Lesbia e in Catullo: per Lesbia si trattava di un avventura; per Catullo, Lesbia rappresenta la donna della sua vita. Dare estrema importanza a quel sentimento significa anche soffrire molto.
Catullo cita un valore romano e lo inserisce nella sua relazione con Lesbia: foedus (patto di fedeltà, si utilizza anche per indicare quel patto tra due popoli che arrivano alla pace), nel caso di Catullo ha una valenza più privata, indica il patto di fedeltà che sta alla base di un rapporto d'amore. Implica un coinvolgimento totale da parte degli amanti, la dedizione, l'attenzione costante e sentimenti che durano nel tempo.
La figura di Lesbia non è l'unico argomento anche perché l'esplicitazione dei componimenti avveniva all'interno di una cerchia neoterica in cui gli intellettuali si riunivano e si rendevano edotti l'uno rispetto all'altro circa la produzione letteraria. Ovviamente non era solo letterario, ma un incontro tra persone legate da interessi comuni, anche un modo per svagarsi. In queste riunioni Catullo ci dice che uno degli elementi più apprezzati era il vino, che, a differenza di quello greco, era puro.
Durante la sua vita, Catullo subì un lutto importante, la morte del fratello. Nel 58 a.C. morì lontano da casa e quindi nessuno poté essere presente al momento del funerale. Sappiamo che l'anno successivo Catullo farà un viaggio a seguito di Gaio Memmio, che aveva portato Catullo in Asia Minore, dove il poeta fece visita alla tomba del fratello.

L'opera di Catullo: il liber Catulliano

Il titolo è molto semplice (libro).
Raccolta di 116 componimenti. Gli ultimi tre vengono considerati spuri, inseriti in età medievale.
L'ordine in successione probabilmente non fu stabilito da Catullo stesso, ma da un editore successivo che pensò di organizzare la materia sulla base del metro utilizzato per la composizione:
  • I primi 60 componimenti sono i "carmina brevia", cioè componimenti di una lunghezza limitata, caratterizzati dalla varietà metrica;
  • Dal 61 al 68 si hanno i "carmina docta": questi componimenti seguono lo schema dell'epillio, cioè un componimento epico molto più breve del poema epico tradizionale. "Docta" perché il poeta riesce a dimostrare la propria cultura;
  • Dal 69 si hanno epigrammi. La differenza con i "carima brevia"è l'uniformita metrica, poiché la prima sezione ha una varietà di schemi metrici differenti, mentre questa sezione è scritta o in esametri o in distici elegiaci.

Quali sono i temi di Catullo?

I temi dei carmina di Catullo sono:
  • L'amore;
  • l'amicizia;
  • la famiglia;
  • l'ironia e l'autoironia.
Spesso Catullo prende di mira dei personaggi noti in maniera garbata, ma anche in maniera pesante e volgare.
Nel "Carmen 84" Catullo prende in giro un povero che si è arricchito, che, per non far vedere la propria ignoranza, pronuncia le parole latine con l'h aspirata anche dove essa non è presente.
Viene utilizzata anche l'autoironia, per esempio nel "Carmen 13" in cui il tema è l'invito a cena che Catullo rivolge a Fabullo (un suo caro amico), chiedendogli di portarsi tutto da casa.
Sono tanti i componimenti rivolti agli amici (poeti come lui), anche se non riguardano solo l'elogio dell'amico come poeta (elogia un poeta neoterico del tempo per aver composto un bellissimo componimento), ma a volte sono anche più intimi: esiste una sorta di consolazione per Calvo che aveva perso la moglie (carme 96).

Carmen 1

Componimento in endecasillabi faleci dedicato a Cornelio Nepote (autore di testi storici), che aveva scritto un compendio di storia romana con il titolo di "Cronica" di tre libri. Questa composizione corrisponde al canone della brevitas.
All'interno di questo componimento dichiara di voler dedicare il suo Liber a Cornelio perché ritiene che questo sarà in grado di apprezzare lo sforzo della sua opera, che definisce con gli aggettivi "lepidus", "novus" ed "expolitus"
  • "Lepidus"= eleganza, significa definirlo piacevole;
  • "Novus"= ci dice molto sulla concezione che Catullo aveva della propria opera, cioè vuol dire che è stato appena composto, ma in questo caso allude al fatto che nel liber ci sia un modo nuovo di fare poesia;
  • "Expolitus"= (levigato), allude a quel lavoro di limatura (labor limae), cioè ripulitura formale, lessicale del testo che produce un prodotto letterario perfetto. Fa riferimento a un'operazione pratica di costruzione dei fogli di papiro. Per ricavare il foglio ed evitare che i margini fossero imperfetti venivano levigati con una pietra dura (pomice, che Catullo cita in questo componimento), in questo modo i margini erano ben articolati e non sfilacciati. Questo per mettere in evidenza come la sua opera sia il risultato di un lavoro faticoso in cui si riesce a realizzare un prodotto elegante e raffinato.
Catullo definisce i suoi componimenti "nugae". Ammette che i suoi componimenti siano di poco valore, ma in realtà definirli così risponde sempre a una concezione della poesia che Catullo deriva dalla poesia alessandrina, in cui però la leggerezza dell'argomento non esclude l'eleganza del componimento stesso. La sfida è proprio questa: dimostrare l'eleganza parlando di cose semplici.
La traduzione del carmen 1 è:

"A chi dono il nuovo libretto elegante, Or ora levigato con l'avida pomice?
A te, o Cornelio.
Infatti tu eri solito ritenere che le mie sciocchezze valessero qualcosa
Già d'allora, quando tu unico fra gli italici osasti raccontare tutta la storia in tre volumi pieni di dottrina e, per Giove, faticosi"

Carmen 101

La traduzione del carmen 101 è:

"Spinto attraverso molti popoli e attraverso molti mari giungo, o fratello, a queste misere spoglie (per questa triste offerta funebre) per donarti un ultimo dono di morte e per parlare invano alla tua cenere muta dal momento che la sorte ha sottratto proprio te a me, o infelice fratello strappatomi ingiustamente, ora tuttavia, nel frattempo, accogli queste cose, che secondo l'antico costume dei padri sono state portate come triste dono per la cerimonia funebre, cose che grondano di molto pianto fraterno e per sempre, o fratello, addio".

Il componimento, in distici elegiaci, è molto famoso, ripreso da Foscolo, che scrive un'opera che sembra rievocare quella di Catullo.
Il componimento si rifà ai versi iniziali dell'Odissea, nella quale si invitava la musa a cantare l'eroe multiforme.
La circostanza è la morte del fratello, l'addio. Catullo riesce a far visita alla tomba del fratello morto un anno dopo la sua morte. Si tratta di un tributo dovuto per la mentalità romana. Tuttavia questo gesto, la visita stessa, viene sentita dal poeta quasi come inutile. A sottolineare l'inutilità, mettiamo in evidenza i vv. 3-4, perché chiaramente la visita alla tomba introduce un monologo riferito al fratello, ma senza che il poeta abbia una risposta.
Al verso 3 "postremo", ha avuto più di una interpretazione. Giovanni Pascoli traduce quel "postremo" come "tardivo", cioè "per donarti un tardivo dono di morte", alludendo al fatto che la famiglia non fosse stata presente al momento della morte, ma che il fratello sia arrivato tardi per visitarlo. Se accettiamo "ultimo dono di morte" c'è la consapevolezza che quella visita sarà la prima e l'ultima, la frase dà l'idea del distacco fisico perché il poeta non tornerà per onorare la tomba del fratello.

Carmen 5

La traduzione del carmen 5 è:

V. 1= Viviamo, o mia Lesbia, e amiamo,
V. 2= e consideriamo i brontolii dei vecchi troppo arcigni
V. 3= tutti del valore di un solo asse.
V. 4= i giorni possono tramontare e risorgere:
V. 5= noi, una volta che la luce (della vita) è estinta,
V. 6= dobbiamo dormire un'unica notte eterna.
V. 7= Dammi mille baci, poi cento,
V. 8= poi altri mille, poi altri cento,
V. 9= poi ancora altri mille e ancora cento.
V. 10= quando ne avremo totalizzato molte migliaia,
V. 11= li scompiglieremo, affinché non ne conosciamo il numero
V. 12= e affinché qualche maligno non possa gettare malocchio,
V. 13= sapendo che ci sono tanti baci.

Il componimento mette in evidenza la serietà con cui il poeta vive questa storia d'amore. La figura di Lesbia viene rielaborata con caratteristiche divine.
Il carmen 5 sottolinea l'attrazione da parte di Catullo nei confronti di Lesbia. Ci sono molte critiche verso questo amore, ma Catullo dice di considerarle del valore di un solo asse, cioè una monetina veramente di poco valore.
Il componimento inserisce una riflessione su un tema caro, cioè la fugacità della vita. La vita è breve se paragonata alla ciclicità dell'universo.
Catullo arriva a contrapporre i giorni, cioè il sole che tramonta ogni giorno, alla breve luce, paragonabile alla vita umana. In estrema antitesi alla breve luce c'è la notte, da intendersi con la morte. Secondo Catullo la vita è troppo breve per non approfittare della fortuna di questo amore.
Dal verso 7 parte la cosiddetta "aritmetica dell'amore". Infatti, Catullo dice a Lesbia di dargli tanti baci, ma di non contarli perché porta sfortuna.
Anche questo componimento è composto da endecasillabi faleci.

Carmina docta

Componimenti che trovavano collocazione tra il 61 e il 68. All'interno di questi componimenti il poeta fa sfoggio della sua doctrina.
I carmina docta sono caratterizzati da una minore spontaneità.
Questi componimenti si chiamano carmina docta perché il loro contenuto è più erudito, incentrato sulla mitologia greca, e più vicino ai modelli ellenistici.
  • Il carmen 61 è un epitalamio.
  • Il carmen 62 presenta un coro di ragazze e uno di ragazzi che celebrano il matrimonio.
  • Il carmen 63 tratta del mito di Attis, il giovane amato dalla dea Cìbele;
  • Il carmen 64 ha come tema il matrimonio tra Teti e Peleo. Catullo si serve della narrazione a incastro, cioè all'interno della narrazione delle nozze il poeta inserisce la narrazione di un altro legame: il legame tra Teseo e Arianna. Qual è la differenza? Catullo racconta un amore felice (Teti e Peleo) contrapposto a un amore infelice (Arianna e Teseo), Questa contrapposizione offre al poeta l'occasione per affrontare un tema caro: la fides tradita.
    Non c'è un riferimento personale, ma inserisce quei temi che già aveva sviluppato all'interno dei componimenti più personali. La fides tradita riguarda anche la relazione con Lesbia, che lo tradisce con altri uomini.
  • Il carmen 65 è un'epistola dedicatoria di accompagnamento al carmen 66.
  • Il carmen 66, intitolato "La chioma di Berenice" è la traduzione dell'omonima opera di Callimaco. Rientra nell'ambito della narrazione eziologica (scienza che ricerca le cause di un determinato fenomeno dandogli una spiegazione), quindi è un racconto che cerca di spiegare le ragioni di un fenomeno naturale. Il tema che vuole essere spiegato è la nascita della costellazione di Berenice, cioè la regina di Egitto. La vicenda è molto personale perché si racconta di come il marito della regina fosse partito per un'importante campagna militare e di come la regina fosse preoccupata per il ritorno del marito. La regina per propiziarsi gli dèi offre una ciocca della propria chioma, che scomparirà. Viene interrogato un astronomo di corte, che dice che in realtà il ricciolo deli capelli della regina era stato spostato dalla divinità in cielo. Conone identifica la ciocca di Berenice in una nuova costellazione. L'aspetto particolare è che la ciocca dei capelli parla in prima persona. Questo fenomeno della trasformazione di un oggetto in una stella prende il nome di "catasterismo" e può riguardare un individuo o una parte del corpo. La figura di Berenice rappresenta la sposa leale e preoccupata per le sorti del marito.
  • Il carmen 67 è un dialogo scherzoso tra Catullo e una porta chiusa che racconta pettegolezzi.
  • Il carmen 68, di discussa natura unitaria, racconta la vicenda di Protesilao e Laodamia. Si tratta di un poema molto importante poiché è considerato la sintesi della poesia di Catullo e archetipo dell'elegia latina.

Carmen 72

La traduzione del carmen 72 è:

V. 1= Tu dicevi un tempo di conoscere soltanto Catullo,
V. 2= o Lesbia, e di non voler abbracciare al di fuori di me neppure Giove.
V. 3= Allora io ti ho amata non tanto come l'uomo comune ama un'amante,
V. 4= ma come un padre ama i figli e i generi.
V. 5= Ora ti ho conosciuta: perciò, anche se brucio più intensamente,
V. 6= tuttavia tu sei per me molto più spregevole e insignificante.
V. 7= Com'è possibile, tu chiedi? Poiché una tale offesa
V. 8= costringe l'amante ad amare più, ma a voler bene di meno.

La rottura del patto di fedeltà tra i due amanti porta al fatto che il sentimento autentico scompaia.
In questo componimento Catullo esprime tutta la sua delusione per i comportamenti di Lesbia, che tradisce Catullo, il quiale soffre pur non potendo pretendere nulla dalla donna.
La sofferenza del poeta viene messa in evidenza dal tempo trascorso. Il componimento è organizzato in due parti:

  • Prima parte: Catullo rievoca i tempi felici, in cui Lesbia diceva che era talmente innamorata di Catullo che al suo posto non avrebbe voluto abbracciare nemmeno Giove. Catullo mette nel passato anche l'amore per Lesbia. Arriva a dire che l'amore nei confronti di Lesbia poteva essere paragonato all'amore che è un padre ha per i propri figli.
  • Seconda parte: il "nunc" del v. 5 mette in evidenza il distacco. Catullo dice di aver conosciuto realmente Lesbia per quello che è. Dice che continua la passione nei confronti della donna, nonostante sia molto difficile. Usa il verbo 'uror' che significa bruciare.
Nell'ultimo verso mette in evidenza l'amore che prova ora e quello che provava. La differenza è tra "voler bene" e "amare". L'amare fa riferimento all'attrazione, quindi al trasporto fisico; il voler bene è il piano elevato dell'amore, cioè è quell'amore che coinvolge la sostanza; è un amore duraturo, forte, che resiste al tempo.
Catullo si trova ad ammettere che quel voler bene ormai si è attenuato perché il poeta è deluso.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contesto storico in cui vive Catullo e come si caratterizza la poesia neoterica?
  2. Catullo vive durante l'età di Cesare, un periodo di grandi dissidi sociali e politici a Roma, caratterizzato anche da un rinnovamento culturale influenzato dalla cultura greca. La poesia neoterica, sviluppatasi nel I secolo a.C., si distingue per la brevitas, l'argomento meno impegnato e il labor limae, ponendo l'accento sui sentimenti personali e l'otium.

  3. Quali sono i principali temi trattati da Catullo nelle sue opere?
  4. I temi principali delle opere di Catullo includono l'amore, l'amicizia, la famiglia, l'ironia e l'autoironia. Catullo spesso prende di mira personaggi noti con ironia e autoironia, come nel "Carmen 84" e "Carmen 13".

  5. Come si struttura il "liber Catulliano" e quali sono le sue sezioni principali?
  6. Il "liber Catulliano" è una raccolta di 116 componimenti, suddivisi in tre sezioni principali: i "carmina brevia" (componimenti brevi e vari metricamente), i "carmina docta" (componimenti più eruditi e mitologici) e gli epigrammi (con uniformità metrica).

  7. Chi è Lesbia e quale ruolo ha nella vita e nelle opere di Catullo?
  8. Lesbia, probabilmente Clodia, è la donna amata da Catullo, che rappresenta un amore infelice e tormentato. Lesbia è un tema centrale nelle opere di Catullo, simbolo di un amore intenso ma deludente, come evidenziato nei carmina 5 e 72.

  9. Qual è il significato del "Carmen 101" e quale evento personale di Catullo vi è descritto?
  10. Il "Carmen 101" è un componimento elegiaco in cui Catullo esprime il suo dolore per la morte del fratello, visitando la sua tomba. Il componimento sottolinea l'inutilità del gesto e il profondo senso di perdita e distacco.

Domande e risposte