Concetti Chiave
- Catullo, originario di Verona, riceve una formazione provinciale che influenza la sua produzione letteraria.
- Trasferitosi a Roma, Catullo si scontra con la vita urbana, molto diversa dal contesto a cui è abituato.
- La storia d'amore con Clodia è centrale nella sua opera, influenzando gran parte del suo "Liber".
- Clodia, conosciuta come Lesbia nei suoi scritti, rappresenta una figura di emancipazione rispetto alla tradizionale donna romana.
- Catullo usa il criptonimo "Lesbia" per omaggiare Saffo e celare l'identità di Clodia.
Catullo - La Vita E L’amore
Catullo vive trent’anni e proviene da una famiglia altolocata di Verona, nella periferia della Repubblica, che all’epoca era territorio della Gallia Cisalpina.
Per questo la sua formazione è provinciale e la sua origine influenza la sua produzione; dopo la formazione tra Verona e Sirmione, nei pressi del lago di Garda, va a Roma.
Era abbastanza colto ma essendo un provinciale entrò in contrasto con la vita della città che rappresenta un contesto molto diverso da quello a cui è abituato.
La sua storia d’amore con Clodia rappresenta il fulcro della sua vita e produzione letteraria, dato che quasi tutto il Liber di Catullo riguarda il loro rapporto non esattamente definito.
Clodia è una matrona, sposata, che possiede forti elementi di modernità rispetto alla donna tradizionale del mos maiorum che vive in emarginazione e subordinazione all’uomo. Nella visione tipica romana erano presenti solamente due sfere incompatibili, quella della madre di famiglia e quella della meretrix, ed era possibile che la donna amata non coincidesse con la moglie (anzi, ciò accadeva quasi sempre).
Clodia non vive staticamente in un’unica dimensione familiare e viene descritta da Cicerone in molte azioni: qui dice che dopo essere rimasta vedova si è data alla pazza gioia della vita romana ed è venuta a contatto con il lusso, e addirittura che ha avvelenato il marito per avere un rapporto incestuoso con suo fratello.
Questa donna rappresenta i valori dell’emancipazione agli occhi di Catullo, che rivolge a lei i suoi componimenti dandole un criptonimo: Lesbia. Sceglie questo nome per nascondere la sua vera identità e per rendere omaggio all’isola di Lesbo dove era nata la poetessa Saffo.