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Concetti Chiave

  • Catullo, nato a Verona nell'84 A.C., è considerato uno dei più grandi poeti d'amore, noto per la sua profonda influenza sulla lirica amorosa.
  • Si trasferì a Roma e fece parte dei poetae novi, un gruppo di poeti con cui condivideva gusti letterari e culturali.
  • La sua raccolta postuma, il "liber", contiene 116 carmi divisi in tre sezioni: nugae, carmina docta ed epigrammi, spesso dedicati all'amore per Lesbia.
  • Lesbia, il nome poetico di Clodia, fu la sua musa ispiratrice, e la loro relazione complessa è centrale nei suoi versi.
  • Oltre all'amore per Lesbia, Catullo esplorò temi come il Foedus, un patto sacro di fedeltà, e l'amicizia, elemento fondamentale nella sua vita e poesia.

Questo appunto di Letteratura Latina tratta della vita e dell’opera del poeta latino di età cesariana Catullo.

Indice

  1. Introduzione a Catullo
  2. Vita di Catullo
  3. L’opera di Catullo: il liber Catullianus

Introduzione a Catullo

Catullo è uno degli autori più noti della letteratura latina. Il suo tono disinvolto, la varietà degli argomenti e la semplicità di alcuni suoi versi lo hanno reso il rappresentante della poesia lirica latina presso il grande pubblico. Questa fama non è esclusiva del mondo contemporaneo, poiché Catullo fu letto, ammirato, copiato e imitato già durante tutto il Medioevo e l'inizio dell'Età Moderna, ed è uno degli autori più influenti della letteratura europea.

Vita di Catullo

Gaio Valerio Catullo nacque a Verona, nella Gallia Transpadana, in una data imprecisata collocata tra l'87 e l'84 a.C. La sua famiglia, di rango equestre, comprendeva importanti membri dell'aristocrazia municipale, alcuni dei quali stabilirono forti legami con la nobiltà romana. Il padre di Catullo mantenne uno stretto rapporto politico e un'alleanza con Cesare e il suo entourage, una vicinanza che il poeta non solo non riuscì a mantenere, ma che avrebbe trasformato in profondo disprezzo. Dopo un'infanzia trascorsa in questo ambiente provinciale, Catullo riuscì a realizzare il suo sogno di trasferirsi a Roma in giovanissima età, dove entrò subito a far parte della cerchia dei cosiddetti Neoteroi. Questo termine, coniato in senso dispregiativo da Cicerone, raggruppava giovani poeti latini che cercavano di imitare i modelli greco-ellenistici, come Callimaco, e di realizzare composizioni di grande bellezza formale e finitura raffinata, in contrasto con la durezza della tradizione latina che li aveva preceduti. In questa cerchia, Catullo condivise stile e idee con poeti come Elvio Cinna, Licinio Calvo, Valerio Catone, Cornificio e Furio Bibacolo. Dato che le opere di tutti loro sono andate perdute, con poche eccezioni, possiamo concludere che, tra tutti i Neoteroi, Catullo fu quello che raggiunse la massima fama ed eccellenza letteraria. La vita di Catullo a Roma fu quella di un giovane ricco e licenzioso, senza ambizioni politiche né interessi per altro che non fossero l'amore e la letteratura. Poco si sa della sua vita privata, a parte la sua totale infatuazione per una donna che chiama Lesbia nelle sue poesie, in omaggio alla poetessa Saffo di Lesbo. Oggi, tutti i critici concordano nel riconoscere in questa Lesbia l'aristocratica Clodia, figlia del console Appio Claudio e sorella del controverso Publio Clodio. Questa Clodia era sposata con un potente membro della famiglia dei Metelli, Quinto Cecilio Metello Celere, un uomo che dovette sopportare continue voci sull'infedeltà della moglie. In effetti, la nostra Lesbia non solo fu corteggiata dal poeta Catullo, ma riuscì anche, grazie alla sua bellezza, intelligenza e carisma, ad attirare l'attenzione di molti altri uomini. La relazione tra Catullo e Lesbia iniziò con una passione inizialmente travolgente, che fu presto interrotta dalla decisione di lei, che preferì porre fine a ogni contatto con il poeta. Ci furono, tuttavia, diverse riconciliazioni tra i due, se guardiamo ai poemi in cui Catullo celebra e lamenta contemporaneamente il ritorno dell'amata. Lesbia non era, tuttavia, l'unico oggetto d'amore di Catullo. I suoi versi sono indirizzati anche a Giovenzio, un giovane di grande bellezza che si era guadagnato il favore del poeta. Questa possibile relazione omosessuale tra Catullo è stata molto controversa per alcuni commentatori, che hanno visto i riferimenti a Giovenzio come un semplice gioco letterario che copiava modelli greci senza avere alcuna reale esperienza alle spalle. Per altri, tuttavia, la relazione tra Catullo e Giovenzio avrebbe potuto essere del tutto vera, poiché rientrava nei canoni della normalità sessuale romana. La mancanza di dati su questa relazione ci impedisce di decidere definitivamente in un modo o nell'altro. Oltre a Verona e Roma, sappiamo che il poeta viaggiò in tutto l'Oriente, visitando persino il regno ellenistico di Bitinia dove era morto il fratello. Catullo visitò la sua tomba, lasciando un ricordo immortale di questo viaggio nelle sue poesie. Catullo morì molto giovane, a soli trent'anni.

L’opera di Catullo: il liber Catullianus

Uno dei principali problemi che l'opera di Catullo ha presentato ai critici è come comprendere un libro così vario, con ogni tipo di tono, tema e versi. Il libro di Catullo è la più antica raccolta di poesia personale che ci sia pervenuta dalla letteratura latina, quindi non possiamo confrontarla con modelli precedenti. La maggior parte dei critici ha concentrato la propria attenzione sui modelli ellenistici che avevano avuto successo per secoli in tutto il Mediterraneo e che esercitarono tanta influenza sui cosiddetti neoteroi. È il poeta Callimaco che sembra essere servito da modello per il modo in cui Catullo organizzò e strutturò i suoi poemi.
L'opera di Catullo si può quindi dividere in tre parti:
  • La prima contenente i poemi 1-60;
  • la seconda i componimenti più lunghi 61-64;
  • l'ultima con i carmina 65-116.
La cronologia e l'ordine di creazione dei poemi non vengono presi in considerazione, come possiamo vedere se proviamo a studiare l'evoluzione del suo rapporto con Lesbia attraverso i suoi scritti. La critica tradizionale ha sempre analizzato l'opera di Catullo come se si trattasse di due poeti. Uno, il poeta dei componimenti brevi, casuali, offensivi, pungenti, pronto all'ira e all'amore, lento a perdonare e a dimenticare la passione. Questo è, senza dubbio, il Catullo che ha goduto di maggior successo nella storia e quello che è ancora più conosciuto oggi. Il secondo, un Catullo elevato che scrive lunghi poemi con versi solenni, è sempre stato visto come un poeta di qualità inferiore, che impallidisce al confronto con le grandi composizioni di Virgilio e Orazio. Sebbene questa divisione non sia oggi difesa, poiché la tendenza attuale è quella di studiare Catullo nel suo complesso, cercando punti in comune nelle sue due sfaccettature, la utilizzeremo per analizzare la sua opera. Catullo stesso, non senza un tono di falsa umiltà, chiama queste composizioni "nugae", ovvero "sciocchezze", "scherzi", "giochi". Vediamo, quindi, che il poeta considera queste composizioni semplici giochi lirici, esperimenti in cui mette alla prova la sua abilità nel fondere il linguaggio colto con contesti e toni tipici delle classi inferiori. In questo senso, Catullo usa i versi sia per sedurre le sue amanti sia per schernire i suoi nemici, non risparmiando in entrambi i temi giochi di parole burleschi e persino termini volgari, sconvenienti per un poeta di alto rango. Tra i poemi brevi, spiccano i cosiddetti "poemi diatribici", in cui attacca i suoi nemici personali, molti dei quali appartenevano alla cerchia ristretta di Gaio Giulio Cesare. Oltre allo stesso Cesare, a cui dedicò sonori insulti, fu uno dei suoi ufficiali, Mamurra, a essere bersaglio degli attacchi più furiosi del poeta.
I poemi lunghi, di tono più elevato, sono stati classificati nel genere dell'epillio, una tipologia di poema emersa anche nell'ambiente ellenistico di Callimaco. L'epillio si caratterizza per essere un breve componimento epico, e come tale scritto in esametri, che sviluppa temi poco noti dei cicli eroici o mitologici, con frequenti digressioni liriche e frequenti interventi soggettivi dell'autore. I temi che Catullo sceglie, mescolandoli in un modo magistrale che funge da precedente per quanto farà Ovidio nelle Metamorfosi, appartengono ai grandi cicli eroici greci: Peleo e Teti, Teseo e Arianna.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza di Catullo nella poesia amorosa?
  2. Catullo è considerato uno dei più grandi poeti d'amore di tutti i tempi, e la sua poesia ha lasciato un segno profondo nella lirica amorosa, essendo conosciuta e apprezzata ancora oggi.

  3. Chi era Lesbia e quale ruolo ha avuto nella vita di Catullo?
  4. Lesbia, il cui vero nome era Clodia, era una donna bella, intelligente e colta di cui Catullo si innamorò. La loro relazione, caratterizzata da abbandoni, litigi e riappacificazioni, è stata una fonte d'ispirazione per molti dei suoi versi.

  5. Quali sono i temi principali trattati nei carmi di Catullo?
  6. I temi principali nei carmi di Catullo includono il Foedus, un patto sacro basato sulla fedeltà, l'amore per Lesbia, e l'amicizia, poiché Catullo sentiva la necessità di confidarsi con i suoi amici.

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