Concetti Chiave
- Catullo è considerato il più grande poeta lirico della letteratura latina, noto per il suo Liber composto da 116 carmi di temi vari.
- Il tema predominante nelle sue poesie è l'amore, rappresentato attraverso la storia con Lesbia, che riflette passione e delusione.
- La relazione amorosa descritta da Catullo attraversa fasi di innamoramento, passione e un'amara richiesta di liberazione dagli dèi.
- La poesia "Odio e amo" esprime in forma concentrata il sentimento conflittuale di amore e odio in un rapporto difficile.
- Catullo utilizza una potente metafora che sovrappone la sofferenza dell'innamorato alla sofferenza fisica di un torturato, con riferimento alla crocifissione.
Catullo: Odio e amo
Gaio Valerio Catullo (85 a.C. – 54 a.C.) nato a Verona e morto a Roma, è considerato il più grande poeta lirico della letteratura latina. Il suo Liber (116 carmi di lunghezza diversa e di argomento vario) propone una poesia molto personale e con forti elementi autobiografici.
Fra i numerosi temi presenti nel libro, nel quale si trovano anche poesie scherzose e vivacemente polemiche e versi legati al mondo degli affetti familiari e dell’amicizia, prevale il tema dell’amore.
Esso è presentato attraverso una vera e propria storia: il poeta canta una donna bella, libera e intelligente che nasconde sotto lo pseudonimo di Lesbia.La storia d’amore passa attraverso le fasi di un innamoramento appassionato e quasi ingenuo, della passione, della delusione per l’infedeltà della donna amata, fino ad arrivare a un’amara preghiera agli dèi perché liberino il poeta da un amore sentito ormai come distruttivo.
Odio e amo
La brevissima poesia di Catullo che ho letto esprime in versi estremamente concentrati quello che spesso avviene in un rapporto d’amore difficile, e che è tanto complicato da dire anche usando moltissime parole: a volte si ama e si odia nello stesso tempo, e questo sentimento conflittuale fa soffrire.
L’immagine chiave è una metafora, la figura retorica centrale della poesia. Vengono sovrapposti due concetti: sofferenza psichica dell’innamorato e sofferenza fisica di un torturato. Per comprendere e gustare la metafora – “excrucior” significa letteralmente “sono in croce”- è necessario sapere che, nella cultura latina, la crocifissione era il tipo di supplizio a cui erano sottoposti gli schiavi condannati a morte.