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Concetti Chiave

  • L'influenza dell'ellenismo sulla storiografia romana è stata significativa, soprattutto nella formazione della prosa latina, rispetto alla poesia.
  • Quinto Fabio Pittore, il primo storico romano, scrisse la sua opera storica sia in greco che in latino, segnando una rottura con la cronaca pontificale tradizionale.
  • La storiografia di Fabio Pittore riflette un punto di vista aristocratico, con un forte accento sul nazionalismo e l'interesse per le origini di Roma.
  • Gli annalisti romani come Pittore e L. Cincio Alimento furono influenzati dalla storiografia ellenica, in particolare dagli storici siciliani.
  • Le opere dei primi annalisti sono in gran parte perdute, con ricostruzioni basate su leggende e racconti popolari, nonostante alcune conferme archeologiche dei fatti narrati.

In questo appunto vengono descritti gli Annalisti. Si descrive anche l'origine della storiografia romana. Come si sa, sembra che l'influenza dell'ellenismo abbia avuto sulla formazione della prosa latina un ruolo assai più importante che nell'ambito della formazione della poesia.

Indice

  1. Le origini della storiografia romana
  2. Quinto Fabio Pittore

Le origini della storiografia romana

La nascita di una storiografia nazionale: in modo abbastanza paradossale, sembra che l'influenza dell'ellenismo abbia avuto sulla formazione della prosa latina un ruolo più importante che nella formazione della poesia. Questa prosa fece la sua prima apparizione in coincidenza con la II guerra punica, allorché si avvertì il bisogno di opporre agli storiografi greci, che si trovavano nel campo di Annibale, una storiografia d'impronta nazionale.

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Quinto Fabio Pittore

E’ significativo, a questo proposito, che il primo storico romano, Quinto Fabio Pittore (vissuto all'incirca fra il 260 e il 190 a.C.), abbia composto la sua opera storica ("Rerum gestarum libri": a carattere annalistico, dalla fondazione di Roma alla fine della II guerra punica) sia in greco che in latino (salvo che addirittura l'opera non si limitasse in origine all'edizione greca, e che la versione latina non sia altro, perciò, che un semplice rimaneggiamento successivo): ciò rispondeva alla necessità di raggiungere un pubblico di ambito appunto mediterraneo, e significò una rottura con la tradizione della cronaca pontificale, da cui pur erano tratti strutture e materiali.

P. apparteneva alla gens Fabia. Senatore e magistrato, aveva combattuto i Galli Insubri. Ebbe l'incarico di un'ambasciata sacra a Delfi nel 216, dopo la battaglia di Canne, per riannodare i rapporti esistenti da molto tempo fra Roma e il dio (si pensava, sicuramente, che nessuno meglio di lui avrebbe potuto perorare la causa di Roma nei confronti del mondo greco, del quale Delfi era uno dei centri spirituali).

Nella sua opera, dunque, l'autore rappresenta il punto di vista aristocratico, da cui l’acceso nazionalismo e il gusto antiquario: notevole così l’interesse per le origini di Roma, per l’età regia e per gl’inizi della Repubblica (epoche alle quali si facevano risalire molte istituzioni, costumi, usanze religiose e civili).

L. Cincio Alimento. E’ assai verosimile, poi, supporre che Pittore e il suo contemporaneo L. Cincio Alimento (di famiglia plebea, senatore e magistrato, combattente della II guerra punica) autore anch'egli di una storia annalistica di Roma dalle origini in lingua greca (storia che si distingue per obiettività e capacità di analisi), abbiano subito l'influenza della storiografia ellenica, e in particolare quella degli storici siciliani, che a Siracusa, città con la quale a partire dalla prima guerra punica si erano stabiliti rapporti profondi e amichevoli, erano stati numerosi e brillanti. Timeo di Tauromenio, fra gli altri, può essere considerato uno dei "padrini" della giovane storiografia romana.

Poche testimonianze sulle fonti e sulle stesse opere. L'opera dei primi annalisti romani è andata quasi interamente perduta. Le poche notizie di cui disponiamo provengono tutte da citazioni di autori più tardi e dall'uso che delle loro opere è stato fatto da Tito Livio. Su quali documenti operavano questi primi storiografi?

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Possiamo unicamente immaginarlo, ed è questa la ragione fondamentale della grande varietà di ipotesi fatte, al riguardo, dagli studiosi moderni. Per alcuni, questi disponevano solo di leggende elaborate dall'orgoglio nazionale o, più di frequente, dall'orgoglio delle famiglie nobili. L'indigenza degli archivi di Stato (che, per giunta, sarebbero andati distrutti durante l'incendio di Roma ad opera dei Galli nel 390 a.C. e sarebbero stati ricostituiti successivamente alla meno peggio), l'incertezza stessa dell'elenco dei consoli dei primi secoli, tutto ciò avrebbe contribuito a far sì che i primi storici costruissero vicende in gran parte inventate, colmando le lacune con racconti favolosi forniti dalle epopee popolari (soprattutto "carmina convivalia"), con l'aiuto di "ricalchi" immaginati a partire da circostanze posteriori o con anticipazioni anacronistiche. Tale è stata e rimane l'opinione dei moderni "ipercritici". Eppure nei casi, peraltro piuttosto rari, nei quali l'archeologia ha potuto stabilire un qualche riscontro (come sul problema delle origini di Roma, quello delle tradizioni dei re, eccetera), i fatti tramandati dalla tradizione annalistica si sono rivelati più solidi di quanto si potesse immaginare.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il ruolo dell'ellenismo nella formazione della storiografia romana?
  2. L'ellenismo ha avuto un ruolo cruciale nella formazione della prosa latina, influenzando la nascita di una storiografia nazionale durante la II guerra punica, quando si sentì il bisogno di contrapporre una storiografia romana a quella greca.

  3. Chi è considerato il primo storico romano e quale fu la sua opera principale?
  4. Quinto Fabio Pittore è considerato il primo storico romano. La sua opera principale, "Rerum gestarum libri", era di carattere annalistico e copriva il periodo dalla fondazione di Roma alla fine della II guerra punica.

  5. In che lingua Quinto Fabio Pittore scrisse la sua opera e perché?
  6. Quinto Fabio Pittore scrisse la sua opera sia in greco che in latino per raggiungere un pubblico mediterraneo più ampio, rompendo con la tradizione della cronaca pontificale.

  7. Quali influenze subì la storiografia di Quinto Fabio Pittore e L. Cincio Alimento?
  8. Entrambi subirono l'influenza della storiografia ellenica, in particolare degli storici siciliani, come Timeo di Tauromenio, che furono numerosi e brillanti a Siracusa.

  9. Quali sono le difficoltà nel ricostruire le opere dei primi annalisti romani?
  10. Le opere dei primi annalisti romani sono quasi interamente perdute, e le poche informazioni disponibili provengono da citazioni di autori successivi. La mancanza di documenti originali e l'indigenza degli archivi di Stato hanno portato a ipotesi moderne su leggende e racconti favolosi.

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