Tucidide- La guerra del Peloponneso- Introduzione all’opera
Il primo personaggio di questa Storia è il suo autore. Ancora prima di annunciare il tema dell’opera, lo scrittore presenta se stesso. Si chiama Tucidide, è Ateniese e ha deciso di scrivere la storia della guerra tra Ateniesi e Peloponnesi quando era da poco iniziata e “immaginandosi che sarebbe stata grande e la più importante di tutte quelle avvenuto fino allora”. La parola “immaginazione” non dovrebbe essere compatibile con il lavoro di uno storico, ma Tucidide non ha dubbi. E’ convinto della necessità della sua scelta perché constata “le due parti si scontrarono quando entrambe erano al culmine di tutti i loro mezzi militari e vedendo che il resto della Grecia si univa all’uno o all’altro dei due contendenti”.
Il lettore potrebbe osservare che questo inizio si confà ad un diario piuttosto che a un lavoro storico. Ma nella ragione dichiarata della scelta – il culmine della potenza militare- vi è già una idea della storia che non sarebbe stata condivisa da Erodoto. Qualche anno prima il grande predecessore di Tucidide aveva raccontato le guerre fra i Greci e i Persiano con eloquenza, fantasia, una grande attenzione agli eventi meravigliosi, ai fatti eroici, ai grandi protagonisti, al ruolo degli dei nelle vicende umane. Tucidide, invece, dichiarò che avrebbe descritto soltanto i fatti di cui aveva una personale certezza. Non citò mai Erodoto, ma disse al lettore che non si sarebbe lasciato guidare da “impressioni generali”.
Avrebbe raccontato gli eventi di cui era stato testimone e quelli che gli erano stati riferiti da testimoni oculari, “controllando però con la maggiore attenzione possibile quanto mi veniva detto”.