Indice
- Vita di Sofocle
- Il destino
- L’eroe sofocleo
- Le innovazioni
- Aiace
- Antigone
- Trachinie
- Edipo re
- Elettra
- Filottete
- Edipo a Colono
Vita di Sofocle
Sofocle, nato nel demo attico di Colono, visse nel V secolo a.C. Fu spettatore quindi sia della guerra contro i Persiani sia contro Sparta. Esordì nel mondo del teatro in giovane età recitando in prima persona, poi come drammaturgo. Inoltre fu partecipe in prima persona della vita politica, sotto il governo di Pericle, ricoprendo vari incarichi. Sofocle era un gran religioso. Morì in età molto avanzata. Delle sue moltissime tragedie ce ne restano sette.

Il destino
In Sofocle il destino è incomprensibile agli uomini che sono soggetti alla volontà degli dèi senza poter fare altro. Spesso i personaggi di Sofocle vengono puniti ingiustamente proprio perché non si conoscono i criteri secondo i quali gli dèi governano le vite degli uomini.
L’eroe sofocleo
L’eroe tragico di Sofocle è solo, ma non perché vuole stare da solo ma perché il dolore, che segna tutta la sua esistenza, causato da un errore che spesso non è neanche tale, lo allontana dalla collettività come ad esempio Antigone che viene rinchiusa in una grotta perché ha seguito la legge del cuore seppellendo suo fratello Polinice. Con i personaggi sofoclei, a differenza degli eroi di Eschilo i quali erano inflessibili, abbiamo una grande attenzione alla psicologia: questi personaggi provano diverse emozioni, esitano, rimpiangono qualcosa del passato.
La consapevolezza del loro destino è raggiunta quando i personaggi capiscono ma ormai non è possibile cercare di fare qualcosa. Ciò è la μεταβολη ovvero il mutamento del protagonista che comprende il proprio destino realizzando di non potersi opporre. Ciò si svolge in un solo giorno, anche se la tragedia narra anche di eventi antecedenti.
Le innovazioni
Con Sofocle si ha l’inserimento del terzo attore, dell’abbandono della trilogia legata e di innovazioni dal punto di vista scenografico.
Lo stile di Sofocle è medio anche se tratta di temi mitici; ricorre al tono lirico solo nelle parti corali.
Aiace
Dopo che Achille morì, le sue armi vennero date a Odìsseo e non ad Aiace che era, oggettivamente, l’eroe più forte. Egli, volendosi vendicare, una notte esce fuori dalla sua tenda con l’intenzione di uccidere tutti i capi degli achei. Allora Atena acceca di follia Aiace che stermina i capi di bestiame e quando rinsavisce e vede ciò che ha fatto preferisce uccidersi piuttosto che vivere macchiato di vergogna. Alla fine della tragedia c’è il tema della sepoltura: Agamennone e Menelao volevano lasciarlo sulla spiaggia preda degli animali, mentre Odìsseo e Teucro vogliono donargli una degna sepoltura. Alla fine Aiace viene sepolto.
Antigone
Eteocle e Polinice si sono uccisi reciprocamente per il trono di Tebe. Creonte, nuovo re e loro zio, decide di non dare una degna sepoltura a Polinice considerato un nemico della patria. Allora torna Antigone, sorella dei due morti che era andata insieme al padre Èdipo a Colono, e getta un po’ di terra sul corpo di Polinice. Quando Creonte viene a sapere ciò ordina ad una guardia di disseppellire il corpo e di trovare il colpevole. Antigone viene colta sul fatto e condotta da Creonte; la ragazza si difende dicendo che per lei era d’obbligo seguire la legge del sangue prima che quella della città. Antigone viene rinchiusa viva in una caverna dove si impiccherà prima che Creonte torni a prenderla secondo le parole di un indovino.
Trachinie
Deianira era la moglie di Eracle, il quale era partito per un lungo viaggio e non si avevano sue notizie da tempo. Arriva però una bella notizia che informa Deianira che Eracle è vivo e che ha conquistato la città di Ecalia ma lo ha fatto per amore di Iole. Allora la moglie, anche se aveva tollerato i molti tradimenti del marito, decide di utilizzare un filtro d’amore datogli dal centauro Nesso. Dopo che Eracle indossò la tunica sulla quale Deianira aveva messo il filtro, Eracle sente molto dolore. Deianira maledetta dal figlio Illo, si uccide. Eracle, intanto venne a sapere che il filtro era di Nesso, comprende che si era avverato un oracolo. Allora chiede al figlio di condurlo su una pira, dove riceverà dagli dei l’immortalità, e di sposare Iole.
Edipo re
Su Tebe regna Edipo, il quale aveva sconfitto la sfinge e sposato Giocasta inconsapevole che questa era sua madre. In città scoppia una epidemia, l’indovino rivela che si fermerà solo quando l’uccisore di Laio, ex re tebano, fosse stato scoperto. Dopo molti indizi come Laio è stato ucciso da un forestiero, in un trivio, lontano da casa; e dal fatto che Polibo, padre adottivo di Edipo, morì (infatti Edipo aveva lascito Corinto perché l’oracolo gli aveva rivelato che sarebbe stato lui ad uccidere il padre) Edipo capisce che è lui il colpevole per l’uccisione di Laio. Allora Giocasta si uccide e lui si acceca. La tragedia si chiude con Creonte, nuove re e fratello di Giocasta, che fa riportare Edipo nella reggia per decidere il suo futuro.
Elettra
Dopo che Agamennone era stato ucciso da Clitemnestra, a causa del rancore di lei per il fatto che lui aveva ucciso Ifigenia, Oreste, loro figlio, viene affidato da Elettra ad un amico intanto lei screditava sempre sia la madre che Egisto, l’amente. Mentre Crisotemi, sorella di Elettra, era più incline alla sopravvivenza tranquilla. Un giorno Oreste ed Elettra si incontrano e pianificano la vendetta. Oreste entra nel palazzo ed uccide la madre e dopo, nello stesso luogo dove era stato ucciso il padre ovvero il bagno, uccide anche Egisto.
Filottete
Filottete (=che ama ciò che ha ovvero l’arco) durante una sosta viene punto da un serpente che gli lascia una ferita ripugnante e maleodorante. Mentre gli altri achei erano a Troia, un indovino gli informa che la vittoria giungerà solo grazie all’arco di Filottete. Allora ritornano a Lemno, dove Odisseo incarica Neottolemo di procurarsi la fiducia di Filottete e dopo di prendersi l’arco. Tra Neottolemo e Filottete nasce un legame di amicizia che farà sì che Neottolemo, quando Odisseo prende l’arco, lo riprende e lo dà a Filottete, così i due salgono sulla nave. Giunge Eracle che promette a Filottete che la sua ferita guarirà quando giungeranno a Troia.
Edipo a Colono
Edipo giunge a Colono con Antigone, l’unica figlia che non lo aveva abbandonato, qui riceva ospitalità e protezione dal re di Atene Teseo. Giunge Ismene che informa loro della lotta tra Eteocle e Polinice il quale vincitore sarà quello scelto da Edipo. Ma lui non ne vuole sapere neanche quando ad arrivare è Polinice perché la sua fine è vicina.