Questo appunto di Letteratura Greca tratta del dramma satiresco “I segugi” di Sofocle presentando la biografia dell’autore, la trama dell’opera e un commento alla stessa.
Indice
Vita di Sofocle
Vissuto nel V sec. a.C. all’epoca del massimo splendore di Atene, Sofocle rispecchia nelle sue opere l’ideale di sereno equilibrio che la cultura greca si poneva in quegli anni. Ma egli è tra i tre tragici il più imprevedibile stilisticamente. Non ha più lo slancio religioso di Eschilo e non conosce il razionalismo di Euripide. La lucida consapevolezza dell’infelicità umana è unita al sentimento della dignità propria di ogni sofferenza. L’ analisi razionale coesiste con la percezione delle forze oscure cui soggiace il destino degli uomini.Sofocle, figlio di Sofillo, nacque ad Atene, nel demo di Colono, nel 497/496 a.C. Di famiglia molto ricca, ricevette la tradizionale educazione ginnico-musicale. Secondo le fonti antiche fu scelto per guidare il peana che celebrò la vittoria nella battaglia di Salamina nel 480 a.C. Negli anni del massimo predominio di Pericle nella vita pubblica ateniese ricoprì, a breve distanza di tempo, due importantissime cariche pubbliche:
Nel 443/442 a.C. fu presidente del collegio dei dieci ellenotami, i tesorieri della Lego delio-attica.
Nel 441/440 fu nel collegio degli strateghi, guidato da Pericle, con il quale partecipò alla campagna di repressione contro la ribellione di Samo.
Sofocle fece parte dell’entourage pericleo, in cui era anche Erodoto, a cui il tragediografo rivolse un’ode di saluto in occasione della partenza dello storico per la colonia panellenica di Turi, voluta da Pericle. Alcuni studiosi ritengono che l’Antigone sia una testimonianza di un’opposizione al grande statista ma il contrasto sembra piuttosto da individuarsi nei confronti della tirannide e non del potere politico contingente.
Dopo la morte di Pericle, fu stratego con Nicia, forse nel 427/426 a.C. o tra il 421 e il 415 a.C. Alla fine dell’estate del 413 a.C. entrò a far parte del collegio dei probùli, ai quali era stato affidato il compito di riorganizzare Atene con un regime oligarchico dopo la disfatta in Sicilia. Morì nel 406/405 a.C.
Opere di Sofocle
Aristofane di Bisanzio conosceva 130 drammi di Sofocle, mentre la Suda dà notizia di 123. Sempre secondo la Suda, riportò 24 vittorie negli agoni drammatici. Fu spesso secondo e mai terzo. Fu autore anche di peani, elegie e di uno scritto in prosa Sul coro.Ci rimangono solo 7 drammi e frammenti più o meno abbondanti:
- Aiace: risalente agli anni Cinquanta del V secolo a.C. Anteriore all’Antigone.
- Antigone: poiché l’elezione come stratego sarebbe stata una ricompensa per questa tragedia, si pensa che essa non debba essere di molto anteriore al 441/440; l’anno di composizione è dunque probabilmente il 442 a.C. Con questa tragedia Sofocle risultò vincitore.
- Trachinie: forse è posteriore al 438 a.C., anno della rappresentazione dell’Alcesti di Euripide, poiché nel dramma sofocleo è possibile individuarne alcune allusioni.
- Èdipo re: forse successivo al 429 a.C. La tragedia arrivò seconda nell’agone drammatico in cui fu rappresentata.
Elettra: forse risale agli anni Dieci del V secolo a.C. - Filottète: risale al 409 a.C. Sofocole risultò vincitore.
- Èdipo a Colono: la tragedia potrebbe essere del 405 a.C. o del 401 a.C. Fu dunque rappresentata postuma a cura del nipote del tragediografo, chiamato anch’egli Sofocle.
I segugi o cercatori di orme (Ἰχνευταί)
Di quest’opera di Sofocle il papiro di Ossirinco IX 1174 ci conserva circa 450 versi, che equivalgono forse ai tre quarti dell’intero dramma. I versi sono in vari punti gravemente mutili, soprattutto nelle parti corali.Di difficile datazione, per ragioni metriche e per qualche somiglianza con l’Alcesti di Euripide, che è del 438 a.C., è considerata una delle opere di Sofocle più antiche tra quelle conservate. Perrotta ritenne che il dramma satiresco fosse stato rappresentato con l’Èdipo re.
I personaggi de I Segugi sono:
- Apollo
- Sileno
- Il coro di Satiri
- Cillene
- Ermes
All’improvviso odono un suono sconosciuto: la ninfa Cillene racconta che il piccolo Ermes, affidato alle sue cure, ha creato una lira dal corpo di una testuggine e dalla pelle bovina. La scoperta è fondamentale: Ermes ha rubato i bovini per creare lo strumento musicale. Denunciano il colpevole. Qui si interrompe il papiro , forse avveniva la conciliazione, forse il furfante rubava anche l’arco ad Apollo.
Commento al dramma satiresco “I segugi”
Il mito dell’Inno omerico trova in Sofocle una nuova unità, nella geniale connessione del furto delle vacche con l’invenzione dello strumento. Nell’Inno omerico in luogo di Cillene, nutrice di Ermes, vi è sua madre Maia.Il dramma non ha nulla di eccelso. C'è un misurato garbo ed una festosità esuberante. La poesia è sostenuta dal fascino della musica, sentito e comunicato con emozione.